Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

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domenica 18 settembre 2011

LAMPEGGIA UN SINGHIOZZO di Pietro Vizzini

A volte qualcuno gli passa vicino
tentando una carezza alla spalla,
debole il suo respiro
affannoso nei giorni d’estate,
quando la calura gli molesta la gamba
quella lasciata sotto le lamiere contorte,
non ha più rabbia il suo pensiero
è soltanto un sorriso alla morte,
zittito il tempo
divelte i giorni azzannati
da uomini che giocano al ribasso.

Il costo del lavoro da ridurre,
stringere la cinghia
è questo il ricatto
sussurrato dal capo
“O vieni in silenzio o vai!”
Ma la fame non ragiona
chiama senza voce
e in quel percorso tace.
Chi fermerà questa corsa esasperata
il salto implacabile dell’acrobata
sul filo sospeso della vita
sulla linea di confine,
in un giorno dove non era previsto
chi mai potrebbe prevedere
la fiamma intorno all’animale,
la corsa dell’uomo in avanti e indietro
tra le polveri lo schianto
l’urlo delle scintille
e grandi ombre
a ricoprire il corpo.

Adesso sogna sirene del mare,
scende in strada a riveder le stelle
seduto sul ciglio
di una sedia a rotelle,
lampeggia un singhiozzo,
sirene nell’aria
strozzano la gola.

Vite distrutte, spezzate
da un urlo che morde e travolge la carne,
molti la chiamano fatalità
ma più spesso è mancanza di sicurezza
nei luoghi del pane.



“Il ricordo degli anni vissuti lavorando in fabbrica, mi ha spinto a scrivere questi versi, testimonianza di un passato ma anche di una realtà odierna di una situazione di assenza di sicurezza nei luoghi di lavoro, che ancora adesso è padrona figlia dei padroni. “
Pietro Vizzini











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26 commenti:

  1. Cari amici, buona domenica a tutti.
    Mi ha colpito molto questa poesia di Pietro Vizzini che tratta l'argomento della sicurezza sul lavoro e lo sfruttamento dei lavoratori. Non è la solita accusa contro un'ingiustizia sociale acclarata. No. Pietro riesce ad esprimere con la sua pacata sensibilità il disagio interiore di chi subisce una realtà di questo genere. Ci accompagna nell'evento doloroso di chi subisce e poi cerca ancora un senso per continuare a vivere handicappato, solo perchè il bisogno di lavorare ha guidato gli eventi.
    Ancora una volta Pietro, che con piacere ospitiamo spesso su queste pagine, ci offre una grande prova d'autore. Grazie a lui e atutti coloro che commenteranno.

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  2. Bellissima :) e triste, una piaga della nostra società, che temo no avrà mai fine, perchè c'è l'indifferenza di chi puo' fare qualcosa .
    Complimenti Pietro

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  3. E’ noto, che chi fa poesia, trasferisce sul foglio bianco che, l'accoglie, un profondo momento dell'anima, ma quel profondo momento appartiene alla sensibilità di una mente capace di carpirne le sfumature e i colori…
    Sono davvero splendidi i tuoi versi Pietro, caratterizzati da profonda amarezza..
    Un’impresa non facile, la tua, riuscire ad ispirarsi poeticamente ad un tema sociale cosi’ scottante come quello della sicurezza sul lavoro.
    Tuttavia, la tua forte sensibilità è riuscita a dare dignita’ e delicatezza a questi splendidi e sentiti versi poetici, rappresentando tutte le emozioni..
    Poche parole le mie, per dirti…. lode alla tua arte, Poeta…!
    Grazie, per avermi dato la possibilita’ di rileggerti.. un abbraccio di stima e un sorriso.
    (paola baccicalupi)

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  4. Versi molto belli, sentiti , emozionanti , condivisi e purtroppo amaramente attinenti la realtà del mondo del lavoro in moltissimi casi privo delle seppur minime garanzie di sicurezza da parte di aridi sfruttatori della fatica altrui, che privi di umanità attingono mano d'opera da popolazioni drammaticamente alla fame, che spesso facendo lunghi "viaggi della speranza" dai loro lontani paesi o muoiono durante il travagliato tragitto, o subiscono infortuni paralizzanti e spesso mortali sul posto di lavoro, facendo proprio quei lavori che qui in Italia non vuol fare più nessuno e che solitamenti sono molto faticosi, umili e mal retribuiti!! Mi complimento Pietro non solo per le tue indiscutibili qualità poetiche, che denotano fra l'altro una grande profondità d'animo, ma anche per la tua sensibile attenzione ad una delle più tristi piaghe della odierna società attraverso dei versi certamente amari e che non possono non indurci a riflettere!! Auguro di cuore una buona domenica a te e a chi ti leggerà o rileggerà come nel mio caso molto volentieri, e ti lascio un grande abbraccio.
    Antonella Palermo

