Poesie, Racconti e Musica d’autore
"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)
Viviamo assieme una poesia, un racconto, una canzone o un quadro d'autore, lasciate un vostro commento ai post, per noi sarà un piacere leggervi.
Preghiamo gentilmente tutti quelli che postano il loro commento scegliendo l'opzione 'Anonimo' di blogger di firmarlo, grazie. ros e massimo
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martedì 21 dicembre 2010
Poesie per sempre: E’ Natale di Madre Teresa di Calcutta
E' Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E' Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l'altro.
E' Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E' Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E' Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E' Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.
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domenica 19 dicembre 2010
RENDIMI ALTARE di Angela Ragusa
rendimi altare, rilucente
di ori, giaciglio che nutre la mia fame,
prepara un anfratto nascosto nel “tu”
cura le ferite della mancanza, rendimi
ricca nell’assenza, non togliere agli occhi
rifugio nei tuoi angoli
proteggi il paradiso che siamo, inspira
il mio respiro che nutrirà il tuo giardino:
ogni fiore sbocciato, di devota carezza,
lusingherà la mia preghiera.
"Rendimi altare "è il titolo del mio primo libro di poesie, un 'opera prima edita dalla LietoColle. Il titolo prende spunto dall' omonima poesia che qui riporto e che apre la silloge. Ringrazio Massimo e Ros per la loro disponibilità. Angela Ragusa
di ori, giaciglio che nutre la mia fame,
prepara un anfratto nascosto nel “tu”
cura le ferite della mancanza, rendimi
ricca nell’assenza, non togliere agli occhi
rifugio nei tuoi angoli
proteggi il paradiso che siamo, inspira
il mio respiro che nutrirà il tuo giardino:
ogni fiore sbocciato, di devota carezza,
lusingherà la mia preghiera.
"Rendimi altare "è il titolo del mio primo libro di poesie, un 'opera prima edita dalla LietoColle. Il titolo prende spunto dall' omonima poesia che qui riporto e che apre la silloge. Ringrazio Massimo e Ros per la loro disponibilità. Angela Ragusa
mercoledì 15 dicembre 2010
Alla mia nazione di PIERPAOLO PASOLINI
Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto il male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.
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domenica 12 dicembre 2010
"PUISIA" di Lina La Mattina
Lontani segni- Rosalba Mangione
Puisia
Ghioammara di pinzera vulissi
di lu ciriveddu scutulari…
siddu avissi un tilaru
li putissi tèssiri, arraccamari
e cu lu filu di li jorna
bianchi azzulati linzola
di stenniri a lu suli putissi fari.
Ma oramai comu pampini
e ciuri annacati di lu ventu
mi tremanu li manu
l’agugghia arrugginìu
tra li spinguli di lu tempu
e lu filu fradiciu di chiantu
s’aggruppa, ‘mpìnci ‘ntra lu pettu.
Perciò pirdunati
siddu a munzedda li sdivacu
scarabbucchiannu carta
e chiamànnula puisia
macari scippannu a cu’ ascuta
‘na lagrima, un suspiru
un mumentu di malancunìa.
Poesia
Gomitoli di pensieri vorrei
scuotere dal cervello …
se avessi un telaio
li potrei téssere ricamare
e col filo dei giorni
bianchi azzurrati lenzuola
da stendere al sole potrei fare.
Ma ormai come foglie e fiori dondolate dal vento
mi tremano le mani
l’ago s’è arrugginito tra gli spilli del tempo
e il filo fradicio di pianto
si annoda s’impiglia dentro al petto.
Dunque perdonate
se a mucchi li verso
scarabocchiando carta
e chiamandola poesia
magari strappando a chi ascolta
una lacrima
un sospiro
un momento di malinconia.
Clicca QUI per leggere tutte le poesie di Lina La Mattina presenti in questo blog
Questa poesia ha vinto "Primo Premio Assoluto' al concorso di poesia 'Elia Marani' per la sezione in Vernacolo.
