Povera penna!
Povera mia penna appesantita...
Hai scritto di dolori,
hai tracciato parole
con inchiostro di lacrime,
sparse versate
o raccolte ascoltate asciugate
accarezzate
su mille e mille volti
del passato
e del presente,
hai inseguito
guerra sangue violenza
sulle strade del mondo
e del tempo.
Hai disegnato
arabeschi
di tormenti e passioni...
hai gridato
silenzi
di occhi inariditi,
di volti sferzati dalla pioggia...
Hai raccolto le immagini
strazianti,
ferme in occhi sconvolti,
ti sei specchiata, raggelata,
negli occhi
martellati dall'orrore...
ed hai tratto il racconto
dell'ultima immagine riflessa
nell'addio dalla vita
dagli occhi dei bambini
delle guerre...
Povera penna mia...
quanto il peso
di quel che raccontavi
piano piano
aveva prosciugato i tuoi pensieri...
Il tuo cammino, il mio,
ti era tanto nemico
da chiedermi
la pietà di una sosta,
ma la strada
assetata,
beveva
il tuo sangue d'inchiostro...
Adesso,
ferma sul bordo di una rosa
guardo
la tua stanchezza,
guardo
il tuo guscio
ferito
il tuo guscio di ghiaccio.
Ora riposa
povera penna stanca..
Oggi sono felice...
Ci sono momenti, nella vita, in cui una felicità improvvisa può fermare il tempo, avvolgendo ogni pensiero in un mantello morbido in cui il cuore cerca solo se stesso per godersi quegli attimi. Attimi per sé da centellinare da vivere intensamente e con tutti i propri sensi, attimi che portano ad estraniarsi un po' dal mondo e dal fluire del tempo. E allora come seduti al bordo di una rosa si sospende ogni ansia, si sospende ogni cosa, si sospende quasi il respiro...
Sono attimi ineffabili cui non si riesce a dare voce. Non è la fuga dalla realtà...è una sosta che consente di lenire ogni dolore, di ricucire ogni ferita...per poi riprendere la strada.
In questi attimi si ferma la mano, si ferma la penna che serve spesso a raccontare di dolori, ingiustizie, violenze del presente e del passato...che serve a raccontare un mondo percorso da atrocità, o un passato in cui dalle polverose carte d'archivio emergono altre storie di dolore, e da questo dolore rischia di essere annichilita, sopraffatta...
E allora la sosta, la sospensione del fluire del tempo, nel tempo senza tempo degli attimi felici, rigenera, quasi porta a nuova vita per affrontare ancora la lunga strada.
Ed Una Nuova Vita è anche il titolo dello stupendo brano composto da Roberto Monti...la dolcezza della musica, della voce, davvero invitano a sedersi sul bordo di una rosa ad ascoltare, a volare leggeri sulle note, sempre più in alto, sempre più leggeri, sempre più liberi...mentre la musica evoca soavemente momenti felici...
(Dipinto: The Day Dream, di Dante Gabriel Rossetti)
Poesie, Racconti e Musica d’autore
"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)
Viviamo assieme una poesia, un racconto, una canzone o un quadro d'autore, lasciate un vostro commento ai post, per noi sarà un piacere leggervi.
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Adesso,
RispondiEliminaferma sul bordo di una rosa
guardo
la tua stanchezza,
guardo
il tuo guscio
ferito
il tuo guscio di ghiaccio.
Ora riposa
povera penna stanca..
Oggi sono felice...
La penna e l'animo del poeta sono stanchi di trascrivere e di annotare i momenti tristi, le sorie dolorose,personali e sociali vissute, e, per un momento, si fermano. In quell'attimo felice traggono la forza per elaborare il dolore e sanare le cicatrici. Per continuare il percorso, che è un impegno costante per chi scrive. Con la poesia di Maria Isa apriamo il nostro spazio ai commenti dei nostri graditi ospiti....
Parlare, scrivere, esprimere gli stati d'animo, i graffi dell'anima, le ferite subite, le passioni vissute, le gioie godute - sepolte, le lacrime versate, sono gridi disperati del Poeta disegnati su carta con la penna universale della mente e del cuore per ricordarci con maestria letteraria l'esistenza umana in balia delle onde di un suo destino.
