Quasi senza suola
laceri sandali di cuoio
trascinavano i miei passi,
sterpaglie frusciavano spari e fiamme,
era laggiù la mia casa
tra cumuli di pietre e paglia
all’ombra del canneto.
Fuggiva lacerata la mia anima
dai latrati di bombe,
nelle mie tasche vuote
briciole di terra senza erba,
agrodolce primavera brulla.
Cantilena di sabbia e luna,
Samira, pelle di sole
mettevi le ali sopra il mare,
il tuo sorriso dolce
disperato sul barcone.
Credevo di morire
tra i miei deliri
travolto dalle lunghe ombre
di corrose braccia.
Come aquilone
risaliva sospeso il respiro,
brusio lontano
pezza velata di rosso
per indossare nuova terra.
Eravamo cumuli di uomini
con sacchi leggeri,
spaghi consumati
legavano ferite
che mai guariranno.
Cercavo l’alba
dietro le facce affamate dei miei fratelli
ma ho visto solo cotoni bruciati.
Crepuscolo di rame,
volavano basse le ombre,
un pò più avanti
nella cantilena delle onde
eravamo liberi nella nebbia.
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Poesie, Racconti e Musica d’autore
"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)
Viviamo assieme una poesia, un racconto, una canzone o un quadro d'autore, lasciate un vostro commento ai post, per noi sarà un piacere leggervi.
Preghiamo gentilmente tutti quelli che postano il loro commento scegliendo l'opzione 'Anonimo' di blogger di firmarlo, grazie. ros e massimo
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domenica 1 maggio 2011
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Pietro Vizzini è una delle pietre miliari di questo blog. Un poeta che come pochi riesce a scavare nell'animo umano e nello spazio vitale. Egli esprime i sentimenti che scaturiscono con dettagli spesso impercettibili agli altri.
RispondiEliminaIn questa composizione che ci propone oggi calza i "laceri sandali di cuoio" di uno dei tanti disperati che lascia la sua "casa all'ombra del canneto" alla conquista di una sofferta libertà nascosta "nella nebbia".
Pietro replicherà oggi ai commenti non appena rientrerà dai suoi impegni personali.
Buona domenica a tutti.
La storia più assurda e tremenda dei nostri giorni, si scappa dalla propria terra per non soccombere.Nella metafora dei sandali distrutti c'è tutto il dramma del momento attuale che alcuni popoli stanno vivendo e purtroppo non finira' mai, si spegne l'orchestra e suonano le armi ed è molto facile ricercarne il perchè e sono d'accordo sulle espressioni di Massimo,Solo un grande poeta poteva mettere in versi,senza mai sfociare nella retorica, cercare un'altra terra al di la della nebbia il più delle volte guardando in faccia la morte.Dirti bravo Pietro sarebbe usuale e scontato, la tua poesia,e non solo questa, resta sublime, splendida e di insegnamento per chi ama Quest'Arte...Complimenti Maestro! Bruno con un abbraccio!
RispondiEliminaE' una lirica senza tempo, purtroppo.
RispondiEliminaDi una bellezza, di una sensibilità e di una tristezza davvero importante.
La sintesi del viaggio della speranza, dei piccoli oggetti, del suono dell'attesa, delle voci, dei silenzi mancati, di quella nebbia che appare come eterna sorella di libertà o di semplice vuoto.
Complimenti a Pietro e a te Max che ce l'hai "postata". Un abbraccio.
Maurizio Alberto
Splendida e piena di amora questa lirica, mi ha colpito. Il tema della fuga alla ricerca di asilo, pane e lavoro è sempre attuale, aggiungerei purtroppo, e in questa poesia è trattato con grande sensibilità, c'è la forte impressione che l'autore si sia sentito realmente nei panni di quegli uomini disperati, che ritrovano la loro libertà, ma è una libertà avvolta di nebbia. Quale sarà il loro futuro?
RispondiEliminafiammetta campione
Grazie Massimo, per aver dato spazio ai miei versi nel blog, è sempre un grande onore esserci.
RispondiEliminaLa gioia, lo stupore, le paure di un essere umano sono sensazioni che un poeta deve percepire anche se non fanno parte del proprio vissuto. In questi versi ho provato a indossare i laceri sandali di un uomo che fugge dalla guerra, dalle ingiustizie, dalla fame, in cerca di una terra e una libertà nascoste nella nebbia degli uomini.
Pietro Vizzini
Caro Bruno, essere chiamato maestro da un grande poeta come te mi onora moltissimo, grazie di cuore per le bellissime parole e per la tua costante presenza. Sei un grande amico. Un forte abbraccio.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Caro Maurizio Alberto, purtroppo i viaggi della speranza non avranno mai fine, e quanta nebbia ancora..... ad avvolgere terra e libertà. Grazie amico mio.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Cara Fiammetta, mi piace immaginare un futuro di speranza..... in cui ogni uomo possa avere dignità, pane e lavoro, ma il mio sogno è avvolto nella nebbia.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Pietro Vizzini, secondo me, è uno dei veri pochi Poeti, che ho avuto la fortuna di conoscere sul web, sono davvero molto poche le anime che riescono a trasmettere emozioni e sensazioni legate all'animo umano.
