Qual brividi di stelle a notte in bruma
e tremolii di voce quando vedo
il viso tuo che guarda e mi consuma:
resisto un po’, ma poi a te mi cedo.
Se amor è malattia degli anni verdi
non so capire allora perché sento
le stesse sensazioni, ora che perdi
il nero nei capelli nel gran vento.
L’amore non guarisce mai con gli anni,
è malattia che tutti volentieri
si accetta sempre tra i miglior malanni.
Ti vedo come eri e come sei
e t’amo sempre come già t’amai,
se a settant’anni turbi i sogni miei.
"Qual brividi di stelle...", che si è classificata Prima al Festival dell'Arte di Martina Franca (TA), è dedicata alla migliore malattia: l'amore che non muore mai. Ed il poeta, un "giovane" settantenne, ancora oggi si culla nella sua malattia d'amore che lo vede felicemente sposato. Dedicata all'amore eterno.
Poesie, Racconti e Musica d’autore
"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)
Viviamo assieme una poesia, un racconto, una canzone o un quadro d'autore, lasciate un vostro commento ai post, per noi sarà un piacere leggervi.
Preghiamo gentilmente tutti quelli che postano il loro commento scegliendo l'opzione 'Anonimo' di blogger di firmarlo, grazie. ros e massimo
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sabato 29 maggio 2010
domenica 23 maggio 2010
23 MAGGIO di Pietro Vizzini
Maggio, margherite gialle
sui fianchi della strada
e finestrini aperti al respiro.
Il frinire dei grilli
è il canto di un estate
arrivata troppo presto.
17:58
Non un boato
ma uomini storditi dal silenzio
tra i sassi piovuti dalla terra
le ali spezzate degli angeli
ad un passo
le lamiere stringono Francesca e Giovanni
il lungo abbraccio della gente
arriva dalle coscienze scosse dal terrore.
Porterò sulle mie spalle
il peso delle tue parole.
Oggi non voglio stare più muto
questo silenzio non mi appartiene
oggi non voglio stare più sveglio
quale potrà essere il mio sogno
ora che i pizzi e le sottane
hanno merletti ricamati.
I baciamo le mani a vossia
il niente mischiato col niente
famiglia, onore
affari e delitti
voci inquietanti
di uomini che non vivono alla macchia
e che nel quotidiano
si mescolano a mille gesti
Nero è il colore della notte
come scuro è il tuo vestito
donna che piangi
l’uomo tuo perduto.
Bestia che fingi
di essere agnello
se non c’è rispetto
sei carne, sei macello.
In questo giorno che non tace
oggi voglio credere
nella giustizia degli uomini giusti.
Maggio, rose rosse
sui fianchi della strada
17:58
Il frinire dei grilli
è il canto dell’estate.
Sono state versate fiumi di lacrime, e poi fiumi di parole, nel ricordo di questo triste evento, la mafia ancora non è stata sconfitta, ma molto è stato fatto grazie al contributo di uomini come Giovanni Falcone, che con il sacrificio della loro vita hanno acceso la speranza donando alla gente la fiducia nelle istituzioni. Oggi molte persone oneste si sono ribellate alla morsa schiacciante delle estorsioni da parte delle organizzazioni criminali mafiose, trovando il coraggio di dire basta, alcune hanno formato associazioni come “Addio Pizzo”, solidarietà e rispetto della legalità sono gli elementi che contribuiscono a sostenere la lotta contro questo fenomeno terribile. Come disse Giovanni Falcone “ La mafia si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni, perché la mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine”.
Ho scritto questa poesia pensando da Palermitano, a molti dico che conosco tantissima gente che con coraggio affronta la vita di tutti i giorni…. verrà un giorno che non ci saranno più tentacoli e bocche cucite dal silenzio, ma strette di mani sciolte da legami oscuri, aperte al senso del giusto.
Pietro Vizzini
sabato 15 maggio 2010
CU LL'UOCCHIE 'E VIOLE di Bruno Zapparrata
S'è spalancata 'e botto sta fenesta,
viento ca porta sciusce 'e primmavera,
sciure 'e cerase, appicciano na festa,
sott''o tramonto primma 'e se fa sera.
Spanneno 'e rrose nu prufumo attuorno,
e se mbriaca ll'aria mmiez'''e viole,
ll'evera nova cresce, sponta e torna,
na fronna, ca se ndora sott''o sole...
E si' turnata tu, na rundinella
pe accarezza' tutt''e penziere mieie,
pe da' calore addo' sta sulo gelo,
pe fa vula' ddoie note,mmiezo 'o cielo...
S'è spalancata 'e botto sta fenesta,
quant'anne so' passate...è sulo ajere.
Tuorne cu 'e rrose e'e fresie ncoppa a vesta,
cu ll'uocchie 'e viole e ll'aria 'e primmavera...
viento ca porta sciusce 'e primmavera,
sciure 'e cerase, appicciano na festa,
sott''o tramonto primma 'e se fa sera.