RispondiEliminaCome sempre, Maria Isa mi affascina e mi trascina in un vortice di immagini, di emozioni che, con i suoi ricordi, riportano i miei, antichi, alla coscienza, confondendoli con i nuovi e recenti. Una strada assetata di “sangue d’inchiostro” perché le vicende, anche le più tragiche e spietate, vogliono essere raccontante, non dimenticate.
RispondiEliminaNel suo Grido Verso Roma, Garcia Lorca conclude la poesia con questi versi: “Perché vogliamo che si compia la volontà della Terra / che dà i suoi frutti per tutti”. Per tutti? Ma a quanti è riconosciuto questo diritto?
E dovremmo gridare la Vita, quella vita dimenticata e negata, dovremmo gridare quel che Maria Isa descrive e gridare: “…il racconto / dell'ultima immagine riflessa /nell'addio dalla vita / dagli occhi dei bambini / delle guerre...”.
Mi chiedo, quando siamo così affannati nelle discussioni sulla difesa della vita (testamento biologico, pillola, aborto e così via) se delle vite negate semplicemente non ci accorgiamo o se sono così distanti da noi che non ci sembrano reali le immagini che pur conosciamo della vite, dei milioni di vite che ogni giorno, in tutto il mondo vengono spente dall’egoismo, negando acqua e cibo, negando medicine, inquinando e avvelenando.
Capisco la stanchezza, la sensazione di incongruità per quel che facciamo, lo so che ogni nostra azione di contrasto è davvero una goccia nel grande oceano dell’ingordigia istituzionalizzata e fatta sistema, ma credo anche che la tua penna. Maria Isa, non potrà riposare ancora a lungo, né risparmiarti i dolori del mondo.
Mi chiedo infine perché quell'immagine così sofisticata e distante? Non credo ti rappresenti, almeno per quanto ti immagino leggendoti. E' una "bella immagine": forse di forte contrasto con quel che tu descrivi?
Manlio
UNA RICHIESTA PER ROS:
RispondiEliminaPENSO SAREBBE OPPORTUNO UN AVVISO EVIDENTE SU COME SI COMMENTA, CIOE' CHE OCCORRE CLICCARE SUL TITOLO DLLA POESIA E PER POTER VEDERE I COMMENTI E FARNE DI PROPRI. E POI, SCRITTO IL COMMENTO, AVVIENE A VOLTE CHE COMPAIA LA SCRITTA CHE NON E' POSSIBILE, E INVECE BASTA CLICCARE SU "POSTA COMMENTO" DI NUOVO PERCHE' LA PROCEDURA SI SBLOCCHI. TEMO CHE SI PERDANO COMMENTI PER QUESTE DIFFICOLTA', A MENO CHE NON SIA GIA' DA QUALCHE PARTE SCRITTO E A ME E' SFUGGITO. MA UN MIO AMICO, RECENTE COMMENTATORE, ME LO HA SEGNALATO E IO LO SEGNALO A MIA VOLTA.
MANLIO
Manlio grazie per aver portato qui la segnalazione del tuo amico. Se guardi il alto nella Home ho già provveduto a mettere un messaggio che spiega come postare un commento. Spero di essere stata chiara, se cosi' non fosse fatemelo sapere, per favore. Grazie
RispondiEliminaInnanzitutto, grzie, Manliio. Hai centrato perfettamente il punto. A volte "i tanti fatti che accadono sulla terra", o che sono accaduti e che su cui devi scrivere, che devi analizzare, o che ti passano davanti agli occhi, esulcerano l'animo, al punto da sentire dentro di tè l'insostenibile peso di tanto dolore. Soprattutto se dagli occhi non te lo fai scivolare addosso e scorrere via, ma se lo senti tuoi, perché fa parte di un mondo che è anche tuo, perché colpisce persone come te, in cui ti puoi immedesimare...
RispondiEliminaE allora una sosta di un attimo felice in un temposospeso e senza tempo, ti consente di riprendere fiato, di asciugare il peso di lacrime e ferite che ti porti dentro...ma è appunto un attimo, ed in quell'attimo quasi non sei tu, in quell'attimo è come se vivessi una nuova vita, in un mondo nuovo, leggero e fragrante come petali di rosa, una vita ed un mondo felici, sognanti e sognati, ma sai bene che poi il tempo riprenderà a scorrere, e tu ritornerai, con le tue ferit, le tue cicatrici ed il mondo continuerà a vivere del dolore di tanti...
