Poesie, Racconti e Musica d’autore
"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)
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domenica 19 giugno 2011
Chiove di Annamaria Marconicchio
Chiove
Chiove. ‘Nu lampo spacca 'o cielo niro.
E luntano sento ‘a prutesta ‘e ‘nu tuono.
Fuje ‘a ggente miez''a via a cerca’ arreparo.
“E ch’ acqua!” lamenta ‘na voce.
E intanto s’arrepara sotto a ‘nu purtone.
Guardo fora a’ fenesta e m’addimanno
si basta tutta ‘st’acqua pe’ lavà ‘stu munno
ch' è chino ‘e ‘nfamità e dulore.
No, nun po’ basta a cancella’ ‘a paura,
si è vista ‘na criatura muri’ sotto a’na preta.
Quant’acqua ce vulesse pe’ lava’ sango e guerre,
pe’ cancellà ‘e peccate ‘e nu pazzo,
‘e ‘na mamma, ‘e ‘nu figlio,
‘e chi ha levato ‘a vita
a chi chiammava ammore.
‘Na lacrema scenne ‘a dinto all’uocchie mie.
No, chesta non è acqua, nun serve pe’ lava’.
Cheste so’ ‘e lacrime ‘e tutto ‘o munno sano,
che nun riesce a truva’ pace.
Chiove! ‘O cielo chiagne e io?
Io chiagne appresso a isso...
Piove - Traduzione a cura della stessa autrice
Piove. Un lampo spacca il cielo nero.
E lontano sento la protesta di un tuono.
Scappa la gente in strada per cercare un riparo.
“Che acqua!” si lamenta qualcuno.
E intanto si ripara sotto un portone.
Guardo fuori dalla finestra e mi domando
Se tutta quest’acqua può lavare questo mondo
Che è pieno di infamità e dolore.
No, non può bastare a cancellare la paura,
se hai visto un bambino morire sotto una pietra.
Quant’acqua ci vorrebbe per lavare sangue e guerre,
per cancellare i peccati di un pazzo,
di una mamma, di un figlio,
di chi ha tolto la vita
a chi chiamava amore.
Una lacrime scende dai miei occhi.
No, questa non è acqua, non serve per lavare.
Queste sono le lacrime di tutto il mondo intero,
che non riesce a trovare pace.
Piove! Il cielo piange ed io?
Io piango con lui…
clicca QUI per leggere tutte le poesie di Annamaria Marconicchio presenti in questo blog
Scritta poco dopo il crollo della scuola di San Giuliano, questa poesia vuole sottolineare le brutture del mondo negli ultimi anni: madri che uccidono i figli, figli che tolgono la vita ai genitori, giovani donne assassinate dai propri fidanzati… E poi, le guerre che incalzano e distruggono intere città; attentati di pazzi che uccidono poveri innocenti… Il mondo sembra non trovar pace e tutti viviamo la frenetica corsa della vita, quasi non accorgendoci più di quanto ci accade intorno, quasi la tragedia fosse diventata un normale momento della vita stessa. E allora, leggendo questi versi, fermiamoci un attimo e rendiamoci conto della realtà in cui stiamo affondando. Se proveremo un momento di commozione, significa che siamo ancora vivi e forse possiamo ancora fare qualcosa… Annamaria Marconicchio.
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Buon giorno e Buona domenica a Tutti Cari Amici dell'OASI.
RispondiEliminaPoesia di forte impatto emotivo questa di Annamaria Marconicchio, poesia che ci fa tornare in mente una tragedia mai dimenticata, quella di Giuliano, dove morirono per incuria e non per disastro naturale (come ci hanno voluto far credere) 27 bambini e una maestra. Un luogo sicuro deve essere la scuola, non una tomba, come in questo caso é stata.
