Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

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domenica 2 gennaio 2011

DOVE VANNO I FIGLI di Massimo Imperato

Son come uccelli i figli
e cercano un'uscita,
un varco per volare
che gli cambi la vita.

Puoi chiudere la gabbia,
stendere le tue reti,
sempre hanno la forza
di uscire coi segreti.

E svelti verso il mare,
poi li vedrai volare
con battiti di ali
tremanti ed irreali.

La rabbia scorre forte,
si mescola ai pensieri
gli animi rende ciechi
dei padri sempre seri.

Non serve preoccuparsi
se passa un mese o un anno,
lasciali volteggiare
poi a casa torneranno.

L'anno trascorso mi ha messo alla prova. Mia figlia improvvisamente e inspiegabilmente è andata via di casa. Allora è accaduto tutto ciò che avevo già scritto quando nessuno immaginava l'inaspettata svolta. Improvvisamente tutto è divenuto realtà e questi versi hanno assunto un grosso valore. Hanno la pretesa di dare una linea di comportamento che difficilmente un genitore riesce ad avere. E' inutile credere di sostituirsi ai figli cercando di dare il meglio. Bisogna offrire loro solo amore vero. Lasciarli andare per la loro strada amandoli da lontano. Se riusciremo in questo, dopo aver trovato la via, sentiranno prima o poi il bisogno di tornare da chi li ha cresciuti con amore. Almeno spero. Spero che l'unica quartina che non si è avverata, l'ultima, mi dia la sua conferma. (Massimo Imperato)


12 commenti:

  1. Vedi caro Massimo i figli sono nostri sino ad una certa età ma quando incominciano a subere influenze esterne gia dalle elementari se ne sente il discatto giorno per giorno dal modi di agire e di pensare.Purtroppo i figli ad una certa eta' non sono più nostri anche se li abbiamo generati, il nostro compito ad un certo punto finisce e non bisogna augurarsi che come il figliuol prodico di evangelica memoria ritornino perchè al di la dell'affetto che nutriranno sempre per i genitori, il ritorno presuppone a qualcosa che per loro non ha girato per il verso giusto...lo abbiamo fatto noi, lo faranno i nostri figli, i nostri nipoti, bisogna a volte convincersi...Comunque ti abbraccio forte e ti auguro che tutto si svolga secondo i tuoi intenti. Grazier di averla postata...

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  2. Il mestiere più difficile è quello del genitore...
    La verità è che ad un certo momento si staccano... come uccelli che lasciano il nido...
    L'unica cosa che possiamo fare è "tentare" di rimanere vicini in qualche modo per poterli aiutare se avessero bisogno... e ciò dobbiamo fare con un giusto equilibrio tra le nostre e le loro vedute...
    In bocca al lupo Marrimo per te e per tua figlia...
    Tony Kospan

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  3. Caro Massimo sono la mamma di una ragazza di 20 anni e mille volte ho pensato al momento in cui lei (e spero che lo faccia, per il suo bene) andrà per la sua strada. Quindi le tue parole sono da me comprese fino in fondo, e le tue emozioni sono le mie. Gibran, se non sbaglio è lui, dice che noi siamo l'arco e i figli la freccia, e più riusciamo a scagliarli lontano meglio avremo fatto il nostro lavoro di genitori. E' doloroso ma è così. Grazie e buon anno.
    Fiammetta

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  4. Massimo ho commesso molti errori di battuta...tu sai come mi emozione sui figli e ne conosci il perchè:
    Subire invece che subere
    Distacco invece che discatto
    Prodigo invece di prodico
    Grazie invece di grazier
    SCUSAMI!!! tu ed i lettori che interverranno

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  5. Carissimo Massimo,
    vengo a conoscenza di questa tua realtà, proprio in questo momento, e sento il bisogno di trasmetterti la mia forte emozione, ti sono vicina.
    I tuoi versi mi stringono il cuore, perché l'hai scritti con la pena che t'ha lasciato tua figlia, e che nei versi trasmetti.
    Massimo, con il cuore in mano, ti dico non disperare: io , da mamma, posso dirti che i figli appartengono SEMPRE ai genitori, fino all'ultimo respiro, perché i figli si amano innanzitutto con il cuore. Per la mia esperienza di mamma, ho capito che bisogna assecondare i desideri dei figli - certo nei giusti limiti , rientrando nella giusta moralità -. Se un figlio vuole vivere la propria vita lontano dal focolare dei genitori, lasciamolo fare, ma cerchiamo di essere sempre vicini, con consigli, trasmettendo sempre il nostro amore.
    E come dici te, Massimo, lasciamoli volare, a casa dopo torneranno....
    e se non rientreranno fra le pareti di casa, nei nostri cuori ci saranno sempre e comunque, e sento di ribadire : I FIGLI SONO SEMPRE NOSTRI E POI ANCHE DELLA PERSONA CON CUI CONDIVIDERANNO LA LORO VITA!!!
    Mi hai trasmesso, Massimo , una forte emozione!!! Questa tua poesia tocca le corde dell'animo di chiunque.!!!

