Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

Viviamo assieme una poesia, un racconto, una canzone o un quadro d'autore, lasciate un vostro commento ai post, per noi sarà un piacere leggervi.

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sabato 31 luglio 2010

Impressioni di giugno di Pietro Vizzini

(Marina di Vincenzo Manca)











Impressioni di giugno

S’abbracciano nei campi di giugno
due spighe di grano maturo
poche nuvole passeggiano alte
ricoperte da vesti leggere
ombreggiano arbusti e case
ricurva la schiena
al mio sguardo la terra
setacciata dalle mani
scopre rami intrecciati
semi tra solchi e pietre
forse avranno luce e radici
giorni di festa
pane da spezzare ai bambini
inginocchiati sui gradini del cielo.
Soave canto di corpi alati
musica nell’aria
da respirare piano
mentre percorro la via del mare
gabbiani appoggiati alla scogliera
osservano in lontananza
carezze alle caviglie
di acqua salata che scorre
un tappeto di sabbia distende
corpi che gemono baci
sotto ombrelloni sparsi
colorati secchielli
e formine di pesci rossi
sono gioco d’estate
e di ciliegie
assaporo i primi morsi.

domenica 25 luglio 2010

IMPOSSIBILE AMORE di Massimo Imperato

Stasera in cesti di paglia
donami cristalli dorati.
Accendi i profumi di incensi
ad indicarmi il sentiero.
Ti cerco impossibile amore
in luoghi nascosti da fiori,
sotto piume d'airone rosate,
dietro le cime innevate.
Mai luogo sicuro e nascosto
lo scandalo potrà custodire
di un tenero bacio rubato
sfiorando le dita tremanti.
Stanotte per grande magia
potremo bruciare il segreto.
Ti troverò nel mio sogno
che sogna di vivere il tuo.
Ti prego non schiudere gli occhi
durante il notturno cammino.
I sogni si incontrano sempre
finchè vorrai avermi vicino.



sabato 17 luglio 2010

FILO SPINATO di Angela Ragusa

Alla mente i ricordi, sulla pelle il destino
tatuaggio indelebile, inflitto ed inciso
Pochi i miei anni di contro a paura
agli occhi afferrata e lì impressionata.
Ai miei giochi vietati lasciavo la polvere
e strano l'odore di un fumo nebbioso
che fitto esalava al gelo dei cuori,
poggiato a quel filo, la spina pungeva.

E lo sguardo al di là oltrepassava la morte
se forte, fame spingeva
E senza capelli, vuoto lo stomaco.
Io non capivo il perché.











domenica 11 luglio 2010

Uocchie di Massimo Imperato

(Ur beautiful! di Vivian Alkhaldi)

Il dialetto è per me la forma espressiva che accompagna le reazioni più sentite. Quando la riflessione mi abbandona e lascia il posto alla spontaneità nella sua forma più estrema.
In questi versi alla reazione ne segue un'altra intensa ma di segno opposto. Spesso presente nel vissuto dei napoletani. Ovvero alla profonda delusione che accompagna un innamorato scoprendosi tradito, subentra un sentimento ancora più profondo, l'eterno ricordo del particolare più bello dell'amore finito; nel nostro caso gli occhi.(Massimo Imperato)


Uocchie

L'uocchie 'e na nammurata
allummano na via
quanno s'appicciano 'e sera
vedenno 'o nnammurato.
Traseno dinto 'o core
parlanno zittu zittu,
te contano a jurnata,
te scippano nu vaso.
Guardanno stu spettacolo
'e cerchi tutte 'e vote,
nun ne può fa cchiù a meno
te fanno ncannarì.
Ma quanno si sicuro
'e truvà 'e luce accese
t'accuorge 'e na surpresa
ca non te fa ciatà.
Mente tu nun ce stive,
pe n'ato se so allummate
chille uocchie 'e nammurata;
e vide l'oscurità.
Ma dinto a chillu buio
ca niente po schiarà,
cumparono doie puntini:
so l'uocchie 'e chella là.




sabato 3 luglio 2010

Vommero Antico di BRUNO ZAPPARRATA





















Tiempo 'e tammorre, triemmolo p''e vvie,
cadono 'e ffronne e 'o cielo se fa scuro,
frusceàno ll'aria mille e cchiù buscie,
tremmano prete e Cristo nfaccia 'o muro.
A i' lloco, n'ata festa culurata
cu lluce, adduobbe e smargiassate 'e lusso,
dint''a na tratturia na tavuliata,
femmene cu 'o rrussetto mpont' 'o musso...
Vommero antico, n'albero 'e castagne
rimasto quase a pigno d''o passato,
quanno saglievo a pede p''e campagne
e ll'ommo nun t'aveva stravisato...
Mo ca 'e tammorre stanno nfunno, a mmare,
e'e tratturie hanno nzerrato 'e pporte,
stutata è 'a festa, e dint''e notte chiare
cadono 'e ffronne, sinfunia d''a morte...
Cadono 'e suonne mmiezo a cchesti vvie,
ll'urdema fantasia d''a giuventù,
e nun so' stelle ma, malincunie,
chelle ca staje vedenno pure tu.



Commentare per me questa poesia dovrebbe risultare essere facile, vomerese dall'età di Vent'anni sino ad oggi.Il Vomero località amena in collina a circa 300 metri sul livello del mare è stato il sogno e l'ispirazione di tante generazioni. Non a caso in una famosa poesia di Salvatore Di Giacomo si recita "Maggio na tavernella.." ebbene, quella tavernella nei pressi di piazza Vanvitelli, annessa alla stazione di una delle tre funicolari che collegano il centro della città con il Vomero, e precisamente quella di Chiaia che porta a piazza amedeo, Via dei Mille, c'era e sopravviveva sino ad una trentina d'anni fa questo ristorante che affacciava sui giardini della Floridiana, Villa Lucia e Via Palizzi . Mi rendo conto che per i napoletani, diciamo in esilio, questa descrizione è foriera di nostalgia e malinconia ma va, secondo me descritta. Poi tante canzoni hanno cantato l'amenità del Vomero, nome dalla punta dell'aratro perchè era tutta campagna una volta e predominavano i broccoli di foglie in coltivazione, vero è che i vomeresi venivano soprannominati père 'e vruoccule (piedi di broccoli)Per le canzoni una su tutte "Vommero prufumato Suonno d''e nnamurate, ca sagliono a dispietto ma...scenneno abbracciate" a dire che il vomero tutto leniva e faceva dimenticare riappacificando anime e cuori.Lo stadio di calcio che ci ha visto crescere, le piedigrotte al terzo giorno di festa e tante altre bellezze che con il tempo ed il modernismo sono andate estinguendosi rendendolo sempre bello, si ma convulso e quasi impraticabile. Io che al Vomero ho abitato dall'eta' di 20 anni e prima avevo la comitiva con colleghi dell'Istituto Tecnico Commerciale e poi Università, posso solo ricordare dei magnifici occhi moreschi, quanti amori e quali amori, accompagnati da splendidi voli di rondini tra i secolari alberi della Floridiana. Ecco perchè muoiono le ultime fantasie di una gioventu' che in un soffio di vento gia' se ne va...
Bruno Zapparrata



Postata nei commenti trovate la traduzione della poesia fatta dello stesso autore.

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