‘E luce stutate dinto ‘a stanza,
‘a fora tutto profumma ‘e ncienzo.
“Accorte ‘e criature
ca scassano ‘e pasture!”
sotto ‘e juorne ‘e Natale,
quanno ‘a casa d’o nonno
se portano ‘e regale.
‘A stanza d ‘o presepio
è comme na casciaforte:
nzerrate songo ‘e porte
pe chi nun tene ossequio.
Ma quanno d’ ‘e piccerille
nun siente cchiù nu strillo,
‘o nonno arape ‘a stanza.
E mo so male ‘e panza…
Nisciuno tene scampo
d’ ‘a visita guidata,
nce ‘a miso tanto tiempo,
nu mese e seie nuttate.
Chiano s’allumma a stanza
cu ‘e luce culurate,
po’ parte na cantata
‘e vecchia cunuscenza.
“Tu scendi dalle stelle”,
e brillano ‘e fiammelle,
dinto ‘e casette nchiuse
fora ‘o laghetto nfuso.
Benito, ‘e pecurelle,
papere, funtanelle,
e che capolavoro
‘o ciummo cu ‘o motore.
Pasture fatte a mano
a San Gregorio Armeno,
fascine ‘e dinto ‘o bosco
e muschio ancora fresco,
suvero originale
e carta di giornale,
chiuove, ciappe e puntine,
tre serie ‘e lampadine.
‘O sfondo ca stà arreta
ce porta dinto ‘o deserto,
pe ‘o cielo tutto aperto
se arrampica ‘a cumeta.
Si nun ce stanno eloggi
mentre sta raccuntanno
po durà pure n’anno
‘a storia d’e tre magi.
Invece cu risate,
abbracci e cumplimente,
‘o nonno è cchiù cuntento
e tu si rilassate.
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Poesia bellissima caro Massimo, descrivi immagini di un presepe meraviglioso, con quella luce di commedia dell'arte che solo un animo napoletano sa esprimere. Grazie per questo stupendo regalo, un caro abbraccio.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Un atmosfera che solo il presepe riesce a trasmettere..magica e incantata che tu hai saputo trasmormare con questa bella poesia..credimi Massimo e' da quando ero piccola che il presepe mi affascina e l'ho scritto anche in una mia poesia:
RispondiEliminaIo guardanno
tutto chesto
sento na malincunia
e vulesso addivinta'
picerella piccerella
po' truvarme io pure
La'!
Era l'ultima strofa..
Complimenti Massimo!!!Assunta Castellano
Ecco la traduzione letterale e non poetica fatta da Bruno Zapparrata che ringrazio di cuore.
RispondiEliminaLA STANZA DEL PRESEPE.
La luci spente dentro la stanza,
fuori tutto profuma d'incenso,
"attenti ai bambini
che rompono i pastori".
Questo succede ogni anno
con l'avvicinarsi del Natale,
quando a casa del nonno
si portano i regali.
La stanza del presepe
è come una cassaforte:
chiuse sono le porte
per chi non rispetta l'ordine.
Ma quando dei bambini
non senti più uno strillo,
il nonno apre la stanza...
e adesso? son mal di pancia...
Nessuno tiene scampo
dalla visita guidata...
ci ha messo tanto tempo,
un mese e sei nottate.
Piano s'illumina la stanza
con le luci colorate,
poi parte una cantata
di vecchia conoscenza.
"Tu scendi dalle Stelle",
e brillano le fiammelle,
da dentro le casette chiuse,
fuori il laghetto bagnato.
Benito, le pecorelle,
ochette e fontanelle
e che capolavoro!
il fiume col motore.
Pastori fatti a mano,
a San Gregorio Armeno,
fascine prese al bosco
e muschio ancora fresco,
sughero originale
e carta di giornale,
chiodi, ciappe e puntine,
tre serie di lampadine.
Lo sfondo che sta dietro
ci porta nel deserto,
per il cielo tutto aperto
si arrampica la cometa.
Se non ci sono elogi
mentre sta raccontando
puo' durare anche un anno
la storia dei Re Magi.
Invece con risate,
abbracci e complimenti,
il nonno è più contento
e tu?...sei rilassato !!!
Mi piace che Pietro abbia rilevato "quella luce di commedia dell'arte". Verissimo! Girando nelle case dei napoletani si possono trarre a centinaia gli spunti per una commedia. In particolare a Natale quando le tradizioni si concentrano e vengono ripetute come un rituale.
RispondiEliminaCaro Massimo, un quadretto d'altri tempi che pero' periodicamente si rinnova ad ogni Natale anche se i Nonni dediti a questa meravigliosa tradizione sono sempre di meno.Il Presepe è arte, una grande arte in sinbiosi con la Fede, mai si sono sposati arte e fede in maniera tanto sublime...è un collante per le famiglie visti i tempi che corrono,l'entusiasmo e l'atmosfera per questo periodo che si unisce ad una misticita' bellissima...Tu ci hai dato tutto in questo quadretto, non hai tralasciato niente... mi sembra di vedere il presepe di mio nonno, le ultime volte con i pastori del 700/800 bellissimi, con vestitini fatti su misura..una bellezza unica, un'atmosfera di pace.Che dirti, ci penseranno gli amici, oltre le mie povere parole ad apprezzare quanto hai fatto questa mattina...Io ti ringrazio e ti abbraccio fraternamente...Bruno
RispondiEliminaChiedo scusa simbiosi, e si, n ed m vicini, errore di battuta...
