Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

Viviamo assieme una poesia, un racconto, una canzone o un quadro d'autore, lasciate un vostro commento ai post, per noi sarà un piacere leggervi.

Preghiamo gentilmente tutti quelli che postano il loro commento scegliendo l'opzione 'Anonimo' di blogger di firmarlo, grazie. ros e massimo

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venerdì 29 gennaio 2010

ANGELO di Carla Fortebracci

Mai ti vidi perché non volli guardarti
mai ti udii perché non volli ascoltarti
mai mi parlasti perché non volli capirti
mai m'aspettasti perché non volli seguirti

Eppur presente eri nei miei pensieri
rinnegato ti ebbi nei miei peccati
non ti trovai perché non seppi cercarti
e mai m'accorsi della tua presenza

Divenne notte e t'avvicinasti
posasti le tue dita sul mio cuore
ti scoprii il volto cercando il tuo nome
raggi di luce accecaron i miei occhi

Tu che fosti da sempre il mio compagno
m'accettasti il giorno della mia venuta
ti prendesti cura dell'anima mia nascente
piccola stilla di future lacrime

Ora dolce il tuo profumo m'invade
tenero il tuo abbraccio mi circonda
non lasciar più da sola la mia mano
celeste amico di questa oscura valle.



La dottrina cristiana, a partire dal Medioevo e più precisamente nei Concili Ecumenici “Lateranense IV” (1215) e “Vaticano I” (1870), interpreta la figura degli Angeli, dall’ebraico mal’ak, come messaggeri della divinità e li definisce “puri spiriti” dotati di intelletto e volontà e liberi di scegliere tra il bene e il male.
Queste entità poste tra Dio e l’uomo, hanno il compito di vegliare su ognuno di noi al fine di custodire il nostro corpo e la nostra anima.

“Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli” (Matteo 18,10).

... Un giorno, all'improvviso, quando il "buio" stava per avvolgere la mia vita incontrai il mio Angelo custode.



martedì 26 gennaio 2010

CHI E' L'AMORE? di Massimo Imperato

Ai margini del bosco
chino sui suoi passi
un vecchio stanco
calpestava i sassi.
Giovane avea vegliato
per tante notti e albe
donne, bambini e anziani
fermi sul suo percorso.
Per giorni interi attese
un gesto di conforto
fin che comprese, mesto,
l'inutile pretesa.
Così riprese impavido
il solito cammino,
per mesi e poi per anni
senza mostrare affanni.
Guardandolo ti chiedi
chi è il vecchio signore.
Non è lui una persona:
hai visto chi è l'amore.


La prima scintilla di vita era fatta di amore. Da quel momento, senza sosta, tante piccole scintille hanno generato l'esistenza sotto molteplici forme. E tutto ciò che interagisce è frutto di quelle scintille d'amore. L'amore agisce incessantemente da sempre. E' la vita.
Ho voluto metaforicamente rappresentare l'eterna azione dell'amore sotto le sembianze di un vecchio. Con l'auspicio che davvero gli esseri umani possano vedere negli altri l'amore che agisce.
Che tutti possano vedere Dio senza cercarlo inutilmente altrove.



sabato 23 gennaio 2010

UNA ROSA PER TE... di Wanda Allievi

Lontano da te e dai tuoi occhi…
Il mio cuore ti manda una rosa…
Un fragile bocciolo di rosa solo per te
E non lasciare che appassisca tristemente…
Sotto i caldi raggi solari del mare
Ma tienila vicino al tuo fresco tepore…
Dissetando i suoi petali con lacrime di gioia

E lei, segreta e silenziosa…
Con dedizione e fedeltà d’animo
Ti darà passione profonda e amicizia
Ti darà amore puro e sincerità
Ti terrà compagnia quando ti sentirai solo/a…
In mezzo alle voci confuse di persone indifferenti…
E dentro il suo abbraccio sarai sempre e solo tu



Commento: I fiori, bellezze naturali…LA ROSA, regina di tutti i fiori insieme all’orchidea. Dentro questa rosa sono racchiusi i miei sentimenti più profondi per le persone che ho amato ed ancora amo. Dette queste parole, credo non ci sia bisogno di dire altro.

martedì 19 gennaio 2010

LA TUA VERDE FOGLIA di Maria Savasta

Fra tutto il fogliame
d'incanto
che veste
la cinta,
l'occhio tuo tocca
la verde foglia
più bella.
In suo geloso
grembo
goccia di rugiada
gravida
di sole
aromi
di vento
amebei
di pastori
... e bevo cielo!