RispondiEliminaQuesta Lirica, è struggente e realisticamente vera, la descrizione che fa di uno stralcio della sua giovinezza, spacca il cuore.
Parole che sfiorano la nostra vera essenza, nascosta sempre più spesso da una coltre di indifferente cinismo.
Bravissimo! sempre più incisivo, e coinvolgente, sa scavare bene nel labirinto animico...
Un carissimo saluto a questo Poeta dalla penna d'oro-un bacio
Caro Pietro,gia' il titolo che hai scelto per esprimere in versi una cruda verita' dei giorni nostri..Mi piace..e credimi,mai come in questa tua lirica ho avvertito la tua enorme sensibilita' verso chi soffre ed e' alla ricerca di una terra dove poggiare il piede stanco e ricominciare una nuova vita.Spero che il lungo cammino dia i suoi buoni frutti come il pane e la dignita'!!Onorata sempre di leggerti e di commentarti...Un abbraccio fraterno!!!
RispondiEliminaA.Castellano
La realtà nescosta nell'ombra delle nostre ansie e delle nostre paure ... una realtà che esiste oltre e che ci spaventa perchè è più grande di noi, piccoli uomini incapaci di fermare lo scempio che ogni giorno si perpetua sulla terra ... l'uomo ... una cellula dell'universo infinito, arrogante nel credersi onnopotente ... al di sopra di tutto la POESIA la più alta e nobile espressione dell'animo umano, per dirla col Foscolo, la Poesia che riesce a toccare le fibre più profonde e sconosciute dell'uomo, che soloattraverso di essa riesce a far prendere consapevolezza di ciò che realmente si è ... la POESIA e ... un poeta come te PIETRO ... grande nella sensibilità e nella capacità di rendere chiare le immagini che sono nella nebbia ... GRAZIE di cuore per il tuo contributo a questa splendida forma di espressione ...
RispondiEliminaMaria Carrassi
Questa lirica reclama a sè tutto il valore della parola scritta. Uno spaccato di umanità percossa, travagliata, alienata, in balia delle onde... ma non solo quelle del mare! Bensì quelle più temibili, della miseria e della disperazione. Complimenti per la realtà delle immagini, descritte in modo superbo. Marta Alberti
RispondiEliminaGrazie Paola Maria, dolce amica instancabile dalla penna profumata di poesia. Un bacio.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Cara Assunta, grazie del tuo bellissimo commento, sono felice della tua lettura. Un fraterno abbraccio.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Cara Maria Carrassi, la poesia è un componente essenziale dell'aria che respiro. Grazie di cuore per le tue meravigliose parole.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Marta carissima, in balia delle onde dell'indifferenza naviga la miseria e la disperazione, possano gli uomini dissolvere la nebbia che nasconde gli occhi del proprio cuore.
RispondiEliminaGrazie cara amica.
Pietro Vizzini
Bellissima la tua lirica ,meravigliose parole che mi hanno commosso,L'ingiustizia di questo momento storico,il dramma di tante persone tra l'indifferenza che copre gli occhi e il cuore ........grazie è bellissima
RispondiEliminaANNAMARIA FULGIONE
Grazie di cuore Annamaria. Tu che insegni a scuola ai ragazzi extracomunitari conosci benissimo la paura che traspare dai loro occhi. Un abbraccio.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Carissimo Pietro,
RispondiEliminadal tuo pennino emergono parole accorate, che possono avere origine soltanto da un animo nobile, sensibile, attento a ciò che attorno accade.
Pietro, coi tuoi versi hai dipinto un'opera d'arte: immagini nitide di disperazione, che si dilegua nel respiro che risale come aquilone, la speranza di raggiungere terra di pace, non sentire più spari ... "nella cantilena delle onde eravamo liberi nella nebbia".
Sono versi che singhiozzano, di dolore e poi di malinconia.
Grazie Pietro, un abbraccio.
Meravigliosa lirica da leggere nell'arco di un respiro dove le parole ti restano dentro andandosi a scolpire nell'anima ... indelebili! Come indelebili sono le espressioni stampate sui volti di quella povera gente, che tu hai magistralmente trasmesso con la tua arte poetica facendoci entrare in empatia con le loro paure, le loro speranze le loro miserie che si perdono nella nebbia dell'indifferenza .... Purtroppo questa è la guerra di tutte le guerre! Una straordinaria poesia d'autore .... Un caro saluto Pietro.
RispondiEliminaCara Grazia, bellissime le parole del tuo commento, ti abbraccio con affetto.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Grazie di cuore Carla, un caro saluto.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Pietro, ti ho conosciuto come poeta, indubbiamente sei uno dei più qualificati fra i miei amici...
