Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

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domenica 6 novembre 2011

DOVE VANNO I FIGLI di Massimo Imperato

Son come uccelli i figli
e cercano un'uscita,
un varco per volare
che gli cambi la vita.

Puoi chiudere la gabbia,
stendere le tue reti,
sempre hanno la forza
di fuggire coi segreti.

E svelti verso il mare,
poi li vedrai volare
con battiti di ali
tremanti ed irreali.

La rabbia scorre forte,
si mescola ai pensieri
e rende ciechi gli animi
dei padri sempre seri.

Non serve preoccuparsi
se passa un mese o un anno,
lasciali volteggiare
poi a casa torneranno.





Sono stato un figlio amorevole ma ribelle. Ho voluto fare le mie scelte in contrasto con la famiglia, ne ho pagato le conseguenze a caro prezzo, allontanandomi per tempi lunghi dai miei affetti. Poi, pian piano, dopo anni , ho ricucito il rapporto e le frequentazioni.
Da genitore di cinque figli ho affrontato gli allontanamenti con ansia, inizialmente, per poi maturare ciò che esprimo nei versi della poesia. 
In particolare dedico questo componimento alla mia figlia più grande, che, ancora oggi, vive lontana dalla famiglia da cui ha ricevuto solo e sempre tanto amore, rinnegandola per andare a vivere nella famiglia del marito abbracciando una forma di fanatismo religiosa che respinge coloro che non la condividono.





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17 commenti:

  1. Sono stato un figlio amorevole ma ribelle. Ho voluto fare le mie scelte in contrasto con la famiglia, ne ho pagato le conseguenze a caro prezzo, allontanandomi per tempi lunghi dai miei affetti. Poi, pian piano, dopo anni , ho ricucito il rapporto e le frequentazioni.
    Da genitore di cinque figli ho affrontato gli allontanamenti con ansia, inizialmente, per poi maturare ciò che esprimo nei versi della poesia.
    In particolare dedico questo componimento alla mia figlia più grande, che, ancora oggi, vive lontana dalla famiglia da cui ha ricevuto solo e sempre tanto amore, rinnegandola per andare a vivere nella famiglia del marito abbracciando una forma di fanatismo religiosa che respinge coloro che non la condividono.

    Buona domenica a tutti.

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  2. Caro Massimo, quanta verità in questi tuoi magnifici versi, quanta poesia nel narrare lo stato d'animo di un genitore quando il proprio figlio/a spicca il volo. Tutti noi siamo stati prima figli e poi padri o madri ed abbiamo tutti provato lo stesso moto di ribellione prima e le stesse preoccupazioni dopo, perché la vita è una ruota che gira dall'inizio dei tempi e sempre continuerà a girare. "Non serve preoccuparsi
    se passa un mese o un anno,lasciali volteggiare
    poi a casa torneranno" quanta saggezza in queste rime e non è solo il tuo un canto di speranza ma la consapevolezza che prima o poi il giustizia trionfa sempre e i nostri figli capiranno e torneranno da noi.Anche tua figlia tornerà è solo una questione di tempo!! Bravissimo Massimo, i miei più sinceri complimenti per la tua poesia e alla tua persona.
    Carla

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  3. I nostri figli. nascono e il loro pianto è gia' la prima protesta alle sofferenze e rinunce della vita.! Crescono, ed è il nostro amore ad accompagnarli alle soglie della vita.! Siamo noi "la prima e vera "fucina" noi li educhiamo all'amore e al rispetto per gli altri e sopratutto per se stessi.! Li affidiamo a Dio Padre che li protegga, Guidi da tutti i mali del corpo e dell'anima...!!! Grazie Massimo, buona e serena giornata

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  4. Maria Emilia Baldizzi7 novembre 2011 alle ore 12:44

