Capelli neri ed occhi azzurri la bambina
che conobbi alla scuola elementare
sorrideva felice ogni mattina
spingendomi per farmi poi giocare
Appollaiata sopra il banco batteva le mani
cantando poi la filastrocca di Biancaneve e i sette nani
ed io frattanto parlando della luna
esploravo tra le sue gambe in cerca di fortuna
Ma tutto finì quando la maestrina
divenne di colpo tutta rossa
mi prese a schiaffi in piena mattina
impedendo per sempre ogni mia mossa
Fu così che a mie spese imparai
che non bisogna toccare mai
convincendomi che quello era il peccato
che più a lungo da allora
avrei desiderato
Forse sembra paradossale, riemergono i ricordi di quella " prima volta" che spesso accade quando si è bambini e che viene cancellata e rimossa perchè sgradita e inquietante. Col tempo qualcosa si riaffaccia, capisci che c'è qualcosa che non va, anche se non c'è bisogno di andare dallo psicanalista e si può scherzare in tempi berlusconiani sul tema, così ho provato a ricostruire la storia di una "educazione sentimentale", a mettere insieme in una specie di raccolta anche episodi come questi. (Attilio Mangano)
(Giorgio de Chirico, Nostalgia dell'ingenuità)
Poesie, Racconti e Musica d’autore
"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)
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Attilio Mangano è una nuova conoscenza per noi: professore universitario,blogger, giornalista, scrive poesie molto semplici che rievocano alcuni momenti della sua vita. Qui è la curiosità per l'eros, e il rimprovero degli adulti che induce il senso del peccato.Ringraziamo Attilio per la sua levitas e quel pizzico d'ironia, che fornisce alla poesia un tono più vivace e meno dreammatico...Benvenuti nella nostra oasi, cari amici...
RispondiEliminaForse è la confessione di un gioco innocente tra bambini che si colora di peccato con l'intervento della maestra, emergendo poi più tardi nei ricordi, per addolcire un primo episodio setimentale in forma di poesia.
RispondiEliminaBUONGIORNO AMICI DELL'OASI............CHE PROFUMO DI NOVITA' OGGI..........belle e leggera la poesia di Attilio che tanto mi fa pensare al passato e anche al presente visto vhe vivo ogni giorno con 18 ragazzini vivaci e curiosissimi ..............benvenuto Attilio
RispondiEliminaANNAMARIA FULGIONE
Un viaggio nei ricordi più belli della nostra esistenza. Le emozioni sono comuni, chi non le ha provate, la versi sono la loro perenne fonte.
RispondiEliminaGrazie per avermeli fatto rivivere
Antonio
Condivido i giudizi degli amici che mi hanno preceduto. Giochi infantili che spesso sfociavano in piccole gioie erotiche ad iniziazioni.Aspetto di leggere il prosieguo delle liriche per avere un'idea più completa. Ciao a tutti
RispondiEliminaBenvenuto anche da parte mai Attilio nella nostra 'Oasi'. È di una leggerezza che coinvolge questa poesia, verso dopo verso.
RispondiEliminaAppollaiata sopra il banco batteva le mani
cantando poi la filastrocca di Biancaneve e i sette nani
ed io frattanto parlando della luna
esploravo tra le sue gambe in cerca di fortuna......
ma la maestrina interviene a suon di schiaffi e il piccolo sogno erotico si spezza ma il ricordo no, quello sopravvive negli anni. Grazie Attilio.
Buongiorno a tutti gli Amici di questo blog, grazie mille per i vostri commenti.
piu ke una poesia mi sembra un ricordo fiabesco,con un tocco molto maskile,al quanto tenera la versione scritta dopo anni passati,semplice,ma si sa i ricordi dell infanzia dopo anni passati diventano emozioni,anke xk in ognuno affiora la fragilita di momenti ke nn si dimenticano......bella grazie
RispondiEliminao dimenticato di firmare angela castello
RispondiEliminaLa precocità del bambino, naturale e scandita
RispondiEliminadal battito vitale del desiderio, mal si combina con il castrante atteggiamento della maestrina di altri tempi! Un tratto di vita reso poetico perchè poesia è tenerezza, è emozione, è sensibilità che non legata al tempo e all'età, riconduce al mondo dei grandi che già si inerpica fin dalla più tenera età.
ANITA LAPORTA.
No, no, ma che vi credevate, che dopo la prima incursione non sarei più tornato?
RispondiEliminaSono Gennaro! E non so quanti di voi abbiano sentito la mia mancanza.
Uno, almeno?
L’occasione per ritornare è davvero gradevole dopo la lettura della poesia di Attilio. Un po’ ingenuo, un po’ ardito, ma certo quella prima volta, quell’andare alla scoperta (sotto un banco, sotto un tavolo, nel mare come consumati sommozzatori) del desiderato ignoto, fa certo venire alla mente di tutti noi più che “la prima volta”, addirittura, come descrive Attilio, il primo tentativo di conoscere la diversità.
Ahimé!, tentativo represso.
Spero solo che Attilio abbia poi disimparato quel che dice – nell’ultima strofa – di avere imparato, ma anzi di esser diventato consapevole che al di là della legittima curiosità, esistono desideri, emozioni, sentimenti. E, a proposito, nella semplice curiosità di un bambino davvero, Attilio, non c’è proprio nulla di male.
Gennaro G.
Attilio colpisce un bersaglio molto delicato. I versi così composti donano candore e dignità a quello che molti invece demonizzano. La scoperta della sessualità nel momento in cui viene proibita. Il senso del peccato. La spontaneità fino allora incitata ed elogiata diviene di colpo un orrore per tutti.
RispondiEliminaUn grande trauma comune a tanti. Sono grato ad Attilio di aver colto l'aspetto poetico di un tema che dovrebbe avere più risalto e considerazione in modo da modificare i comportamenti aberranti degli "educatori" di turno.
Un plauso al brano di G.Washington jr.
Sì, Gennaro, angela, è una poesia molto maschile, perchè è solo curiosità e curiosità diretta a parti del corpo e non a persone, amicizia, emozioni, parole da condividere. Noi donne che, forse prima, avvertiamo la diversità di genere, non ci mettiamo certo a osservare il corpo maschile, ma gli occhi, quello che ci ispita di lui, e,poi, sì, anche il cortpo, inteso come un tutt'uno, un insieme. Anche tu, Antonio, hai rivissuto momenti simili, e anche altri. Le donne no, non hanno esperienze simili. Semmai giocano in due. Mah, questa differenza di genere esiste sin da bambini...
RispondiEliminaE nessuno ha notato il brano musicale, del bravissimo e virtuoso g. washington jr, tranne Massimo, e il quadro di De Chirico, che sembra rappresentare un Meccano antico. Gioco mascile, appunto
RispondiEliminaGloria, mi dispiace, quando ho scritto il mio commento stamattina non avevo voglia di ascoltare musica, e tu conosci il motivo, anche se conosco Washington Jr. ed é bravissimo. Per quanto concerne il De Chirico, mi dispiace anche di questo, ma non é tra i miei pittori preferiti e questo quadro non mi ispira nulla.
RispondiEliminaE anche questa discussione andrebbe continuata, proprio su de Chirico o sulla poesia, che qui presenta prroblemi e vissuti di genere, o su Washington... Se c' è qualcuno che vuole partecipare...
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