Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

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venerdì 4 settembre 2009

Fiore di Pino De Stasio


La rosa del mio giardino
incombe di colore
raccolgo petali sfioriti
e boccioli
voluminose teche
odori acerbi
incrocio vasi nei cortili sonnolenti e bui
suoni di passi sordi
che sfidano il silenzio
le strade che affollano la vista
vuote
i colonnati delle chiese
aperti
un angolo cornice dolorosa di un barbone
arreda
il suo russare alcolico
risuona cadenzato
risucchio d'apnea sognante
le dita sporche e mai lavate
stringono un vetro degli affetti



'Questa Poesia e' dedicata al clochard che vedo ogni mattina sotto casa mia, tenevo molto a scriverla sono contento che sia "arrivata" grazie (p.d.s.)


(pubblicazione autorizzata dall'autore)


...mi sono guardato piangere in uno specchio di neve
mi sono visto che ridevo
mi sono visto di spalle che partivo
ti saluto dai paesi di domani (Faber)




(Dipinto: Barboni-Costantino Castorio)

6 commenti:

  1. Bella poesia espressa in maniera che sembrerebbe ermetica ma poi con lo scorrere dei versi diventa leggibile e comprensibile forse fin troppo. Barbone uguale al nulla, esseri privi di carattere che alla prima avversità abbandonano tutto e si lasciano andare, per loro la vita non ha più senso e ne restano attaccati solo per abitudine. Partendo da una rosa, in una carrellata di un crescendo sino ad arrivare al classico per un barbone, il colonnato di una chiesta naturale rifugio per un'anima vagante.Questi sono esseri che a chiunque di noi mettono tenerezza e malinconia,la società non dovrebbe permetterlo ma....Bella la poesia tecnicamente più che perfetta. Complimenti. Bruno Zapparrata

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  2. Naturalmente bello il quadro rappresentante sempre un diseredato dagli affetti e dalla vita cosi' molto gradevole la canzone di sottofondo scritta e cantata da Fabrizio de Andrè i cui pochi versi menzionatin dicono tutto. Bruno

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  3. suo russare alcolico
    risuona cadenzato
    risucchio d'apnea sognante
    le dita sporche e mai lavate
    stringono un vetro degli affetti
    Pino si conferma sempre,in tutte le sue composizioni, poeta vero, di sicura ispirazione, di attenzione ai particolari, alle immagine contenute nelle parole, di poesia completa che contiene in sè tutto,anche la musica. L'immagine del barbone addormentato,ignorato da tutti,che però ha in mano un pezzetto di vetro con tutti i suoi ricordi,la sua vita, è di una bellezza struggente e indimenticabile

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  4. La semplicità della costruzione e della forma lasciano troppo aperto il respiro per una rappresentazione che possa essere particolarmente impegnata. L'attenzione e l'attrazione del verso dovremmo svilupparle in una creazione che coinvolga per la sua fulmineità e per la sua variazione letteraria.L'operazione stilistica richiede maggiore impegno nei contrasti e nelle volute estetiche.
    Antonio Spagnuolo

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  5. La solitudine, il dolore, l'indifferenza ecco cosa vivono sulla loro pelle gli ultimi. Vagano come fantasmi invisibili, ne sentiamo i passi ma non li vediamo. Pino in questa toccante poesia li rende visibili, ce li fa perfino sentire quei passi, ci fa vedere le loro dita sporche e ci fa ascoltare il loro russare.....

    'suoni di passi sordi
    che sfidano il silenzio'

    Faccio i complimenti e ringrazio Pino de Stasio per le emozioni che mi ha trasmesso.


    Buongiorno a tutti quello che fanno parte di questa blog e a tutti quelli che tutti i giorni ci seguono silenti....

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  6. Lo stridente contrasto di una abitazione con un giardino, dove fiori e piante giaciono copiose e dimenticate, e le strade vuote abitate da un solo barbone riparato sotto un colonnato. Ciò che non avrebbe vitalità viene animato dal poeta con il suono del russare. La dignità della povertà sembra prendere corpo anche attraverso le dita sporche che "stringono un vetro deglio affetti".
    Un vero tributo onorifico alla scelta di vivere da clochard.

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