Ecco il perché della scelta di porre come immagine The Day Dream di Rossetti, anche se non amo i preraffaelliti. E' esattamente il motivo che tu hai colto, quelllo che mi ha spinto...nella sosta non sono io, o quantomeno sono io, ma totalmente diversa...anche per questo la mia penna tace e riposa in quei, rarissimi, momenti...
A me si attaglia la strada, e l'inchiostro di lacrime e di sangue, o le tempeste.
Ecco, il quadro di Rossetti mi serviva appunto per questo...per raffiguare un non-io
"Povera mia penna appesantita" verso che rievoca l'immagine di mia nonna, con la schiena curva dalla fatica e dagli affanni, di ritorno dalla campagna e seduta, per una breve sosta, su un masso provvidenziale. L'animo mio fremeva di passioni e il cuore batteva per l'amarezza prima e per la serenità del volto dopo. I versi di Maria Isa D'Autilio rinnovano quelle emozioni e anche immagini non cancellate e colgono il senso della vita. Solo un animo così può donarci versi così toccanti e sublimi. La musica di Roberto è dolce, l'arcobaleno sspeso sono i sogni che librano nel cielo; il mare l'immensità dove molte speranze naufragono; le cascate l'impetuosità delle passioni e dei setimenti
RispondiEliminaAntonio Lanza
Cara isa trovo le tue poesie un miscuglio di sentimenti vivi,tocchi l'anima e dipingi con penna in modo da farci vedere oltre che leggere..................grazie sei bravissima!!!!!!!!!
RispondiEliminaun bacio amici carissimi che popolate l'oasi facendone un posto rilassante e unico
ANNAMARIA FULGIONE
I sentimenti del tuo animo, cara Maria Isa trovano spazio metaforicamente nella penna, oggetto indispensabile per mettere su carta le angosce, le crisi, i dolori, le lacrime, le guerre. Oggi è stanca di fare tutto cio', si riposa con la speranza che non si rinnovi cio' che è stata chiamata a fare, con la tua sapiente mano, nel tempo. Ironia della sorte, non sarà cosi', il mondo è nato con le sue incongruenze, con le sue contradizioni con il suo egoismo e così finirà e ci saranno milioni di altre penne che si stancheranno nel riportare nuove tragedie, nuove lacrime, nuove guerre e soprattutto uguali ingiustizie.Bella l'immagine della penna riposante accanto ad una rosa. Inutile dirti bella la poesia, sei Maria Isa D'Autilia, una garanzia, una vera stella da osservare attentamente. Con l'ammirazione e la stima di sempre Bruno Zapparrata PS Belli il quadro e la canzone postati.
RispondiEliminaColpito! E' in quel balenìo d'immagini che accendono la fantasia, nel quale ti vai sempre più specializzando che risiede il tuo mistero,la tua magia, la tua seduzione poetica!
RispondiEliminaMassimo F.
Dina Mattia
RispondiEliminaSplendida poesia, superlativa.
Ci sono pensieri che non si fermano, neanche se il tempo, le esperienze, appesantiscono il cuore.
RispondiEliminaI pensieri portano parole, frasi forti che lasciano al mondo ciò che sei e senti. E' bellissimo leggere e provare sulla pelle. Le stesse emozioni di chi scrive.
Condivido la poesia e il valore di chi ha scelto di vivere di emozioni.
Grazie, Maria Isa! Una poesia fantastica,splendida, veramente forte!
Le tue parole si stagliano adamantine nelle tenebre del nostro tempo. Porta sempre la luce con te.
Biagio Cammarota
Gloria, Hilde, Manlio, vi ringrazio molto...Hilde, è vero, quando si scrive dei propri tormenti, o immedesimandosi nel dolore altrui, in effetti si trasmette comunque il proprio muto grido...
RispondiEliminaAntonio, è così...la metaforica penna assume quasi le sembianze di una persona spossata, ferita...era questa l'immagine che volevo evocare, e tu l'hai colta, attingendo ai ricordi
Amnnamaria, i tuoi complimenti mi lusingano, come i tuoi, Massimo ed i tuoi, mia cara Dina, ed i tuoi, mio caro Biagio.
