Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

Viviamo assieme una poesia, un racconto, una canzone o un quadro d'autore, lasciate un vostro commento ai post, per noi sarà un piacere leggervi.

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domenica 26 giugno 2011

COME UN ETERNO AMORE di Karen Tognini

Scrivero' di te
di me
una canzone d'amore...

Scrivero' della tua anima
e di come la mia
si è intrecciata alla tua
in fili di luce

scriverò di questa strana vita
di come tutto
sembra non mutare
ma come tutto in vortici emotivi
cambia

Cambia la luna
non sempre è piena

cambiano i giorni
non sempre brillan di sole

cambia la notte
in citta'
non esistono stelle

cambia una rosa
non sempre è primavera

ma non cambiera' mai
la mia anima

è sole...stelle....luna piena
rosa perenne

dove tutto
resta immobile

Come un eterno amore


Questa poesia è stata pubblicata recentemente in un'antologia "Canto di Maggio"....e' l'anima che parla per me...in trasparenza di luce trasmette le mie emozioni...il mio sentire...Come un eterno Amore.....KAREN TOGNINI




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domenica 19 giugno 2011

Chiove di Annamaria Marconicchio



















Chiove

Chiove. ‘Nu lampo spacca 'o cielo niro.

E luntano sento ‘a prutesta ‘e ‘nu tuono.

Fuje ‘a ggente miez''a via a cerca’ arreparo.

“E ch’ acqua!” lamenta ‘na voce.

E intanto s’arrepara sotto a ‘nu purtone.

Guardo fora a’ fenesta e m’addimanno

si basta tutta ‘st’acqua pe’ lavà ‘stu munno

ch' è chino ‘e ‘nfamità e dulore.

No, nun po’ basta a cancella’ ‘a paura,

si è vista ‘na criatura muri’ sotto a’na preta.

Quant’acqua ce vulesse pe’ lava’ sango e guerre,

pe’ cancellà ‘e peccate ‘e nu pazzo,

‘e ‘na mamma, ‘e ‘nu figlio,

‘e chi ha levato ‘a vita

a chi chiammava ammore.

‘Na lacrema scenne ‘a dinto all’uocchie mie.

No, chesta non è acqua, nun serve pe’ lava’.

Cheste so’ ‘e lacrime ‘e tutto ‘o munno sano,

che nun riesce a truva’ pace.

Chiove! ‘O cielo chiagne e io?

Io chiagne appresso a isso...



Piove - Traduzione a cura della stessa autrice

Piove. Un lampo spacca il cielo nero.
E lontano sento la protesta di un tuono.
Scappa la gente in strada per cercare un riparo.
“Che acqua!” si lamenta qualcuno.
E intanto si ripara sotto un portone.
Guardo fuori dalla finestra e mi domando
Se tutta quest’acqua può lavare questo mondo
Che è pieno di infamità e dolore.
No, non può bastare a cancellare la paura,
se hai visto un bambino morire sotto una pietra.
Quant’acqua ci vorrebbe per lavare sangue e guerre,
per cancellare i peccati di un pazzo,
di una mamma, di un figlio,
di chi ha tolto la vita
a chi chiamava amore.
Una lacrime scende dai miei occhi.
No, questa non è acqua, non serve per lavare.
Queste sono le lacrime di tutto il mondo intero,
che non riesce a trovare pace.
Piove! Il cielo piange ed io?
Io piango con lui…

clicca QUI per leggere tutte le poesie di Annamaria Marconicchio presenti in questo blog




Scritta poco dopo il crollo della scuola di San Giuliano, questa poesia vuole sottolineare le brutture del mondo negli ultimi anni: madri che uccidono i figli, figli che tolgono la vita ai genitori, giovani donne assassinate dai propri fidanzati… E poi, le guerre che incalzano e distruggono intere città; attentati di pazzi che uccidono poveri innocenti… Il mondo sembra non trovar pace e tutti viviamo la frenetica corsa della vita, quasi non accorgendoci più di quanto ci accade intorno, quasi la tragedia fosse diventata un normale momento della vita stessa. E allora, leggendo questi versi, fermiamoci un attimo e rendiamoci conto della realtà in cui stiamo affondando. Se proveremo un momento di commozione, significa che siamo ancora vivi e forse possiamo ancora fare qualcosa… Annamaria Marconicchio.





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domenica 12 giugno 2011

ERA IL TEMPO di Angela Verardo

C'era una porta
in fondo all'abisso,
i battenti schiusi
a mostrare dietro
infinita luce.

Sono scesa
fino all'ultimo dei gradini
dove la signora dell'attesa
restituisce sempre
ai viandanti
tutta la voce.

Tu forse non sai
d'aver pianto
il tempo delle corde tese
rimaste a tirare
la pelle dell'anima,
ingannando il flusso
d'eterna pace.

Ti ho reso la libertà
d'amare trasparente
senza spada né giudizio
oppure di ritornare
a morte felice
nella torbida pece.

Lo sai che era il tempo,
ed ora tutto tace.


Questa poesia fa parte di una tappa del mio percorso di vita, una evoluzione personale ancora in itinere, orientata verso il benessere e la pace interiore. Questa lirica, ermetica e ricca di metafore, parla di una discesa verso le profondità dell'Anima, dove qualcosa o qualcuno può essere rimasto intrappolato. E' un processo di purificazione del concetto di Amore, restituendo a quel qualcosa o a quel qualcuno, la libertà di andare o rimanere, senza bisogni, aspettative e pretese di possesso. Una volta aperte le porte, rimane il silenzio, ma nella sua connotazione positiva di pace. Angela Verardo




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