Sigillo
è ora
in ansie di tempo
su fogli
di lacrime
e orazioni...
Antica
greca bellezza
logora
di sguardi
e baci,
aerea trina
sempreverde dono
in verbo
presente.

E leggo
in sua pagina
trapassate
trasparenze
giubili
lunari,
trame
d'adesioni...
danze
di mani,
fervori
e guerre
di parole
pacificati
in arcobaleni
d'amori
puntati...



La poesia apparentemente slegata, è tutta in sintonia e fine a se stessa: il soggetto è la foglia in ognuna delle tre le strofe; le ho volutamente separate per evidenziare i tre diversi tempi.
1° la scelta e la raccolta di essa da parte del mio amore
2° la deposizione fra i fogli di un libro sacro
3° la contemplazione presente e la lettura nella sua pagina dei nostri eventi fatti di gioie e dolori...
E se il soggetto è la foglia, il suo complemento è l'AMORE che lega e circola in tutta la poesia di tre le strofe




sabato 16 gennaio 2010

NA CANNELA di Bruno Zapparrata

E guardanno sempe 'o cielo
mentre a luna cade a piezze,
quanno chiano scenne 'a notte,
solitudine ch'astregne.
Janca e fredda, sulo neve,
sott''a luce 'e nu lampione,
se fa lacrema d''o tiempo
nfaccia 'e llastre d''o balcone...
Guerra contro nu destino,
che tempesta tutt''e jurne,
comm''è friddo stu cuscino
pe stu ggelo ca sta' attuorno.
Desiderio 'e vulà forte
comme fosse n'aquilone,
mbraccia 'o viento ca me porta,
comme ajere, a fa' 'o guaglione...
Ma guardanno sempe 'o cielo,
na cannela diinto 'o viento,
vola, torna e se fa niente...
Cade a piezze 'a luna argiento...




Commentare questa poesia mi sembra quasi inutile.Io che ne sono l'autore in tutta umilta' ne conosco verso per verso ed il suo significato.Pero' alcune considerazioni si possono fare sullo stato d'animo che induce una persona ad esprimersi in certe forme e in una certa maniera. Quando si è avvolto da pensieri traditi nei loro intenti e disperatamente se ne cerca la soluzione allora nascono mille sensazioni utopistiche di quello che doveva succedere e che non è successo. I pensieri non fanno dormire, rendono insofferenti e nervosi e tutto da' fastidio, allora, solo allora nascono le sensazioni della vita da ragazzino, quando la si poteva cambiare crescendo e facendo meglio le scelte, volare, volare,nei cieli infiniti in tanto spazio e non incontrare gente della quale spesso ne serbi un cattivo ricordo. Si ritorna a guardare il cielo, la neve sui vetri delle finestre e la luna e ci si paragona ad una candela nel vento, nella sua effimera bellezza ma nella sua enorme fragilita' e riporto doverosamente cio' che mi ha scritto un mio carissimo amico poeta, il Dott. Nunzio Strazzullo il quale afferma che siamo tutti delle candele nel vento, fragili ed effimeri e ce lo dovremmo tutti ricordare nello splendido verso delle Ceneri che recita in latino :
"Memento homo, qui pulvis es et in pulvere reverteris"...Saremmo tutti un po' migliori. Grazie
Bruno Zapparrata








Una candela (traduzione letterale e non poetica di NA CANNELA di Bruno Zapparrata, proprieta' dell'autore)