Bruno, hai centrato il mio volermi duplicare, rappresentando la penna, strumento di scrittura come un alter ego dominato dalla necessità di scrivere, per conservarne la memoria come giustamente nota Manlio, il dolore e le ingiustizie...la lacerante e lacerata strada che ci tocca percorrere non si interrompe e ci concede solo brevi soste...Grazie, amico mio caro
Elizabeth Koala-babe:
RispondiEliminaChissà poi se veramente riposerà? La felicità ci dona solo attimi di tregua. Comunque è bene che ci sia e che non ci abbandoni
Molto bella, delicata, incisiva nelle nostre emozioni
RispondiEliminaMichele Mizzaro
Corposa, raffinata e delicata. E' il tipo di scrittura che preferisco.
RispondiEliminaLe parole sono immagini del mondo, della storia, di nostre storie, e la penna nelle tue mani anima tutto ciò.
Per ora riposa ma non a lungo...e poi, possono esserci storie felici da raccontare.
Bellissima la canzone di Roberto Monti...ecco, questo è un pezzo di storia felice raccontato in dolcissima musica
Ivana Russo
Iva
Ercole Scorza
RispondiEliminaMi hai trasmesso i brividi dell'emozione
Bella, molto bella...Ferma sul bordo di una rosa...mi piacerebbe leggere la tua felicità.
RispondiEliminaSe è vero che sono attimi fuggenti, vorrei che tu li fermassi con la tua poesia, per poi rileggere tutto nei momenti bui della vita.
Splendida la musica di Roberto Monti
Elena Savini
Una penna,, un oggetto umile e modesto, improvvisamente per una magia poetica, diventa il contenitore e il veicolo di emozioni,sentimenti, sensazioni.
RispondiEliminaUn piccolo, semplice accessorio della nostra vita quotidiana, che ci racconta di Maria Isabella, di una poetessa raffinata che ci dona se stessa attraverso quel piccolo oggetto.
Molto felice il connubio con il quadro di Rossetti e la bellissima musica di Monti
Enrico Hell
I commenti hanno saputo cogliere tutti gli aspetti della poesia di Maria Isa, che sapientemente ha esposto nei suoi interventi le metafore, i segreti, le sofferenze di un animo in tempesta com'è sempre quello di chi fa poesia. E quando abbiamo analizzato tutto, parola, per parola, rimane sempre qualche angolino non spiegato, che viene fuori, se viene, alla successiva lettura. e' il bello della poesia:i versi le parole hanno un ventaglio semantico ricco ampio, hanno anche dentro musica immagine....E' un genere complesso e, pertanto, non proprio di moda. Grazie a tutti...
RispondiEliminaOra riposa,
RispondiEliminapovera penna stanca.
Oggi sono felice.
Dopo tanti dolori, passioni, tormenti espressi in maniera davvero mirabile, come inevitabile varico del vivere, dell'esistere, finalmente uno sprazzo di felicità inseguita e desiderata. Gioia conquistata che emerge dai dolci versi di un animo sensibilissimo, e che trova riscontro efficace nella bella musica della canzone di Roberto Monti e nella dolce voce di chi la canta.
scusate, non ho firmato
RispondiEliminaMax Marfisi
Ironica e straziante metafora al contempo delle possibilità che carta e penna ci permettono alleggerendoci del peso della vita, degli amori, e delle delusioni quotidiane.
RispondiEliminaBella ed originale. Bravissima Maria Isa!
Antonio
Una composizione che mi appare come il ritratto poetico di una personalità forte, ricca, densa di un impegno civile e umano ammirevole. Ed una poesia “leggera”, fruibilissima nella forma e densa, sofferta nei segni, nella comunicazione.
RispondiEliminaApprezzo, capisco i “silenzi di occhi inariditi”, lo specchiarsi negli “occhi martellati dall’orrore” (ritornano gli occhi!), e comprendo, umanamente giustifico “la pietà di una sosta” (che bello!).
Taluni ritengono che le poesia, come la narrativa, si costruisca dietro una scrivania, lontano dalla strada, dalla vita e dalla storia. Tu no. Tu, Maria, permettimi di insistere, usando altre parole: tu intingi la tua penna (il tuo cuore) nel sangue della strada. Non è certo una correzione al tuo bellissimo verso, sia chiaro. E’ solo un commento. Il mio pensiero. Quello che mi autorizza a scrivere: MI PIACI! E MOLTO! TANTISSIMO! Ti abbraccio, sai?
Gran bella poesia, da conservare.
Elizabeth, non non riposa...ha ripreso il cammino, carissima, grazie amica mia, e grazie anche a Michele e ad Ercole.