    ‎"...lasciali volteggiare poi a casa torneranno"che bella Massimo!!!!Grazie

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  5. difficile commentare...diffcoltose sono le scelte ..incredibilmente la vita ci porta sempre ad affrontarla.. a prendere sempre una via al posto di quell'altra..forse bisogna accettare metabolizzare forse bsogna lottare..è complicato...credo però che bisogna rispettare la libertà e le scelte personali proprio perchè se non si è obbligati ovviamente a seguire una determinata direzioni da nessuna forza allora noi siamo in grado di rivalutare i nostri passi ...e riavvicinarci a coloro che amiamo...io sono mamma e le mie bimbe di 8 e di 6 anni mi dicono spesso che sono cattiva.. dal loro punto di vista..a volte vorrebbero cambiare mamma..che dire è complicato essere genitori.. è ad ostacoli la vita.. a volte si inciampa come genitori ma bisogna faR COMPRENDERE A LORO CHE I NOSTRI NO SPESSO SONO PER IL LORO BENE...QUANDO SONO MAGGIORENNI sono in grando già di scegliere e noi dobbiamo essere pronti a sostenerli nelle scelte e ad accoglierli nelle loro cadute...ciao..un abbraccio

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  6. sappiamo che i figli non sono nostra proprietà, che su di essi non dobbiamo esprimere potere, ma con l'autorevolezza guidarli. Ma ogni diminuzione di ciò che per noi esprime l'affetto )la vicinanza, l'espansività, l'ossequio alle nostre scelte per loro ecc) diventa per noi una ferita difficilmente rimarginabile. Tuttavia da più parti si dice che il vero bene è lasciar realizzare ai figli quello che per essi è la felicità. In questo senso devi solo esser lieto per tua figlia, ha compiuto la scelta che ha voluto. Se non è in un clima di coercizione e di soppressione della volontà sta' tranquillo. Nel suo cuore c'è sicuramente spazio per i suoi affetti originari.
    Ti auguro tanta serenità
    Adriana Pedicini

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  7. Grazie Adriana per il tuo intervento. Se fosse come tu dici sarei comunque felice per lei. Ma purtroppo non è così.
    In Italia non esiste il reato di plagio. E allora tutto resta nel silenzio.
    Un caro saluto.

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  8. Leonardi Paola Maria7 novembre 2011 alle ore 13:23

    Paola Maria Leonardi ha detto... Caro Massimo,
    la tua Poesia mi ha colpito molto, perchè nasce da una riflessione di stampo empirico personale, il tuo appunto.
    I figli sono essere unici, dotati di una loro autonomia,capire questo è già trovarsi a metà dell'evoluzione conoscitiva.
    La verità credo, si trova sempre nel mezzo,a metà tra l'istinto e la ragione, l'incontro di queste due rette genera un fulcro sul quale poi poggia l'equilibrio. Senza entrare nel merito del tuo vissuto personale, riesci bene a descrivere, dopo un ponderato e riflessivo J'accuse, a trasmettere il senso delle cose.
    Nella distanza, si ritorna sempre al punto di origine,deve partire solo dalla nostra convinzione a voler comprendere e giustificare, talvolta a perdonare! è il perdono infatti il ponte di mediazione tra l'ego e la compassione. La vera libertà consiste proprio nel metterlo in atto! il mio punto di vistaè Cristiano, e non pretendo che altri possano capirlo appieno.
    Molto bella la lirica, portatrice sana di un messaggio d'Amore in assoluto, quello che Cristo ci ha insegnato.
    Ti ringrazio di avermi dato l'opportunità di parlarne

    -grazie Poeta meraviglioso

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  9. quanta amara verità nei tuoi versi caro massimo,sai circa un minuto fà ho litigato con mio figlio tra l'altro unico,e sai perchè ,perchè volevo tenerlo un altro pò con me ..........ma lui deve andare h tante cose da fare è la vita ,è vero tornerà prima o poi ma per adesso vola da solo verso la sua vita ................non sono nostri sono del mondo diceva un poeta mannaggia però

    grazie massimo

    annamaria fulgione

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  10. Grazie massimo tanta verità nelle tua bella poesia ...il ciclo della vita si ripete all'infinito ..noi prima di esser genitori siamo stati figli ..i nostri figli un giorno saranno genitori ...è questo il ciclo dell'amore ..Adele Vincenti

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  11. I figli sono Come i gabbiani, come i colombi puntuali e precisi tornano ai loro siti di sempre ma preferiscono da adulti svolazzare e fare le loro esperienze ragionando con la loro testa.Per un Papà è triste ma giustamente in questa splendida poesia detto, non serve a mettere le reti anche rinforzate, se non fuggono te li ritrovi nemici e purtroppo nostro malgrado diventano sempre più ingovernabili perchè questa società strana e a volte infame, cosi' li ha plasmati, così li ha voluti.Tu hai espresso splendidamente in versi questa verità enorme che è una delle maggiori angustie della vita attuale...Comp0limenti Massimo ti abbraccio.