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  5. Caro pietro, amico mio e grandissimo poeta, sei insuperabile nella stesura dei tuoi versi, siano essi d'amore, di tristezza come in questo caso, o di altro motivo.Oggi ci proponi una poesia altamente attuale, fatti che non dovrebbero più accadere e che invece sono diuturni rendendo il pane guadagnato inzuppato di sangue, espressione forte ma reale.Hai presentanto con immagini stopende tutta una tragedia, un infortunio penso sul lavoro dove tristemente eri presente e quel vento caldo che accarezza quella gamba che non c'è più è tutto il racconto estrinsecato in un linguaggio poetico grandioso.Vite spezzate, distrutte da un urlo che travolge la carne...E' tutto..Si commenta da solo nella sua intrinseca bellezza. Grazie Pietro, grandissimo Pietro.Un abbraccio Bruno.

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  6. Buona Domenica amici, grazie Rosalba e Massimo per aver ospitato questa mia nuova poesia, che tratta l'argomento della sicurezza sul lavoro. Sono versi dolorosi, che inducono a una grande riflessione. Grazie Massimo, per le tue stupende parole di presentazione. Un abbraccio.
    Pietro Vizzini

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  7. Cara Fabienne, c'è soprattutto il ricatto che subiscono i lavoratori in nero. Grazie cara amica.
    Pietro Vizzini

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  8. Cara Paola, io ho espresso quello che dovrebbero fare in tanti, credo sia doveroso da parte di un poeta trattare in poesia anche problemi sociali. Grazie delle tue bellissime parole.
    Pietro Vizzini

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  9. Cara Antonella, sono versi tristi e dolorosi, che esprimono una realtà che ho toccato con mano alcuni anni fa, infatti anch'io ho lavorato in fabbrica e sono stato testimone di alcuni episodi di infortunio.
    Grazie di cuore, un abbraccio.
    Pietro Vizzini

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  10. Caro Bruno, amico mio grandissimo poeta e maestro, le tue stupende parole sono nutrimento per un poeta. Grazie della tua grande amicizia. Un abbraccio.
    Pietro Vizzini

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  11. L' intensa partecipazione al dolore degli altri e la condanna di un mondo che ha smarrito il senso dell'umanita', sono sentimenti che ti appartengono. Difficile era descriverli in forma poetica dovendo illustrare la realta e quindi parlare di "costo del lavoro da ridurre, stringere la cinghia......molti la chiamano fatalità ma più spesso è mancanza di sicurezza...".
    Tu ci sei riuscito molto bene nobilitando il tutto con una forma poetica molto forte ed incisiva che raggiunge elevate vette in frasi di massima sintesi ed espressivita' quali "uomini che giocano al ribasso" - "lampeggia un singhiozzo" - "nei luoghi del pane", tanto per citarne alcune.
    Complimenti sinceri ed una caro saluto.
    Saverio Gelardi

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  12. "A volte qualcuno gli passa vicino
    .......non ha più rabbia il suo pensiero
    è soltanto un sorriso alla morte"

    In una poesia ci sono spesso alcuni versi che rendono acuto il dolore, la passione e lo sdegno dell'autore. Secondo me la rassegnazione di chi non ha più rabbia ed attende solo la morte sono la spinta autoriale, la linfa che intride tutta la poesia.
    Perchè - sembra domandarsi l'autore - esistono persone che per soldi "giocano al ribasso", contenendo gli investimenti in sicurezza dei lavoratori. Perchè sono in grado ricattare chi ha fame, scegliere tra tanti disperati ogni mattina e metterli su pattaforme insicure, su cantieri lastricati di pericoli, in capannoni pieni di polvere da sparo?

    E' un tema sociale, ma anche etico, umano, oserei dire d'amore per quel prossimo che ignoriamo. Ci sembrano tanti fantocci, tante facce anomine i braccianti, i lavoratori, uomini di paglia, da sfruttare così come faremmo per un campo, uno strumento di lavoro.

    "Vite distrutte, spezzate
    da un urlo che morde e travolge la carne,
    molti la chiamano fatalità
    ma più spesso è mancanza di sicurezza
    nei luoghi del pane."

