Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

Viviamo assieme una poesia, un racconto, una canzone o un quadro d'autore, lasciate un vostro commento ai post, per noi sarà un piacere leggervi.

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domenica 25 settembre 2011

STUPRO di Carla Fortebracci

(dipinto di Daniela Nasoni)


























Figlia di nessuno sola nella notte
giovane vita sfinita su un prato
neve infuocata sui tuoi capelli
rivoli di sangue bagnano i tuoi seni

Gorgheggi nella tarda sera
di mille trame mai sentite
di uomini senza rimpianti
di soste di millenari affanni

Freschi ricordi di generose fiabe
violata poi per sempre la tua innocenza
teneri abbracci non conoscevi
scevra ti accingevi al tuo carnefice

ruvide mani fendevano il tuo corpo
lacrime amare solcavano il tuo volto
muto allo scempio restava il tuo grido
mentre corpi brutalmente infierivano

boia ti prego uccidi ...
... questa belva che distrugge


"Ho scritto questa poesia come sempre di getto dando sfogo a sensazioni recondite provate in modo "empatico" ... quei volti che apparivano nella mia mente con quelle espressioni di paura, sgomento, incredulità... erano evanescenti, sconosciuti... ma dopo, solo dopo ho riconosciuto in quei volti le "Sara" le "Yara", le "Melania", le "Elisa" e le tante altre giovani innocenti immolate sull'altare della violenza, colpevoli solo del fatto di essere "Donna"!




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domenica 18 settembre 2011

LAMPEGGIA UN SINGHIOZZO di Pietro Vizzini

A volte qualcuno gli passa vicino
tentando una carezza alla spalla,
debole il suo respiro
affannoso nei giorni d’estate,
quando la calura gli molesta la gamba
quella lasciata sotto le lamiere contorte,
non ha più rabbia il suo pensiero
è soltanto un sorriso alla morte,
zittito il tempo
divelte i giorni azzannati
da uomini che giocano al ribasso.

Il costo del lavoro da ridurre,
stringere la cinghia
è questo il ricatto
sussurrato dal capo
“O vieni in silenzio o vai!”
Ma la fame non ragiona
chiama senza voce
e in quel percorso tace.
Chi fermerà questa corsa esasperata
il salto implacabile dell’acrobata
sul filo sospeso della vita
sulla linea di confine,
in un giorno dove non era previsto
chi mai potrebbe prevedere
la fiamma intorno all’animale,
la corsa dell’uomo in avanti e indietro
tra le polveri lo schianto
l’urlo delle scintille
e grandi ombre
a ricoprire il corpo.

Adesso sogna sirene del mare,
scende in strada a riveder le stelle
seduto sul ciglio
di una sedia a rotelle,
lampeggia un singhiozzo,
sirene nell’aria
strozzano la gola.

Vite distrutte, spezzate
da un urlo che morde e travolge la carne,
molti la chiamano fatalità
ma più spesso è mancanza di sicurezza
nei luoghi del pane.



“Il ricordo degli anni vissuti lavorando in fabbrica, mi ha spinto a scrivere questi versi, testimonianza di un passato ma anche di una realtà odierna di una situazione di assenza di sicurezza nei luoghi di lavoro, che ancora adesso è padrona figlia dei padroni. “
Pietro Vizzini











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domenica 11 settembre 2011

Madonna nera di Bruno Zapparrata


(Domenico Baccarini, Ritratto di donna Bitta. 1903 terracotta)
 