RispondiEliminaIvana cara, certo anche la felicità, storie feici si possono narrare...ma attualmente vedo ben poca felicità intorno a me e in giro per il mondo...grazie anche a te per le belle parole, a te e ad Elena, mia giovane amica...Elena, sono io che davvero vorrei leggere e raccontare la tua felicità..
Enrico...un modesto accessorio, la penna, ma quanto testimone delle emozioni che proviamo scrivendo!
Gloria, a te che dire? ogni tua parola è perla e miele...
Max, caro, quanto è vero quello che tu dici...sprazzi di gioia nel mare del dolore, delle passioni e dei tormenti...e com'è vero quello che dici tu Antonio...scrivere a volte aiuta ad alleviare il peso dell'esistenza...grazie a tutti voi!
Ma il grazie più sentito non può che andare a Roberto Monti...tutta la sua produzione musicale, tutte le sue creazioni hanno il preziosissimo dono di prender tra le mani del pentagramma le emozioni e trasformarle in musica, una musica che le trasporta sempre più in alto, sempre più oltre fino ad incontrare l'immenso, l'infinito. Grazie, Roberto
Penna appesantita? Ma è una silfie!
RispondiEliminaha il perlage dei migliori champagne e, come questi, ti inebria senza apparire!
Mario Russo
Gabriele...uno spazio tutto per te...è il minimo che possa fare.
RispondiEliminaogni tuo apprezzamento m'inorgoglisce enormemente (se continui finirà che farò la ruota come un pavone, perchè oltre che a volerti un gran bene, ho una profonda ammirazione per te.
Hai visto giusto...le mie poesie non nascono dietro una scrivania, non vengono "costruite" a tavolino...sono nell'aria, sulla strada, negli occhi che incontrano i miei occhi, sono in tutte le strade della georgafia dello spazio e del tempo, sono nei fiumi che scorrono nelle vene, anche nelle mie...io raccolgo solo, vendemmio sensazioni ed emozioni e do' la forma di parole. Ma questa forma diventa tale nella mia mente, nel mio respiro, e scrivo di getto, cosi', seguendo il ritmo del respiro...Grazie, Garbiele...mi permetti un bacio?
"Ahi dal dolor nace l'italo canto!"
RispondiEliminaGrande Maria Isa
Antonio D'Angelo
Grazie a te, cara Maria Isabella. Lo sai che anche io tengo molto a te. Ricambio il bacio e non aggiungo altro, se no, giustamente, gli amici penserebbero che faccio il ruffiano per avere altri tuoi baci!
RispondiEliminaGabriele, ma tu ne puoi avere quanti ne vuoi...:-)
RispondiEliminae non c'è nulla più alieno da te della ruffianaggine.
Ti adoro!
Grazie, grazie, grazie! Ricambio di cuore, cara Maria Isabella....
RispondiEliminaI versi sovente sgorgano dal dolore e quale migliore speranza se non quella di arrestare il fluire dell'inchiostro... lo hai ben espresso, Maria Isabella.
RispondiEliminaUn abbraccio,
Laura
Molto bella questa poesia, parole armoniche, di un animo sensibile e puro, che ferma la penna per godere attimi di felicità, di una vita travagliata, piena di dolori e sofferenze,ma sono solo attimi, per un poeta. un abbraccio
RispondiElimina...Prima di leggere questa stupenda poesia di Maria Isa si dovrebbe prendere una penna "penna blu penna rossa", fissarla, e si potrebbero vedere centinaia di lettere scaturire da una cascata d'inchiostro,distribuirsi, in balia di visioni di storie d'amore, di sofferenza e di amore ancora...Roberto Monti
RispondiElimina… la penna
RispondiEliminaTi prendo,
ti apro,
ti uso.
Con delicatezza,
con attenzione,
con premura.
Tu scivoli,
scorri,
salti.
Sei utile,
servizievole,
amorevole.
Mario, grazie per il paragone...bella l'immagine di una poesia come perlage di champagne di annata!
RispondiEliminaAntonio, il dolore, proprio, o altrui è un grande fonte d'ispirazione, se se ne sa cogliere l'essenza...parafrasando un grande, potremmo dire, per molte poesie, "di che lacrime grondi, e di che sangue" ogni suo verso...