    La denuncia, razionale e ferrata è in questi ultimi versi, disperatamente vera ed attuale tanto che questa poesia dovrebbe essere affissa nei cantieri, pubblicata nei giornali, letta in Parlamento fin quando le cose non cambiassero davvero.
    Adele Libero


    “Il ricordo degli anni vissuti lavorando in fabbrica

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  13. grazie per questi versi carissimo Pietro tra l'altro bellissimi,denunciando l'ennesima vergogna dei nostri tempi ............un abbraccio
    annamaria fulgione

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  14. Ecco il suono, le sensazioni i sentimenti, di elevatissima civiltà, riempirsi di un'attualissima, straziante e ferocemente toccante realtà. Grazie, mio caro poeta, di averci donato questo momento di sensibilità e di grande umanità in rivolta. Ma bisogna diffondere al massimo questo tuo bellissimo lavoro. Bisogna che tutti la leggano. Perché la poesia, in generale, non ha alcun fine e, forse, alcuna utilità. Ma non in questo caso. Ti abbraccio forte forte.

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  15. Caro Saverio, apprezzo moltissimo il tuo commento. Un caro saluto.
    Pietro Vizzini

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  16. Cara Adele, hai ragione bisognerebbe parlare continuamente di questo tema sociale, la denuncia è un urlo che deve destare le coscienze. Grazie del tuo prezioso intervento nel blog.
    Pietro Vizzini

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  17. Grazie di cuore carissima Annamaria, un abbraccio.
    Pietro Vizzini

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  18. Carissimo Gabriele, poter esprimere in versi i pensieri delle cose che non hanno mai voce è il fine della mia poesia. Spero di diffondere al massimo il mio piccolo messaggio di denuncia. Grazie mio grande e prezioso amico. Un forte abbraccio.
    Pietro Vizzini

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  19. versi con una chiara impronta sociale come matrice sostanziale! L'argomento scottante, fa di te una persona impegnata seriamente a voler dare voce a coloro che non ne hanno, soprattutto quando si tratta di lavoro e di sicurezza. Una bella Poesia, che denuncia in un modo piu' o meno incisivo, il perpetursi di una situazione troppo spesso ricorrente che miete le sue vittime....bravo Pietro

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  20. Adesso sogna sirene del mare,
    scende in strada a riveder le stelle
    seduto sul ciglio
    di una sedia a rotelle,
    ______________________________ GRANDE ANIMA LA TUA CHE SI ESPRIME ALLA GRANDE RIVELANDO IL NOTO E L'IGNOTO DI UNA REALTA' SPESSO SFIORATA PERCHè FA SOFFRIRE O PERCHè è MEGLIO DIMENTICARE ... LA TUA ALA SI è POSATA SULLA SPALLA DI QUELLA POVERA CREATURA CHE ORA AFFRONTA NON SOLO LA SUA DISGRAZIA MA SOPRATTUTTO IL MALE DELL'INDIFFERENZA ... GRAZIE PIETRO ... LA TUA SENSIBILITA' CONFONDE ... UN ABBRACCIO M. Carrassi

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  21. Grazie Paola del tuo prezioso intervento, sei una cara amica. Un abbraccio.
    Pietro Vizzini

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  22. Grazie Maria(Carrassi) bellissimo il tuo commento. Un abbraccio.
    Pietro Vizzini

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  23. Le chiamano 'morti bianche' ma di bianco non hanno nulla, sono le morti sul lavoro e ogni anno il loro numero cresce in modo esponenziale. Parlo di morti e non di incidenti poiché l'incidente sul lavoro é di per se una morte (anche se si rimane in vita) poiché le cause sono per il maggior numero di disabilità irreversibili, sono la morte per le persone che le subiscono. È morte il disinteresse politico e sociale che subiscono le persone che non si trovano ad affrontare un incidente sul lavoro.

    'Vite distrutte, spezzate
    da un urlo che morde e travolge la carne,
    molti la chiamano fatalità
    ma più spesso è mancanza di sicurezza
    nei luoghi del pane.'

    la tua grande sensibilità caro Pietro riesce a fotografare una degli argomenti che più mi sta a cuore, senza mai scendere nella retorica, dando invece una visione realistica della necessità di guadagnarsi il pane a costo molto alto, il costo della vita. Complimenti, sei un grande poeta Pietro.

    Bellissimi i commenti di tutti gli intervenuti mi permetto di ringraziarli a tuo nome. Un caro saluto a te Pietro e a tutti. Grazie di cuore a Massimo per la scelta.

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  24. Cara Ros, per me è sempre un onore e una grande gioa, poter esprimere i miei versi in questo meraviglioso blog. Grazie di cuore per le bellissime parole. Un abbraccio.
    Pietro Vizzini

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  25. Oggi ho letto e riletto la tua meravigliosa seppur dolorosa poesia e ammiro la tua capacità, insita in te, di andare oltre,di superare scogli con tematiche assai importanti e profonde. La tua grande sensibilità traspare tra le righe coinvolgendo mente e cuore di chi legge. Complimenti Pietro!

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  26. Grazie Mariapia, sei gentilissima. Un abbraccio.
    Pietro Vizzini

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