Cara Rosalba, quello che posso dirti di questa poesia é che è stata scritta più di venti anni fa, quando ero ancora molto timida, riservata umile più che mai, portandomi dentro il grosso coplesso d'inferiorità per non avere titoli di studio, e quindi pochissima fiducia nelle mie capacità...pur se già avevo vinto nell'ottant'uno il primo premio "Marineo" quando ancora non l'avevano vinto neppure i professori che oggi siedono in giuria, ed ero riuscita a conquistare l'affetto e la stima del grande Ignazio Buttitta. Difatti ho un mare di poesie di questo genere e che non ho mai mandati a dei concorsi...perchè non mi sarei mai aspettata di vincere un primo premio assoluto con questa poesia, forse perchè mi sembrano sempre più belle quelle degli altri e sottovaluto le mie! Ma ora devo dire che sono molto felice di questo, é la prima volta che vinco un premio in siciliano a Massa Lombarda, e anche se modestamente sono giunta al 13° primo premio assoluto (difatti ho avuto la fortuna di non dover mai dividere con nessuno i miei premi), questo mi ha regalato una emozione in più! Grazie Rosalba e grazie sin d'ora a chi vorrà commentare. Ciao a tutti.
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BIANCO NEL NERO di Vincenzo Capitanucci
Il nero
le mie mani protese
nel buio
in un nulla di stella
il mio vuoto
dalla morte alla vita
le Tue braccia aperte
pronte
nell'accogliere
me
in uno spazio
bianco
nudo d'immenso
Vincenzo Capitanucci è uno di quei poeti che ha scoperto di volersi esprimere in versi da pochi anni. Si è lasciato "esplodere" componendo migliaia di poesie in forma libera. Esprime con efficacia il suo mondo interiore fatto di immagini e sensazioni delicate tutte permeate dalla forza dell'Amore che lo pervade. La sua lettura è sempre molto piacevole ed accarezza leggermente l'anima dando la sensazione di non volerla mai scalfire. Merita spazio nel panorama dei poeti emergenti.
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le mie mani protese
nel buio
in un nulla di stella
il mio vuoto
dalla morte alla vita
le Tue braccia aperte
pronte
nell'accogliere
me
in uno spazio
bianco
nudo d'immenso
Vincenzo Capitanucci è uno di quei poeti che ha scoperto di volersi esprimere in versi da pochi anni. Si è lasciato "esplodere" componendo migliaia di poesie in forma libera. Esprime con efficacia il suo mondo interiore fatto di immagini e sensazioni delicate tutte permeate dalla forza dell'Amore che lo pervade. La sua lettura è sempre molto piacevole ed accarezza leggermente l'anima dando la sensazione di non volerla mai scalfire. Merita spazio nel panorama dei poeti emergenti.
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mercoledì 1 dicembre 2010
Poesie per sempre: SI T'O SAPESSE DICERE di Eduardo De Filippo
Ah... si putesse dicere
chello c' 'o core dice;
quanto sarria felice
si t' 'o sapesse dì!
E si putisse sèntere
chello c' 'o core sente,
dicisse: «Eternamente
voglio restà cu te!»
Ma 'o core sape scrivere?
'O core è analfabeta,
è comm'a nu pùeta
ca nun sape cantà.
Se mbroglia... sposta 'e vvirgule...
nu punto ammirativo...
mette nu congiuntivo
addò nun nce 'adda stà...
E tu c' 'o staje a ssèntere
te mbruoglie appriess' a isso,
comme succede spisso...
E addio Felicità!
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chello c' 'o core dice;
quanto sarria felice
si t' 'o sapesse dì!
E si putisse sèntere
chello c' 'o core sente,
dicisse: «Eternamente
voglio restà cu te!»
Ma 'o core sape scrivere?
'O core è analfabeta,
è comm'a nu pùeta
ca nun sape cantà.
Se mbroglia... sposta 'e vvirgule...
nu punto ammirativo...
mette nu congiuntivo
addò nun nce 'adda stà...
E tu c' 'o staje a ssèntere
te mbruoglie appriess' a isso,
comme succede spisso...
E addio Felicità!
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