Comme si' bella cu sta fila mmiezo
e 'o blu e chist'uocchie ca s'appiccia nfronte,
cu ll'aria mesta e c''o sapore e cchiesia
vestuta 'e niro, pare na Madonna!
Guardannote me scenne chianu chiano
doce e sincera na malincunia,
me faie na cèra e nu surriso amaro,
mo si' sulo ricordo 'e pecundria...
Fuie n'attimo sperduto dint''o bbene,
palomma d'oro, me vasaie e vulaie,
forze nun ce spiegaime buono, è overo,
resta 'o fatto ca nun te scordo maie...
Che Croce quanno veco cadè 'e stelle
io ca 'e guardavo dinto a stuocchie belle,
d''a nustalgia ca m'arricorda 'a sera,
d''e suonne e d''o silenzio d''a muntagna...
Si parlassemo n'ora sulamente
te faciarria capì che d'è na pena,
felicità abbrusciata dint''a niente,
na paggina tignuta dinto 'o bbene!
Te guardo ancora e pare nu ritratto,
cu ll'aria scura comme ll'ombra 'e sera,
tiene 'a stess'aria 'e quanno te dicette,
si' na Madonna, na Madonna Nera...


Traduzione letterale e non poetica della Poersia di Bruno Zapparrata MADONNA NERA- Edizioni del Delfino 1986 SIAE 88488


Come sei bella con la fila in mezzo
e il blu degli occhi che si accende in fronte,
con l'aria mesta e con il sapore di chiesa,
vestita di nero sembri una Madonna.
Guardandoti mi prende piano piano
dolce e sincera la malinconia,
mi fai una guardata ed un sorriso amaro,
adesso sei solo ricordo di ipocondria.
Fu un attimo sperduto nel bene,
Farfalla d'oro, mi bacio' e volo',
forse non ci spiegammo bene, vero,
resta il fatto che non ti dimentico mai.
Che Croce quando vedo cadere le stelle,
io che le guardavo dentro gli occhi belli,
della nostalgia che mi riporta la sera,
dei sogni con il silenzio della montagna..
Se parlassimo un'ora solamente
ti farei comprendere cosa è la pena,
felicita' bruciata in un niente,
una pagina intinta nel bene....
Ti guardo ancora e sembri un ritratto,
con l'aria scura come ombra della sera,
hai la stessa aria di quando ti dissi,
sei una Madonna, una Madonna Nera.

Una poesia con tanti risvolti che possono appartenere a chiunque nato nella normalita' di un rapporto vissuto sotto i migliori auspici e non giunto a buon fine. Ecco i rimpianti, dei momenti indelebili e l'utopia di cio che sarebbe dovuto accadere e che poi non è mai accaduto. Questi sono percorsi di vita che qualcosa lasciano per tutta l'esistenza, quel certo risentimento interno e portano a fare delle altre scelte.Certo lo scritto puo' essere considerato molto personale in tanti passaggi ma resta sempre una pagina di passione come un fiore sciupato dal tempo. Grazie a tutti coloro/e che interverranno e alla carissima Rosalba che mi ospita in questo prestigioso Blog con tanto affetto.Bruno Zapparrata



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domenica 4 settembre 2011

IMPOSSIBILE AMORE di Massimo Imperato


Stasera in cesti di paglia
donami cristalli dorati.
Accendi i profumi di incensi
ad indicarmi il sentiero.
Ti cerco impossibile amore
in luoghi nascosti da fiori,
sotto piume d'airone rosate,
dietro le cime innevate.
Mai luogo sicuro e nascosto
lo scandalo potrà custodire 
di un tenero bacio rubato
sfiorando le dita tremanti.
Stanotte per grande magia
potremo bruciare il segreto.
Ti troverò nel mio sogno
che sogna di vivere il tuo.
Ti prego non schiudere gli occhi
durante il notturno cammino.
I sogni si incontrano sempre
finché vorrai avermi vicino


Amori maledetti o maledetti amori. Sono alcune delle definizioni che si danno a quelle storie in cui la morale, i pregiudizi, la religione o altro, rendono impossibile la relazione. In questi casi si vive come in una pentola a pressione. L'amore non può mai essere biasimato o condannato. Il suo contrario è l'odio, sarebbe come affermare che l'odio è migliore dell'amore. Però accade sovente che molti amori restano segregati in due anime tribolanti. I miei versi si ispirano a situazioni analoghe e spingono gli amanti a rivelarsi in maniera subliminale: incontrandosi nei sogni!




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