La pioggia servirà a lavare tutto? Riuscirà a lavare tutte le tragedie che si consumano secondo dopo secondo nel mondo? Che mondo é un mondo che non riesce a proteggere gli esseri più inermi, i bambini. Riuscirà mai la pioggia a lavare la sofferenza delle madri che hanno visto i loro bambini morire sotto le macerie, ce la faranno mai le madri che hanno visto e vedono i propri figli morire di fame, di sete, di stenti, di soprusi, di guerre, di terremoti? Io credo di no, strappare un figlio a una madre é come strappargli l'anima ancore prima del cuore.
No dice l'autrice:
'No, chesta non è acqua, nun serve pe’ lava’.
Cheste so’ ‘e lacrime ‘e tutto ‘o munno sano,
che nun riesce a truva’ pace.
Chiove! ‘O cielo chiagne e io?
Io chiagne appresso a isso... '
Grazie Annamaria per essere tornata nella nostra OASI e averci regalato questa accorata poesia, Complimenti.
Questa è una poesia che ricorda una delle ultime grandi tragedie che l'incuria e la disonesta' dell'uomo ci ha procurato, Il crollo di San Giuliano di Puglia in Molise.Ebbene nella sua sintesi Annamaria Marconicchio l'ha presentata in un insieme di considerazioni che lasciano molto pensare, riportanto il lavaggio delle anime e dei cervelli affidate alla pioggia che biblicamente è stato un atto punitivo. Bella come sempre nelle espressioni e nelle immagina Annamaria conferma ancora una volta di essere una bella realtà della poesia in lingua Napoletana. Grazie a Rosalba per le bellissime scelte di testo e musica nonchè della piu' che evocativa foto. Complimenti
RispondiEliminasorry immagini e non immagina come erroneamente battuto
RispondiEliminaQuesta poesia è molto toccante, nel suo essere memoria di una tragedia di cui si è parlato molto.
RispondiEliminaDal punto di vista formale, la poesia è pregevole sia nella sua parte iniziale, quasi narrativa e descrittiva, sia nella sua seconda parte, più riflessiva, con l'uso di espressioni che invitano alla partecipazione struggente dell'autrice.
Un saluto anche tutti gli amici di questa splendida OASI.
Di fronte ad una situazione in cui ci si trova, in una realtà che garantisce poco, sia sotto l'aspetto del lavoro che quello d'evitare guerra, della disonestà dell'essere umano a quello della tutela dei più deboli.... secondo me di acqua per "demolire" i prepotenti, ce ne vorrebbe davvero tanta, e allora , hai ragione te Annamaria, forse saranno lacrime del mondo, che per gioia o per dolore, partono dal nostro intimo, così d'avere speranza che potranno risanare là dove occorre.
RispondiEliminaComplimenti Annamaria per questi versi.
Un affettuoso saluto ai miei cari amici, Ros e Massimo.
Grazia
Saluto gli amici dell'"OASI" scusandomi per l'assenza forzata di ieri.
RispondiEliminaHo apprezzato moltissimo i versi proposti da Ros.
Non conoscevo la Marconicchio e devo dire che concordo con Bruno nel definirla una realtà della poesia napoletana.
I suoi versi traducono in napoletano i sentimenti conseguenti una grave sciagura. I sentimenti intrisi nella napoletanità assumono una più intensa e profonda consistenza. Riuscire ad esprimerli coma ha fatto lei non è da molti. Ancora tanti complimenti ad Annamaria.
Innanzitutto voglio chiedere scusa per non essere intervenuta prima, ma solo ora, e per puro caso, ho visto la publicazione, di cui non avevo ricevuto alcuna notifica.
RispondiEliminaTi ringrazio, Rosalba, per lo spazio messomi a disposizione e bel la bella introduzione, frutto del tuo amore per la poesia e della ta senzibilità.
Grazie, Bruno, sempre presente e pronto a regalarmi complimenti e bellisime affermazioni di apprezzamento. Ti abbraccio
RispondiEliminaRingrazio Angela e Grazia per il tempo dedicatomi e la loro sensibilità nel cogliere il semplice messaggio della poesia.
RispondiEliminaGrazie, Massimo, per il tuo apprezzamento e per i complimenti che mi hai riservato.
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