Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

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martedì 27 gennaio 2015

Auschwitz, ho visto, ho sentito, non dimentico di Rosalba Falzone

                       (Quadro di Rosalba Falzone)



Ho visto
ho sentito
non dimentico
Ho visto Auschwitz
Ho visto il campo
ho sentito il silenzio.
Ho visto i volti
Ho visto, bambini, donne, uomini
Ho visto i loro vestiti
Ho visto le loro scarpe
Ho visto le loro valigie
Ho visto le foto ho, i loro ricordi
Ho visto i loro capelli
Ho visto la stoffe realizzate con i loro capelli
Ho visto gli oggetti realizzati con la loro pelle
Ho visto le loro divise a righe
Ho visto i loro celle
ho sentito l'odore delle latrine
Ho visto le camere a gas
Ho visto i forni crematori
ho sentito i rumori
ho sentito piangere
ho sentito gridare
Ho visto la morte
Auschwitz
non dimentico
ho sentito
Ho visto.




domenica 25 gennaio 2015

MIGRANTI di Diego Capezzuto



Migranti

La trama si infittisce negli occhi
Teneri, fatti di gomma piuma
Succhiati dalle seghe del mare
So Migranti
E mo pure defunti
Senza sangue, senza goccia alcuna
Se non quella del pianto della linfa
Dell’oblio squamoso della sirena
Consumati solo dal tempo che non passa
E trafitti solo dall'onda
malefica dell’assenza.
E tremando si accorgeranno
Che è finito l’inganno
Che li ha resi troppo vuoti
Grigi come grasso di balena
E privati di un qualunque nosocomio.
E alla fine tornano a noi
Come spuma di luna
O come serpi fatte di soli raggi X
Non più in ginocchio come fedeli
Ma avvolti di più del grembo
Dal manto della vergogna
Che li ha abbandonati
Alla volontà dell'ira
Che non li ha respinti
Ma sospinti alla foce
Dove qualcosa
Ancora scalderà queste ginocchia
fatte ormai di marzapane.
Il mattino che sospirano all'unisono
E che spingono all'infinito
Per nutrirci dell’innocenza
Che si è persa urlando con le braccia.
Che fridd a sapè ca nun è fernuta
Pensando a queste povere anime
defunte nell'ombra
Senza sangue,
Fredde come stelle cadenti
E su la luce di tutti loro
Perché sotto non ci son più resti
E tu
Ancora saziali
E di baci straziali
Come fossero il blu profondo.



Commento a cura dell’autore:


Questa poesia l'ho composta di recente, il motivo che mi ha spinto a scriverla è la marea di vittime che sono emigrate in Italia per trovare riparo e che invece hanno trovato la morte. La mia commozione spezza ogni incantesimo maledetto di questa terra maledetta. Tutti abbiamo diritto a un po di pace, e non vorrei mai che nessuno la trovasse a causa di una morte violenta e traumatica. (D. Capezzuto)









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domenica 18 gennaio 2015

Visioni di Gabriele Prignano

                                             Figura Femminile- Vincenzo Manca


Se tua voce non odo
tremo e fremo
e come nebbia
improvviso si disfa mondo mio
cielo più non appare
e colori e luci non vedo
né profumo di seno tuo adorato
né voce
di cuore palpitante e amante.
Ma perché se ti allontani
rose e gigli muoiono?
perché le ginestre piangono
né più raccontano favole
aceri e orchidee?
Inafferrabile sorge
luminosa ombra
da dissodata terra
e acqua si fa e fonte
e schizzi di fuoco folle
e vento impazza
né ha più pace il mare
stizzito vomita pesci e coralli
e nelle mani del vento
adoranti corrono ai tuoi piedi
e muoiono
albatros e gabbiani
e scivola ombra
in arido suolo
si immerge e va.
Ma, amore,
sei forse tu l’ombra?
Sei tu l’ombra, dimmi?


(Gabriele Prignano – Tutti i diritti riservati)



Provo, con questi versi, a rappresentare lo stato di profonda inquietudine di un innamorato sconvolto dal pensiero di poter perdere la sua donna. Sembra che la natura stessa in qualche modo si renda partecipe delle sue paure, ma, in realtà, tutto precipita e si dissolve in dolorose visioni davanti allo sguardo smarrito dell’uomo, reso folle dall’amore (G. Prignano)


leggi tutte le poesie di Gabriele Prignano presenti nel Blog








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domenica 11 gennaio 2015

TRAMONTO DE' 'NAMMURATI di Annamaria Marconicchio


Claude Monet - Tramonto a Venezia




'Na tenda, 'na fenesta,

'o ritratto d''o sole...

'N'artista l'ha pittato,

cu 'e culure 'e l'ammore,

pe' tutte 'e nnammurate,

d'ajere, 'e ogge e sempe.

E' 'na bellezza rara,

è 'na magia d''a vita!

Guardanno 'stu tramonto,

l'anema toja già freme,

mo vuo' vula' luntano,

astregnerle 'sti mane,

guardarlo dinto all'uocchie

e po' chiammarlo ammore.


Traduzione:
Tramonto degli innamorati


Una tenda, una finestra,
il ritratto del sole...
Un'artista l'ha dipinto,
con i colori dell'amore,
per tutti gli innamorati,
di ieri, di oggi e sempre.
E' una bellezza rara,
è una magia della vita!
Guardando questo tramonto,
l'anima tua già freme.
ora vuoi volare lontano,
stringergli queste mani,
guardarlo negli occhi
e poi chiamarlo amore.

Breve commento del poeta


Una semplice poesia d'amore che non ha bisogno di commenti. Basta chiudere gli occhi e ascoltare il proprio cuore... Al link che segue, il file di un video che ha come sottofondo un brano che, verso la fine riporta, cantata, la seconda parte della poesia.





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