Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

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sabato 17 luglio 2010

FILO SPINATO di Angela Ragusa

Alla mente i ricordi, sulla pelle il destino
tatuaggio indelebile, inflitto ed inciso
Pochi i miei anni di contro a paura
agli occhi afferrata e lì impressionata.
Ai miei giochi vietati lasciavo la polvere
e strano l'odore di un fumo nebbioso
che fitto esalava al gelo dei cuori,
poggiato a quel filo, la spina pungeva.

E lo sguardo al di là oltrepassava la morte
se forte, fame spingeva
E senza capelli, vuoto lo stomaco.
Io non capivo il perché.











13 commenti:

  1. Andrisani Paola
    Terribili ricordi per chi ha vissuto in prima persona...ma anche male fisico...un pugno nello stomaco per chi come me continua a sperare che non accadano piu' simili scempi! E..come potevano capire? Poveri figli !!!!!!!!!!!!!<3

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  2. Do il benvenuta ad Angela Ragusa, poetessa fine ed elegante. Le sue liriche raccolgono consensi e riconoscimenti in tanti concorsi di poesia. Anche noi nella nostra "OASI" vogliamo concederle lo spazio che merita.
    FILO SPINATO è una lirica molto struggente vista con gli occhi di un bambino che ha vissuto la vile tragedia dei campi di sterminio. I versi scorrono veloci ed efficaci con un'immediatezza percettiva notevole. Non è mai sufficientemente alto il tono dei cori di accusa e condanna alla barbarie nazista, questo grido in poesia di Angela si eleva forte e si fa sentire.

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  3. Scusa Angela, sei la benvenuta, non "il". E' un refuso di cui mi scuso.

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  4. Scrivere su l'olocausto, anche se resta un racconto su di un bimbo rinchiuso in un campo di concentramento con le sofferenze a tutti storicamente conosciute non è facile, ma la delicatezza con la quale Angela Ragusa, raffinata poetessa porge questo scritto è chiaro, ricco di considerazioni, e lascia a 60 anni dall'avvenuto crimine molto da meditare. Ai bambini dell'epoca con il solo torto di essere ebrei fu negato tutto ...sempre e solo per i dio danaro come lo fu allora, lo è oggi e lo sara', purtroppo domani... Quando lo sguardo oltrepassa la morte non c'è più speranza...Bravissima Angela molto bella la tua poesia Bruno Zapparrata

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  5. Bella impresa quella di scrivere e tradurre le sensazioni di uno delle più brutte pagine della storia, che hanno coinvolto nello sterminio un popolo, che attraverso le più orride torture, ha subito lentamente e con diabolica organizzazione, l'agonia lenta e disumana verso la morte. ... alla mente i ricordi, sulla pelle il destino... Complimenti Angela, per la tua opera, e soprattutto vale, non dimenticare.
    Nunzio Strazzullo

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  6. Una mano senza dubbio elegante e raffinata nel trattare argomenti Ahime' cosi dolorosi e cruenti!!Nessun'essere umano potra' mai dimenticare la deportazione degli ebrei!!
    Bellissima lirica,perfetta per musicalita' e delicatezza...Bravissima!!!

    Assunta Castellano

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  7. Per il dio denaro.....la vita di atri bambini .....e la mia.....è stata abusata.....altri Menghele si sono mossi indisturbati sulle nostre carni....e i segni degli abusi....li porto ancora con me....sempre presenti IN me....io sono ancora viva...."loro" saranno vecchi ormai....forse non saranno più....nessuno lo saprà mai....di una cosa ho la certezza però....al cospetto di Colui che farà la "verità" della loro vita...inorridiranno.....ma non potranno riscattare tanto scempio.....

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  8. Scusate per il ritardo con cui intervengo.Innanzitutto ringrazio Massimo per aver pubblicato nel suo eccellente blog la mia poesia e poi l'amico Bruno che ha così fortemente voluto che anch' io fossi qui a farvi leggere di me e leggere degli altri poeti.
    Ho scelto questa poesia perchè è l'ultima cosa che ho prodotto...

    Ho già scritto tanto e parlando a poeti so che mi capirete quando dico che ogni mia poesia è frutto di un istante,di un attimo "che non fugge" perchè colto e imbriagliato in sillabe attraverso la parola scritta.
    "Filo spinato" è nata così ascoltando una vecchia canzone che tutti conoscerete "Gam Gam",canzone ebraica che ha riportato alla mia mente le sofferenze soprattutto di quei bambini...E' chiudendo gli occhi che ho immaginato con i loro occhi e con le loro percezioni provando ad immaginare cosa fu quel tormento...Ma di certo nessuna poesia riuscirà mai a descrivere,a capire, a simulare ciò che veramente sarà stato...
    Grazie inoltre ,per i commenti ricevuti.
    Angela Ragusa

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  9. Cara Angela, non è facile esprimere con versi l'orrore scolpito di quei momenti, tu ci sei riuscita con parole che scuotono dentro. Complimenti.
    Pietro Vizzini

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  10. Ringrazio Angela anche a nome di Rosalba Leoni che (beata lei) sta godendo le meritate ferie. Ricordo che Ros ha dato l'attuale impronta a questo blog che oggi si onora di avere frequentazioni di elevata qualità.

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  11. Ringrazio anche lei infatti...e scusate la ripetizione del vocabolo "immaginare"...devo imparare a rileggere ciò che scrivo...:-)
    Angela Ragusa

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  12. Il filo spinato punge,è micidiale, senza neppure una motivazione, anche se motivazioni, a tali orrori, non possono esserci. Straordinaria la capacità di sintesi, i versi di Angela Ragusa rendono a pieno i sentimenti suscitati.
    Pasquale Ermio

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  13. Roberto Furcillo, poeta - Eboli19 luglio 2010 alle ore 13:20

    Parole laceranti, che affondano in un substrato emotivo assai profondo, che tende al buio abissale. Esperienze che non portano a coniugere la speranza con la vita. Certe vicende, auspica che non abbiano a ripetersi solo chi non è stato testimone dei tempi; è arduto pensare che si possa far rinascere il seme della speranza in cuori provati ed induriti da queste lacerazioni che marchiano a fuoco vivo, senza far fumo.

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