    Grazie. Grazia

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  6. Sei molto aperto di mente per condividere con altri questa brutta esperienza. Io credo che non sarei capace, mi terrei tutto dentro peggiorando forse le cose. Che ti posso dire? Per dare un consiglio, per quel che vale, bisognerebbe conoscere di più la situazione. Posso solo dirti ''in bocca al lupo'', di cuore.

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  7. I figli ci appartengono nonostante tutto ma non di quel possesso materiale...ma solo di quello del cuore.E li stazionano anche se lontani fisicamente da noi...lì continuiamo a sentirli,a vederli,ad amarli perchè sono propaggini di noi che mai ,mai potremo recidere.Tutto possiamo perdere ma il nostro essere genitori,pro-creatori di altre vite,nessuno mai potrà confutarcelo.E' difficile pensarci senza di loro ma è giusto che vadano..che spicchino quel volo che poi li rende adulti.
    la poesia è davvero bella...grande musicalità e delicatezza.Bravo
    Angela Ragusa

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  8. ciao Massimo,sono Giusy Acciughinella,tua amica di fb. anche noi siamo stati figli e sappiamo quanto sia doloroso anche per loro andare via. io ne ho 2 di 2o e 17 anni,prima o poi (e lo spero per loro )andranno via, e sanno che io ci saro' sempre ,cosi' come so che loro ci saranno sempre per me. le tue poesie mi piacciono molto,complimenti . un abbraccio

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  9. Cari amici vi ringrazio per essere riusciti a leggere questa poesia con gli occhi sia del poeta che del genitore. Rispetto e apprezzo tutte le vostre osservazioni.
    Posso affermare che prima di essere colpito in prima persona ho scritto questa ed un'altra poesia che rappresentano la indisponibilità dei figli e l'importanza di consentire la loro strada. Poi, spinto dalla emotività, ho composto un canto di sofferenza che evidenziava la difficoltà di rassegnarsi. Oggi posso affermare che il tempo, gli eventi e la meditazione mi hanno riportato sulle prime posizioni, nella certezza che avendo comunque la forza di dare solo amore incondizionato, a prescindere da ciò che accade, si ripresenteranno le motivazioni per ricucire un rapporto ancora più forte.
    Grazie a tutti. Vi abbraccio fraternamente.

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  10. Caro Massimo,posso dirti che secondo la mia esperienza ,(anche mia figlia 2 anni fa ha fatto la stessa cosa)il desiderio di un figlio di allontanarsi dalla famiglia non è neint'altro che il bisogno,la necessità di recidere il cordone ombelicale,il bisogno di affrancarsi,di mettersi alla prova e di liberarsi dalle sbarre protettive che il nostro amore di genitori a volte loro sentono come chiavistelli soffocanti .Vogliono essere liberi di correre,magari cadere e farsi male.....Conosco i sentimenti che in questa fase invadono sia i genitori che i figli....Secondo me comunque è giusto che se un figlio vuole recidere il cordone,lo debba fare.Anzi,io reputo quel figlio coraggioso ,credo anche che posssieda molta dignità....Vuole mettersi di fronte alle prprie responsabilità e non è da tutti.....
    Mia figlia è maturata molto dopo essersi allontanata da casa.Ringrazio il cielo che abbia sentito il bisogno di farlo.....Ora comprende tante cose che prima non capiva e ,anche il nostro rapporto è migliorato. Ti dico questo per tranquillizzarti. Certamente,ciò che tu le hai trasmesso,ora darà i suoi frutti e l'aiuterà ad affrancarsi come adulta sulla sua strada imparando a vivere,a lottare,a camminare da sola sulla strada della sua vita.....
    Una carezza colma d'affetto e d'augurio per la tua piccola e un abbraccio a te con tanta amicizia,ringraziandoti per la Poesia che coltivi nel cuore e che ciregali sempre...
    Maria C.

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  11. Torneranno Massi, torneranno, magari genitori alle prese con i loro bambini, ma torneranno. Un figlio é per sempre e lo dico per esperienza. Anch'io da giovane (33 anni fa) sono volata via dal nido caldo, dove tutto era bello (beh magari non proprio tutto, allora mi sentivo soffocare) e senza 'evidenti' problemi. La libertà, quella con la L maiuscola, quella auspicata da adolescente, dove tutto ti sembra coercitivo e inspiegabile la mia agognata Libetà l'ho ragginta a soli 19 anni. La libertà é fatta di 'aria' si ma anche di doveri, molti doveri, un mondo di doveri a volte insormontabili doveri. Non mi sono mai pentita del mio passo e se tornassi indietro rifarei esattamente le stesse cose. Sono tornata a casa, no, non nel senso materiale del termine, sono tornata a casa perché il legame con la famiglia non l'ho mai interrotto, sono volata via dal nido ma non ho mai lasciato i miei affetti e le mie radici.

    Complimenti Massi, bellissima poesia.

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  12. Bellisima.......anche io ci sono passata ed è stato molto doloroso. I figli volano o fuggono da una realtà a loro scomoda e sognano una vita diversa, libera. Ma il legame con loro nn si spezzerà mai.

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