Ai margini del bosco
chino sui suoi passi
un vecchio stanco
calpestava i sassi.
Giovane avea vegliato
per tante notti e albe
donne, bambini e anziani
fermi sul suo percorso.
Per giorni interi attese
un gesto di conforto
fin che comprese, mesto,
l'inutile pretesa.
Così riprese impavido
il solito cammino,
per mesi e poi per anni
senza mostrare affanni.
Guardandolo ti chiedi
chi è il vecchio signore.
Non è lui una persona:
hai visto chi è l'amore.
La prima scintilla di vita era fatta di amore. Da quel momento, senza sosta, tante piccole scintille hanno generato l'esistenza sotto molteplici forme. E tutto ciò che interagisce è frutto di quelle scintille d'amore. L'amore agisce incessantemente da sempre. E' la vita.
Ho voluto metaforicamente rappresentare l'eterna azione dell'amore sotto le sembianze di un vecchio. Con l'auspicio che davvero gli esseri umani possano vedere negli altri l'amore che agisce.
Che tutti possano vedere Dio senza cercarlo inutilmente altrove.
Saluto tutti gli amici che interverranno invitando ciascuno a confrontarsi, oltre che con questi semplici versi, con il tema da essi proposto.
RispondiEliminaVi abbraccio affettuosamente.
olto bella...una lirica che mi porta nel mondo delle fiabe, ed un poco mi sono ritrovato sopra ad una strada di un campo di concentramento(non so dirti il motivo), ma per un tratto ero li l'immagine rende anche l'idea dello scritto...e la musica....dolci note paradisiache del grande Pat.... complimenti......
RispondiEliminaMi piace il tuo accostamento col mondo delle fiabe e poi con l'interno di un campo di concentramento. Sembrano due situazioni avulse da ciò che esprimo, invece entrambe esprimo l'esercizio dell'amare. La gioia e il dolore si accomunano per mezzo del'amore.
RispondiEliminaPat suona le corde dell' amore.
Grazie Mario, a presto.
delicata e classica. Un'mmagine sublime dell'amore
RispondiEliminaAntonio lanza
Non è una bella fiaba come qualcun'altro dice ma solo la fine dell'amore...Oggi la passione che resta un sentimento di breve durata avvolge un po' tutti, degna figlia del moderno consumismo e si consuma cosi' anche l'amore come se fosse un vestito firmato o un paia di scarpe inglesi...Massimo bella parabola in poesia che fa molto riflettere...Chi sa' se confrontando le profezie, senza fare nomi di giusti o falsi profeti, è prevista questa anticamera con la distruzione dei sentimenti come è previsto, per la fine del mondo un feroce anticristianesimo con l'uccisione dei due testimoni sulla pubblica piazza e visti da tutto il mondo.50 anni fa noi si sorrideva dicendo e come faranno a vederli in tutto il mondo ma poi l'avvento della TV ci ha fatto ricredere...Massimo hai scritto veramente una bellissima composizione che lascia meditare,Complimenti Bruno
RispondiEliminaUn amore difficile da disconoscere, l'amore evidente agli occhi di tutti. Amore, che bella parola se praticato che brutta parola se frutto di ipocrisia e di sfruttamento. Bella la metafora del vecchio Massi. Complimenti, molto bella. Concordo poi con Mario e con te per le bellissime note di Pat Metheny!!Che sogno!
RispondiEliminaSono contento che hai meditato sui miei versi. Ed anche il tema dell'amore che pian piano finisce e porta alla fine del mondo è una chiave di lettura che solo un animo poetico come te, Bruno, poteva rilevare.
RispondiEliminaGrazie per il tuo attento intervento
La poesia è bella proprio per la sua metafora. l'amore è vecchio quanto il mondo e mi rifiuto di pensare che smetterà mai di vivere, credo che anche la più piccola scintilla, quella più insignificante possa in qualche modo farlo rigenerare e renderlo più forte che mai. Sono propositiva non vedo il buio attorno a me, siamo già giunti al limite, forse ancora qualche scossone e piano piano risaliremo la china. Se sulla faccia della terra esistessero solo un grupetto di poeti a cantarlo e osannarlo in qualche modo lo riporterebbero in vita. Infondo cosa canterebbero i poeti senza l'amore????
RispondiEliminaSono belle, profonde e condivise le tue riflessioni, Rosalba. L'amore è in ogni piccola scintilla, a volte si infiamma e altre volte si spegne. Noi poeti dovremmo contribuire ad alimentare questa fiamma.
RispondiEliminaCaro Massimo grazie per avermi posto con la tua lirica davanti alla realtà dell'amore.
RispondiEliminaMi hai fatto pensare a Prevert (Questo amore).
Una realtà vecchia quanto il mondo ma eternamente giovane,che non si arrende mai...cosi come la vita...e che continua a viverci accanto sapendo che senza di Lui siamo niente.Rita Elia
Il tuo accostamento, Rita, mi inorgoglisce. Ancor più ho piacere di averti proposto una realtà così importante.
RispondiEliminaCondivido la tua osservazione.
Belli questi versi che ci fanno riflettere sul vero significato della parola "amore". Chi è l'amore .... hai voluto concretizzare questa parola astratta che viene usata miliardi di volte con leggerezza, senza pensare che è il significato più importante dell'esistenza stessa.Il vero amore, quello universale, è un cammino iniziato quando scoccò quella scintilla, un cammino che ogni uomo dovrebbe percorrere lasciando dietro di se le impurità della vita senza chiedere nulla in cambio (... un vecchio stanco calpestava sassi ...) gioendo semplicemente del fatto di provare amore.
RispondiEliminaGrazie Massimo le tue poesie sono particolarmente profonde.