RispondiEliminaAnche se hai vissuto solo un paio di decenni più di me caro Bruno hai avuto modo di conoscere la fine di una generazione napoletana ancora testimone di tradizioni ed usi ormai in estinzione. Per questo le tue parole mi danno gioia e speranza. La speranza di poter dare una sferzata di dignità per riportare, attualizzandoli, i valori di un passato non ancora troppo remoto.
RispondiEliminaGrazie Bruno
Massimo carissimo,
RispondiEliminanel corso della lettura ho VISTO tutta la scena! Poesia molto descrittiva, si avvertono i movimenti, si ascoltano le parole del nonno e questo presepe sapientemente costruito, ma sempre custodito perché non vengano spezzati i pastorelli.
Molto bella , Massimo carissimo, si avverte già aria natalizia, ma quel che mi colpisce ancor di più, che l'aria natalizia che avverto è quella di quand'ero bambina, quando l'arrivo del Natale si aspettava ansimando.
Complimenti a te e a Bruno per averne fatta la traduzione, mi è piaciuto anche la scelta del video.
Grazia Finocchiaro
Sono contento di essere riuscito a riportare a galla ricordi dell'infanzia. Ringrazio te Grazia per la tua attenta analisi.
RispondiEliminaCari amici, buona domenica. A distanza di un anno, ripropongo una mia poesia natalizia a cui sono molto legato. Spero di fare cosa gradita, dato il periodo.
RispondiEliminaChe bella la tradizione del Natale che si rinnova e carezza i cuori con la speranza e con la fede....Un presepe che rappresenta un mondo di emozioni...una Napoli che non muore...la nascita di un Cristo che dona ogni volta il suo messaggio d'amore.I patori,ognuno è un simbolo,una storia da raccontare,una situazione di vita e di attesa...Bravo Massimo,sei da plaudire con orgoglio e ammirazione! TINA PICCOLO(Poetessa-critico-amb.poesia italiana nel mondo)
RispondiEliminaUna poesia che ha il fascino di particolari giorni di festa. Un racconto poetico, che è quasi una cronaca di giornate indimenticabili: quelle in cui convivono presente e passato, infanzia e tarda età, festa e sacralità di lontani ricordi. Il clima, ricreato con amorosa attenzione, suscita nel lettore gioiosa partecipazione e, per me, anche nostalgia... Complimenti e un grande abbraccio a te, caro poeta. A tutti buon Natale!
RispondiEliminaBellissima, fatta ad opera d'arte, il presepe mi affascina e lo amo, in essa ho colto il vero senso, quello delle tradizioni di una famiglia, un canto napoletano autentico, complimenti Massimo.
RispondiEliminaRingrazio Tina Piccolo per il suo graditissimo intervento nel blog. Sono doppiamente onorato anche perchè la sua è una voce autorevole della cultura e della poesia napoletana ed italiana. Il messaggio d'amore di Cristo si unisce con l'amore che la tradizione del presepe esprime nella tradizione napoletana.
RispondiEliminaCaro Gabriele, il Natale dei napoletani è per te particolarmente pregnante data la tua lontananza. Cosa che ci accomuna. Il ricordo e la nostalgia acquistano maggior forza leggendo versi di antico sapore.
RispondiEliminaGrazie per il tuo prezioso commento.
Grazie Diego per la tua sensibilità.
RispondiEliminaRipercorro a distanza di un anno la meraviglia di questi bellissimi versi. Grazie caro Massimo, per questo stupendo regalo di Natale, che accende in me tanta nostalgia. Un caro abbraccio anche a tutti i cari amici presenti nel blog.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Scrivi dipingendo...poesie piene di colori, sapori, odori, amore. Buon Natale Massimo , che trabocchi della magia dei tuoi versi.
RispondiEliminaGrazie a te Pietro che sei sempre presente e attento.
RispondiEliminaRingrazio Raffaella per gli auguri veramente affettuosi.
andrisani paola
RispondiEliminabella opera, d'atmosfera antica. Fa venire un nodo in gola a pensare che quest'anno i nonni,tanti,avranno meno pacchi e pacchettini da distribuire!
Rinnovo il mio commento fatto a suo tempo, meglio non avrei potuto scrivere...altro spaccato di nostalgia caro Massimo...non per niemte c'è presepe e presepe e noi abbiamo un presepe tutto napoletano...Bellissima descrizione...Correggo una partol del precedente post è SIMBIOSI erroneamente ho battuta la n. Complimento Massimo
RispondiEliminaCi hai preso per mano e ci hai portato in quella stanza in punta di piedi, per non falsare l'atmosfera accompagnata e accarezzata da musica cara a noi tutti.C'è magia in questa tua poesia, sicuramente descrittiva, ma ricca di atmosfera natalizia. Bella inoltre la musicaltà che la "lingua" napoletana trasmette. Emozione pura Massimo, mi hai regalato un momento meraviglioso. Buon Natale a tutti. Rosalba Di Vona
RispondiEliminaUn abbraccio a te Paola, sei molto tenera nei tuoi pensieri.
RispondiEliminaCome sempre Bruno siamo accomunati da sentimenti forti e nostalgici. Un abbraccio.
RispondiEliminaSempre attenta e profonda nei tuoi commenti. Grazie Rosalba.
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