Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

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domenica 20 novembre 2011

OMU SUGNU di Francesco Ferrante.

I DUE CIECHI di Rocco Paci

Lu munnu è surgiva di piccatu
e ju sugnu agugghia persa
nto pagghiaru di la vita.
Omu sugnu,
esseri ‘mperfettu
            ca disìa perfezioni.
Cercu li palori di Diu,
li chiaghi nta li pusa
di Gesù Cristu,
la pietà e la caritati
ca fannu l’omu santu…
ma li me’ spaddi
nun portanu pisu
accussì granni.
Omu sugnu,
e di Virità eterna sacciu sulu parrari.
Cercu la Giustizia di lu celu,
la vuci dispirata di Maria
ca chiama ‘u Figghiu ncruci,
lu cantu di San Franciscu
ca ringrazia lu criatu…
ma li me’ occhi
nun sannu taliàri
la luci annurvanti di lu suli.
Omu sugnu,
crivu c’arricogghi acqua,
scèccu ca parra di scienzia,
giarra ciàccata,
arvulu senza pampini.
Omu sugnu,
ancilu zoppu
d’un paraddisu dannatu.
TRADUZIONE LETTERALE

Il mondo è sorgente di peccato/ e io sono ago perso/ nel pagliaio della vita/ Uomo sono/ essere imperfetto/ che brama perfezione/ Cerco le parole di Dio/ le piaghe nei polsi/ di Gesù Cristo/ la pietà e la carità/ che fanno l’uomo santo…/ ma le mie spalle/ non portano peso/ così grande/ Uomo sono/e di Verità eterna/ so soltanto parlare/ Cerco la Giustizia del cielo/ la voce disperata di Maria/ che chiama il Figlio in croce/ il canto di San Francesco/ che ringrazia il creato.../ ma i miei occhi/ non sanno guardare/ la luce accecante del sole/ Uomo sono/ vaglio che raccoglie acqua/ asino che parla di scienza/ giara spaccata/ albero senza foglie/Uomo sono/ angelo zoppo/ di un paradiso dannato.






I nostri sforzi per essere perfetti si scontrano con la fragilità dell'essere umano, condizione che ci pone in costante insoddisfazione se non accettiamo il fatto di essere uomini, "angeli zoppi di un paradiso dannato".


http://www.poeti-poesia.it/SitiCommunity2/FrancescoFerrante/Poesie.htm





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7 commenti:

  1. Buongiorno amici del blog. Oggi propongo una poesia si Francesco Ferrante, un poeta siciliano con una vasta produzione letteraria sia in lingua italiana che siciliana. Ha pubblicato i seguenti libri di poesia: Poesia: specchio dell'anima; Pupi e
    pupari; Fuoco nelle mani; Il sud del mondo; Il sole non dimentica alcun
    villaggio. Nel 2008 la casa editrice Montedit pubblica, col contributo de "Il
    Club degli Autori" alcuni suoi racconti, Cronache di attori di un teatro
    distratto, opera finalista del premio letterario J. Prevert.
    Alcune sue liriche sono inserite in varie antologie di poesia contemporanea.
    Per chi volesse conoscerlo meglio ho aggiunto un link.
    La poesia di oggi esprime l'estrema incertezza e fragilità con cui l'uomo affronta le prove della sua esistenza dove pur aspirando ad esempi di massima spiritualità si scontra con la sua fragile condizione umana. Ecco la bellissima immagine poetica di "angeli zoppi".
    L'uso della lingua siciliana esalta l'immediatezza espressiva spennellata con ritmo ed ottima scelta delle metafore. Davvero una bella poesia.

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  2. Bravo francesco, stupenda quasi una preghiera.

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  3. Si, Marcello, sembra proprio una preghiera, o forse è il modo di pregare di un uomo consapevole dei propri naturali limiti.
    Grazie Massimo per i complimenti e per la tua puntualissima ed efficacissima "recensione" della poesia. Hai colto in pieno il senso quando dici che "pur aspirando alla massima spiritualità" l'uomo si scontra con la sua fragilità. L'importante è non far diventare la fragilità un cruccio ma, bensì, un motivo per migliorarsi ogni giorno.

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  4. Gran bella poesia. Un perfetto quadro della condizione umana, descritta metaforicamente con l'uso sapiente del dialetto siciliano. Complimenti.

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  5. Grazie Michele. Non sono certo che la mia poesia come tu dici sia "un quadro perfetto", ma sicuramente la lingua siciliana, con la sua musicalità ed il suo naturale ritmo, mi ha aiutato ad esprimere al meglio i miei sentimenti.

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  6. Da siciliano ti faccio i miei complimenti per questa bellissima poesia, bravissimo Francesco, hai descritto stupendamente le immagini di un uomo che con i suoi difetti cerca di guardare con occhi umili l’essenza naturale di ciò che lo circonda. Meravigliosa la nostra lingua.
    Pietro Vizzini

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  7. Grazie anche a te, Pietro. Volevo porre l'attenzione sul dipinto con cui ho voluto "accompagnare" la mia poesia. E' un'opera del pittore nisseno Rocco Paci, al quale mi lega tra l'altro una profonda amicizia. E' un'opera a mio avviso che riesce a dare precise indicazioni su ciò che ho voluto comunicare con i versi: Due ciechi che camminano cercando assieme la strada (verso una crescita spirituale) e che vicendevolmente si aiutano.

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