Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

Viviamo assieme una poesia, un racconto, una canzone o un quadro d'autore, lasciate un vostro commento ai post, per noi sarà un piacere leggervi.

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domenica 19 aprile 2015

MI MANCHI... di Anna Giordano

RICCARDO VERDE - Riva fiorita a Posillipo


A te che mi seducevi con sorrisi crespi di solitudine nel vespro.
A te che mi riempivi delle profondità dei tuoi abissi.
A te che conducevi lo sguardo mio nell’immensità della tua luce;
dedico questo scritto, per non dimenticarti,
ora che vivo lontana dal tuo sguardo azzurro.
Mi manca la tua luce che cerco di barattare col blu del cielo
e il verde dei campi...
Dio come sei bello, mare!
Come sei perfetto nonostante le tue rughe,
e le fossette porose disegnate dal vento;
il destino delle tue onde
si arresta ai piedi delle rocce.
Gabbiani dominatori,
sulle sommità delle colline in pietra,
adottano gli atteggiamenti di un pensatore africano.
Mi piacerebbe viaggiare nella loro anima,
per vivere anche soltanto un attimo,
il loro sguardo su di te.
Pescatori in cerca di solitudine,
assaporano la tua tranquillità
seduti sui tuoi marciapiedi,
tappeti di mosaici rocciosi…
Amo quei marciapiedi che perpendicolari si slanciano verso il tuo infinito.
Mare, sei il solo viso che conosco,
la cui bellezza pare eterna,
che piova, faccia bello,
soffi il vento o l’aria non respiri,
sei sempre là,
vestito d’espressioni diverse
ed infinitamente seducente…
Che tu gioisca o no dei raggi solari o lunari,
lo sguardo tuo resta,
terribilmente luminoso d’emozioni.
Incantata dai tuoi movimenti,
a ogni istante le tue onde si spingono nel mio profondo,
ne sento l’odore ed il rumore e l’eco dei tuoi passi,
come musica inedita,
vestiti di grazia in me si ripetono,
regalandomi l’eleganza di una danza, 
di cui lo stile dimora indefinito.


Breve commento del poeta:
Sono molto affezionata a questa poesia, la scrissi un po' di tempo fa, in seguito al trasferimento in una zona di montagna. Ne soffrii tantissimo e in questa poesia riposi tutto l'amore che nutrivo e nutro per il mare, quasi a volermi scusare con lui per averlo abbandonato...





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domenica 12 aprile 2015

Il calore e la paura di Anna Bonarrigo


Dipinto di Alfonso Restivo


 Chi sei?

forse ti chiami destino?
sei la luce che s'infiltra nelle mie lenzuola
la giovinezza ridesta ogni mattino
la follia che ho seppellito,
Sei l'alchimia che non si consuma
quel calore che mi sveste,
la paura che mi copre.
Taci !
lascia che il silenzio sia peccato,
mi lascerò cadere nelle tue braccia,
berrò la tua dolcezza
mescendo la mia passione.
Sono ghiaccio rovente
sulla tua schiena nuda
e onde improvvise nelle tue sere solitarie.
Chiamarmi perdizione
e non dirmi mai il tuo nome.

Nel suo genere, che è quello erotico, questa lirica è un congegno perfetto, un sogno inebriante è solipsistico, dove la poetessa identifica l'amato con il suo ideale d'amore e lo esalta attribuendogli le qualità gloriosa dell'onnipotenza:la luce, la giovinezza, l'immortalità("Sei l'alchimia che non si consuma") e infine la forza che scalda e distrugge. Divisa in due strofe, entrambe imperiose, la prima aperta da due interrogazioni rese retoriche dalle immediate risposte e la seconda imperativa e propositiva, auspica e prospetta l'archetipo del maschio guerriero e predatorio, dominante e tutorale. Il nono verso è un piccolo gioiello di misteriosa sensualità :"Lascia che il silenzio sia peccato", e il lungo verso conclusivo, enfatico e struggente, invoca l'assenza di ogni identità ("Chiamami perdizione e non dirmi mai il tuo nome") a tutela dell'integrità dei sensi. (Luciano Domenighini)




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lunedì 6 aprile 2015

HO DIPINTO LA PACE di T. Sorek

Buongiorno a tutti gli Amici di questa 'OASI DI PACE'




Ho Dipinto la Pace

Avevo una scatola di colori
brillanti, decisi, vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero
per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco
per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo
per la sabbia ardente,
ma avevo l'arancio
per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste dei chiari cieli splendenti,
e il rosa per i sogni e il riposo.
Mi sono seduta e ho dipinto la pace.


Ieri mattina Massimo ha pubblicato un bellissimo post con una poesia di Gabriele D'Annunzio intitolata 'Resurrezione'(clicca per leggerla), i primi versi erano:

'Suono di campane
voce che trasvola il mondo...'

Ecco, il mio più grande desiderio sarebbe che questa voce arrivasse al cuore di tutta le gente del mondo (soprattutto a quello dei potenti) e li incoraggiasse ad una resurrezione di pace.

Laddove non c'è Pace non c'è Resurrezione e, aldilà di ogni retorica, solo il dialogo può far risorgere tutti in un mondo migliore.


Ringrazio di cuore Rosalba Falzone e invito tutti a cliccare sul il link posto sotto il quadro per vederlo intero. 





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domenica 5 aprile 2015

RISURREZIONE - Gabriele D'Annunzio



La Resurrezione di Cristo è un dipinto a olio su tavola (52x44 cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1501-1502 circa e conservato nel Museo d'Arte di San Paolo, in Brasile.


Suono di campane,
voce che trasvola sul mondo,
canto che piove dal cielo sulla terra,
nella città sorda e irrequieta,
e nel silenzio dei colli
ove, nel pallore argenteo,
le bacche d'olivo maturano il dono di pace.
Suono che viene a te,
quale alleluia pasquale,
a offrirti la gioia di ogni primavera,
a chiamarti alla rinascita;
a dirti che la terra rifiorisce
se il tuo cuore si aprirà come un boccio,
che ripete un gesto d'amore e di speranza,
levando il mite ramoscello
in questa chiara alba di Risurrezione!



Il grande Gabriele D’ Annunzio, nella sua poesia “Gioia della Resurrezione” vuole spiegarci che il giorno di Pasqua è un giorno importante e felice per i cristiani. Il dolce e allegro suono delle campane arriva ovunque: nelle città frenetiche e piene di problemi e di rumori e nelle tranquille campagne. Questo suono arriva a noi per farci rinascere dal peccato, per farci offrire e accogliere gesti di amore, di speranza e di pace. 




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