Nicoletta, mia cara non sono solo i travagli vissuti, quelli che squassano la vita..i propri tormenti fanno male, ma li si conosce...quello che più fa male è leggere il tormento negli occhi degli altri, e poter fare ben poco per alleviarli, soprattutto il tormento, il dolore, specie quello finale, negli occhi dei bambini...quello fa più male, soprattutto se provocato da un mondo crudele, ingiusto, asimetrico e violento...qui alle ferite del dolore condiviso, si aggiungono le ferite del sentirsi impotenti ad arginarlo, a combatterlo, a sconfiggerlo...
Sì, anonimo amico, quello dei tuoi versi è il ritratto di una penna, strumento servizievole, amorevole che consente di raccogliere, scrivere, ricordare e lasciare in memoria...
Roberto caro...è veramente giusto quello che cogli e dici...in ogni penna c'è la penna blu e la penna rossa, e davvero scuotendole ne escono parole per raccontare la vita, quella propria, quella altrui...per raccontare il mondo, il suo passato, il suo presente...
RispondiEliminaLe parole sono lì, racchiuse nei due colori della penna...bisogna solo, prima che saperla, volerla scuotere perché ne escano, perché si compongano...
Grazie Roberto...amico caro e autore mio preferito
La tua penna l'ho vista scorrere da quando eri una bionda adolescente. Mai ferma, quella penna, indomita e indomabile, come te, come i tuoi occhi.
RispondiEliminaIndomita lei, indomita tu, mai vinta dalla vita,sempre pronta ad affrontarla a viso aperto e a testa alta, ma così fragile anche nei confronti degli altri, del mondo, sempre pronta a farti carico dei mali, delle ferite altrui, sempre attenta. I tuoi mobilissimi occhi li ho visti riempirsi di lacrime raramente per te, spesso per immagini dolore, per il tuo vivere gli alri in modo forte, viscerale, intenso.
E' giusta la tua sosta di felicità...nessuno più di te la merita...
La tua poesia è realmente molto bella, e tu sai quale critico "feroce" io sia. E' poesia nell'alto pieno termine della parola. Crocianamente sostengo che la poesia o è o non è...la tua poesia E'.
Antonio Moreno
Dice Enio Orsuni
RispondiEliminaOgni pensiero
sia esso bianco o nero
(non so se l’ho già detto)
viene fuori dal cuore e l’intelletto
di chi è capace oppur poco capace.
Però, piace o non piace,
mi piacerebbe tanto che i commenti
non li facciano tanti deficenti,
e perlomeno abbiano il decoro
di tenersi le critiche per loro.
P.S. un artista fallito, come tale,
ha cambiato mestiere, ora fa il critico!
E gli riesce come a ogni politico
e senza sforzo, proprio al naturale.
Pertanto non mi vorrei vestire dei panni del poeta fallito che diventa critico, ma le tue liriche ci trasformano tutti in essi!
Bellissima l'immagine di una penna animata, concentrato di tutte le fatiche, le emozioni, le difficoltà e il piacere di chi scrive. Una penna che lavora e si stanca, le forze le vengono meno. Vuole riposare, come la scrittrice di cui è fedele compagna. Una delicata poesia che faccio mia, per il mestiere che faccio.
RispondiEliminaUn abbraccio
Mi è successa la stessa cosa leggendo La repubblica di stamane, ma proprio per questo mi auguro che non finisca mai l'inchiostro alla tua meravigliosa penna....
RispondiEliminaVincenzo Gagliano ( detto cecè :)
Dopo tanti commenti e tanto elevati mi sembra quasi inutile aggiungere qualcosa alla grande "Penna" di Maria Isa. Tuttavia è il secondo invito che ricevo e ritengo doveroso anche come contributo al blog sintetizzare il mio pensiero dopo la lettura della Poesia.
RispondiEliminaCara Isa, le tue parole, quelle che la tua penna ha inciso sulla pagina bianca o sul muro del silenzio sono antiche, corrono su fili di dissonanze, quelle che la vita quotidianamente ci presenta, desiderose invano di vibrare in melodici ritmi. Sulle vie dolenti del mondo sembra non sappia raccogliere più le musicali voci del cuore. Il cielo dell'anima è chino sull'umanità smarrita e la Tua Penna ne tratteggia le lacrime. Sosta....Ma l'augurio è che sul trepido stelo continui a schiudersi il fiore del Tuo canto:è nel cuore che affondano le radici del pensiero e bussano alla Tua scrivania perchè la Penna dia loro le ali.
Video e dipinto di Rossetti veramente belli ed efficaci a sottolineare la Poesia
adriana pedicini