Spanneno 'e rrose nu prufumo attuorno,
e se mbriaca ll'aria mmiez'''e viole,
ll'evera nova cresce, sponta e torna,
na fronna, ca se ndora sott''o sole...
E si' turnata tu, na rundinella
pe accarezza' tutt''e penziere mieie,
pe da' calore addo' sta sulo gelo,
pe fa vula' ddoie note,mmiezo 'o cielo...
S'è spalancata 'e botto sta fenesta,
quant'anne so' passate...è sulo ajere.
Tuorne cu 'e rrose e'e fresie ncoppa a vesta,
cu ll'uocchie 'e viole e ll'aria 'e primmavera...
da Nu Sciuscio 'E Viento-Laurenziana 1988
Questa poesia è talmente semplice che si commenta da sola verso per verso. Da che esiste il mondo e la poesia gli autori hanno attinto a piene mani dalla natura per simboleggiare determinati stati d'animo, determinate situazioni usando l'immaginifico a seconda delle proprie capacita'. Per un ritorno cosa c'è di più poetico, di più profumato, di più bello che alberi in fiore di ciliegie, rose, fresie, viole, simboli della vita, della rinascita, ed ognuno di noi in fondo in fondo all'animo ha sempre questo desiderio di rinascita anche quando essa è impossibile. Ed ecco la sorpresa, l'insperato, la finestra che si spalanca con forza improvvisamente, ecco la speranza di una nuova vita, ecco la certezza di esserci. Questa è la poesia e grazie a tutti coloro che interverranno affettuosamente.
Bruno Zapparrata
sabato 8 maggio 2010
Comunicazioni
Cari amici in occasione della festa della mamma riprendiamo le pubblicazioni nel nostra "OASI". Il mio abbraccio va a ros che con la sua dedizione e costanza nel gestire il blog gemello, quello "azzurro", riesce ad ottenere risultati anche se da qualche mese non pubblichiamo nulla. Per cui abbiamo convenuto di riprendere anche se a ritmo ridotto.
Ogni settimana individueremo un testo tra quelli pubblicati su Facebook (chiedendo il consenso) e lo pubblicheremo condividendo il link per consentirne i commenti, secondo la formula che già molti di voi conoscono. Terremo conto anche di vostre proposte.
Grazie comunque a tutti i fedelissimi e a coloro che ci visiteranno per la prima volta.(Massimo Imperato, amministratore del blog)
Ogni settimana individueremo un testo tra quelli pubblicati su Facebook (chiedendo il consenso) e lo pubblicheremo condividendo il link per consentirne i commenti, secondo la formula che già molti di voi conoscono. Terremo conto anche di vostre proposte.
Grazie comunque a tutti i fedelissimi e a coloro che ci visiteranno per la prima volta.(Massimo Imperato, amministratore del blog)
NON VEDO LA MIA MAMMA di Massimo Imperato
Quello della mamma è la forma più intensa che l'amore può raggiungere. Esso non conosce compromessi. E'. Non si può mai eludere.
A volte il riceverlo crea anche disagio, fastidio. Ma ciò non interferisce affatto. Nel silenzio, nel buio, senza far rumore l'amore di una mamma è sempre presente.
Allora si finisce con accettarlo se non con amarlo. E accettare l'amore è anch'esso un grande atto di amore.
(La mamma col bambino-Felicia Giaquinto)
Avverto qualcosa di invisibile
che spesso sfiora lieve le mie spalle.
Occhi nascosti guardano i miei passi
eppure non distinguo il nascondiglio.
Quando la sera, disteso su in terrazza,
osservo la sfilata dei pensieri,
e mentre pian le ciglia mi si intrecciano
sul viso scorre lenta una carezza.
Il primo impulso nuota nel fastidio:
qualcuno segue il ritmo dei miei giorni!
Prima che ancora più il pensier s'infiamma
capisco che ho vicino la mia mamma.
A volte il riceverlo crea anche disagio, fastidio. Ma ciò non interferisce affatto. Nel silenzio, nel buio, senza far rumore l'amore di una mamma è sempre presente.
Allora si finisce con accettarlo se non con amarlo. E accettare l'amore è anch'esso un grande atto di amore.
(La mamma col bambino-Felicia Giaquinto)
Avverto qualcosa di invisibile
che spesso sfiora lieve le mie spalle.
Occhi nascosti guardano i miei passi
eppure non distinguo il nascondiglio.
Quando la sera, disteso su in terrazza,
osservo la sfilata dei pensieri,
e mentre pian le ciglia mi si intrecciano
sul viso scorre lenta una carezza.
Il primo impulso nuota nel fastidio:
qualcuno segue il ritmo dei miei giorni!
Prima che ancora più il pensier s'infiamma
capisco che ho vicino la mia mamma.
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