E guardando sempre il cielo
mentre la luna cade a pezzi,
quando piano scende la notte,
solitudine che attanaglia...
Bianca e fredda, solo neve,
sotto la luce di un lampione,
si fa lacrima del tempo
sopra i vetri del balcone...
Guerra contro un destino,
che tempesta tutti i giorni,
come è freddo questo cuscino
per il gelo che mi circonda...
Desiderio di volar forte,
come fossi un aquilone,
tra le braccia del vento che mi porta
come ieri, ad essere ragazzo...
Ma guardando sempre il cielo,
una candela dentro il vento,
vola, torna... e poi...è niente...
cade a pezzi la luna d'argento...

mercoledì 13 gennaio 2010

Amorfo di Piero Rotundo

Quali orecchie
ascolteranno
Il flebile
mio respiro
Quali corde
vibreranno
Al tocco del mio
cuore di pietra.
Stampati sorrisi,
finti, da paresi
Gravitano
intorno ai miei
spenti occhi
Acque torbide e melma
Sommergono il mio volto
Quale Demone
mi spingerà in fondo
Quale Dio
mi spingerà in alto
Sollevandomi
dall’incubo
Del mio strisciare
in orizzontale
In questa
terra di mezzo
In cui non sono
né carne, né pesce!

Questa è la descrizione del mio stato attuale: "Amorfo"..trascino il mio io dolente, nell'attesa di un Demone o di Un Dio.. che dia corpo al mio essere.. (Piero Rotundo)


giovedì 7 gennaio 2010

URAGANO di Carla Fortebracci



















URAGANO

Impercettibili e flebili gesti
soffici e impalpabili sguardi
sensi storditi nel sublimarsi
scoscesi pendii e fievoli passi.

Tace il canto degli uccelli
immobili sono le fronde
muto il ruscello scorre
il paesaggio statico appare.

Ma il fermento sotterraneo bolle
devastante la furia attende
l'uragano silente giunge
d'improvviso la violenza irrompe.

Tenebre squarciate da lampi
piogge scroscianti inondano
tumultuosi venti stravolgono
agognati momenti di pace.

Ulula la tempesta nella notte
sradicate le radici dal suolo
scardinate le ultime case
poi agghiacciante sovrasta il silenzio.


E' una poesia che si presta a molte interpretazioni, scritta in un periodo difficile, dove il comporre versi ha rappresentato il modo per superare le aspre vicissitudini della vita stessa, facendo defluire pian piano "il male di vivere" che a volte è presente nei nostri giorni. L'uragano dei sentimenti, delle paure, della rabbia, delle attese... che d'improvviso si risveglia.


martedì 5 gennaio 2010

Pioggia e musica di Mario Azad Donatiello

I sentieri infiniti
che portano all’orizzonte marino
dove le nuvole si incontrano
per preparare i loro canti,
e dopo l’umido concerto
respirare l’umus della terra
mentre lontano ancora voci
di nubi e cori di pioggia.
Dopo ogni temporale
ho come una sensazione
di ricominciare a vivere,
come se le nuvole grigie
avessero pianto al posto mio,
ma sento stranamente
ancora un peso sul cuore
che neanche il timido arcobaleno
riesce a portare via
mi trovo sveglio e cosciente
come dopo un sogno
tra i rami di una profumata primavera
mi siedo e attendo che le ultime note
cadendo dal cielo possano
ammorbidire i pensieri
senza musica
nascosti tra i miei capelli.

Pioggia e musica è una poesia dove si incontra spesso la parola "come" , ed è un rapportarsi, un confrontarsi con delle situazioni che si vivono giornalmente e si avverte molte volte quella sensazione di fermarsi, lasciare tutto, ma solo un attimo dopo...come una pioggia che ti avvolge arriva la musica...non solo delle note o degli strumenti....ma tutta la musica che ci circonda...e come dopo un temporale estivo...ecco il sole..e si riparte. Mario Azad

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