RispondiEliminaEppure amico mi come mi ha scosso e penetrata l'anima questa tua, non m'era mai capitato...
Sono versi stupendi che traboccano umanità e poesia in ogni verso, ogni parola.Solo chi ha un grande cuore poteva scrivere una lirica così perfetta e accorata...
Lirica che rimarrà nella memoria, da trasmettere ai posteri...
Ho provato a leggerla sezionandola in tre parti: bene, vengono fuori tre liriche di senso compiuto,superbe nella loro perfezione...
L'ho riletta di nuovo tutta intera così come l'hai concepita, ed è un gioiello d'una attualità che graffia.
Grazie carissimo per questo dono: sei un vero POETA...!
Scusa il ritardo, ho avuto qualche inconveniente; ora tutto ok.
Ti abbraccio
Maria Savasta
Grazie cara Maria ( Savasta) il tuo prezioso commento mi riempie il cuore di gioia. Ti abbraccio.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Antonio Lanza ha detto...
RispondiEliminaE' sempre una delizia leggere le liriche di Pietro Vizzini, nei cui versi c'è la tragedia dell'umanità di fronte all'indifferenza e alla stoltezza di animi aridi. Anche la tragedia raccontata con soave dolcezza e metafora calzante, arriva al cuore acnora capace di esprimere sentimenti di solidarietà e comunanza. Sono il meno indicato a indicare la perfezione e l'armonia dei versi, affermo però che non mi stanco di leggerli e rileggerli. Grazie Pietro, con sincerità di cuore
Antonio
Caro Pietro scusami ma prima non mi è stato possibile commentarti rientro tardi dal lavoro. Grazie per questa tua lirica immensa e profonda bella nello stile e nel contenuto. Tu sai quanto la tua poesia mi emoziona e solo un anima sensibile come la tua riesce a cogliere le atrocità e i problemi del mondo odierno. Solo tu riesci a dipingere la sofferenza, il dolore, la miseria, le paure, le ansie, la tristezza sui volti di questa gente che nulla hanno chiesto per essere tali, solo un pezzo di pane, un tetto sicuro vicino al calore familiare, lontani dal terrore dell'uomo ignomine portatore di ignoranza dove non può che partorire solo guerra; e nonostante tutto la loro certezza e appesa ad un filo come i loro sogni e le loro speranze si dissolvono nella nebbia. Un abbraccio forte.
RispondiEliminabellissima lirika stavolta nn diko poesia ,te riesci sempre nei tuoi scritti la verità di oggi e di ieri,e da tempo che nn ti leggevo e mi fa davvero piacere commentarti bella ,malinkonika ma sempre piena di signifikato nn ti smentisci mai caro pietro ,complimenti x davvero...Un abbraccio,TIZIANA COCCI......
RispondiEliminaCaro Antonio, grazie dei tuoi apprezzamenti, fatti da te che sei una persona competente mi rende felice. Un abbraccio.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Cara Nicoletta, la tua bellissime parole mi lusingano molto, sei una cara amica. Grazie. Un abbraccio forte.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Tiziana carissima, che piacere ricevere un tuo commento nel blog, grazie affettuosa amica. Un abbraccio.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Come non far mio ogni verso di questa stupenda poesia caro Pietro. Una poesia che trasuda umanità, nel senso più intrinseco di questa parola, parola unta e consunta da tanti rappresentanti che se ne riempiono la bocca ma che poi nei fatti la stessa bocca se la lavano.
RispondiElimina'Come aquilone
risaliva sospeso il respiro,
brusio lontano
pezza velata di rosso
per indossare nuova terra.'
Che emozione Pietro, complimenti, bravissimo.
Caro Pietro come ho appena scritto nei commenti di Grazia anche alla tua meravigliosa poesia avevo messo un commento lunedì o martedì ma misteri di blogger é stato cancellato, pazienza.
RispondiEliminaCome tu sai ti stimo molto sia come poeta sia come amico, perché sei una persona che riesce a non condizionare ne a farsi condizionare da nessuno, un po' mi somigli, non so se questo sia un piacere per te ma per me lo é e te lo voglio ribadire.
Questa poesia, di un livello molto alto, tocca le corde più intime della nostra coscienza. La sofferenza dipinta nei volti di chi lascia il proprio canneto in cerca di una vita migliore é straziante. Abbiamo grande la fortuna di essere nati nella parte 'giusta' del mondo e questo ci da l'arbitrio di essere più belli, più sani, più tutto ma ci rende molto egoisti.
'Come aquilone
risaliva sospeso il respiro,
brusio lontano
pezza velata di rosso
per indossare nuova terra.'
Complimenti veri Pietro.
Grazie Ros delle tue bellissime parole, e per la stima che come sai è reciproca. Un caro abbraccio.
RispondiEliminaPietro Vizzini