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  12. Caro Massimo, se non erro, questa tua "sofferenza" ce l'hai confidata anche all'inizio dell'anno e io con convinzione dissi che i figli sono SEMPRE nostri...
    Ma oggi, carissimo, me ne duole dovermi contraddire: non sono sempre nostri, purtroppo, specie se incontrano un "plagiatore" , come intuisco dal tuo commento e come, purtroppo, attualmente si trova nella medesima situazione mia figlia, per la quale ne sto pagando uno scotto amarissimo.
    Massimo, i tuoi versi sono intrisi di amarezza, di angoscia, di dispiacere... versi che trasferiscono il tuo stato d'animo.
    Che dire, forse dobbiamo sperare che prima possibile si avveri il forte desiderio di rientrare nei loro cuori e ascoltino la nostra voce.
    Con affetto. Grazia

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  13. Percorrono nuove strade aggrappati ai propri pensieri, a nuovi sogni, ma a volte navigano su fiumi di serpenti, lasciandosi trascinare dalla corrente, non ritornano più indietro, e noi sempre ad aspettarli nel grembo della nostra casa, chissà se mai torneranno ad abbracciare i nostri sguardi, i figli volati nelle illusioni che ci deridono. Un abbraccio Massimo.
    Pietro Vizzini

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  14. Ciao Massimo...si ricordo che ne avevi gia' parlato di tua figlia...lasciala vivere la sua avventura spirituale vedrai che poi un giorno ritornera' piu' consapevole che l'amore vero si respira con le persone care..la poesia è molto bella..
    Un abbraccione

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  15. L’amore di un genitore per i propri figli potrebbe apparire scontato ma è parte integrante di noi, eppure capita che qualche volta ci siamo sentiti in dovere di comportarci in un determinato modo anziché in un altro, commettendo in questo caso un grave errore.
    Amore e dovere sono due verbi che non si accordano, fanno parte di una sfera diversa, non si può provare un sentimento e poi comportarsi in maniera doverosa, anche prescindendo dal legame di sangue. Non siamo stati educati a fare i genitori, ciò che riusciamo a trasmettere è frutto di esempi che raccogliamo dal vivere quotidiano e molto ci influenza l’educazione che a nostra volta abbiamo ricevuto, apportando modifiche là dove, in qualche modo, ci è parso non congeniale ciò che ci è stato dato. “I genitori son più difficili da educare che non i figli” ha scritto qualcuno e in parte è anche vero ma in qualsiasi modo lo facciano sono e resteranno sempre genitori. Quando si mettono al mondo i figli, è una parte di noi che vede la luce, saremo sempre e comunque legati anche quando le strade sembreranno dividerci, li sentiremo parte integrante del nostro essere, sempre.

    E’ difficile dunque, instaurare un sano e saggio comportamento con loro, nessuno ci ha dato lezioni, a nostra volta siamo stati figli ed in quanto tali non vorremmo che seguissero quei percorsi che non abbiamo mai accettato e condiviso.Massimo carissimo, da questa tua poesia, si evince tutto il tuo dolore di padre che si chiede dove ha sbagliato. Se hai seminato e curato la tua terra prima o poi i risultati li raccoglierai, lascia che tua figlia completi il suo percorso, falle capire che comunque vada c'è sempre la tua spalla e vedrai che un giorno non lontano la cercherà per versare le sue lacrime e dirti: papà ti voglio bene.Rosalba Di Vona

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  16. Non serve preoccuparsi
    se passa un mese o un anno,
    lasciali volteggiare
    poi a casa torneranno

    QUANTA VERITA' IN QUESTI TUOI VERSI ... LA VITA SI SBRICIOLA TRA LE TUE DITA CHE RIESCI AD ANALIZZARLA CON SAGGEZZA E CONSAPEVOLEZZA ... GRAZIE DI CUORE ... LE TUE PAROLE SIANO OGGETTOD DI RIFLESSIONE ATTENTA PER TUTTI ... GRAZIE <3 Maria Carrassi

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  17. Cari amici, ringrazio tutti voi per il contributo che avete lasciato su queste pagine. Mi sento notevolmente arricchito, oltre che dai vostri preziosi consigli, dal grande affetto che mi avete trasmesso. Abbraccio tutti con Amore.

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