
URAGANO
Impercettibili e flebili gesti
soffici e impalpabili sguardi
sensi storditi nel sublimarsi
scoscesi pendii e fievoli passi.
Tace il canto degli uccelli
immobili sono le fronde
muto il ruscello scorre
il paesaggio statico appare.
Ma il fermento sotterraneo bolle
devastante la furia attende
l'uragano silente giunge
d'improvviso la violenza irrompe.
Tenebre squarciate da lampi
piogge scroscianti inondano
tumultuosi venti stravolgono
agognati momenti di pace.
Ulula la tempesta nella notte
sradicate le radici dal suolo
scardinate le ultime case
poi agghiacciante sovrasta il silenzio.
E' una poesia che si presta a molte interpretazioni, scritta in un periodo difficile, dove il comporre versi ha rappresentato il modo per superare le aspre vicissitudini della vita stessa, facendo defluire pian piano "il male di vivere" che a volte è presente nei nostri giorni. L'uragano dei sentimenti, delle paure, della rabbia, delle attese... che d'improvviso si risveglia.
Una versione non medianica di Carla.
RispondiEliminaI versi sono ben strutturati e colgono, in un crescendo di sensazioni, l'inquietudine provocata dai sintomi di un prossimo uragano. Un uragano interno che spazza via le emozioni positive per far emergere le paure e le angosce provocate dal "male di vivere".
Alla fine non ci sono spiragli. Resta forte il dolore per ciò che è accaduto.
Bene Neil Young che sottolinea la situazione.
La poesia è la musica, o l'arte in genere...sono i migliori rimedi per il mal di vivere...io ne so qualcosa...e tutto questo si denota nei versi della lirica...molto bella e leggendola, mi sentivo come in un temporale(ottima la scelta del brano-video), nel traffico, sembra una corsa affannata, ho rivisto molte cose di me...Davvero bella, anche se molto dura...
RispondiEliminaRaccontare in versi questo scatenarsi della natura vuol dire averla vissuta tale situazione e già nella descrizione si presenta agghiacciante dai preliminari alla conclusione. E' un uragano raccontato in bei versi che come al solito Carla sa esporli in maniera convincente ed accattivante. Complimenti Carla Bruno Zapparrata
RispondiEliminaCiao Massimo, grazie come sempre dei tuoi preziosi commenti e per la tua amicizia.
RispondiEliminaCiao Mario, hai ragione quando dici che la poesia o l'arte in genere è il modo per superare i momenti bui. Creare, in questi momenti, significa far fuoriuscire quelle devastanti e angosciose sensazioni che sembra vogliano scoppiarti dentro. Man mano si compone, quelle sensazioni defluiscono impetuose e vanno a concretizzarsi, a seconda della propria inclinazione, in figure, musica o concetti e quell'astratto malessere, il drago che hai dentro sparisce e, dopo aver scardinato le ultime case ... dentro di te sovrasta agghiacciante il silenzio.
RispondiEliminaGrazie.
Grazie Bruno per il tuo commento e per i tuoi complimenti, in effetti la furia dell'uragano un tempo mi investì e fu una cosa devastante, ma riuscii grazie alle mie poesie a superare la tempesta.
RispondiEliminaCiao Carla...il silenzio che sovrasta agghiacciante dentro, può essere un momento prima di diventare silenzio musicale, e un silenzio dove...ci si ferma un minuto per poi ripartire...come il piccolo rpincipe..dopo aver visto i suoi 43 tramonti...ciao vado a vedere un tramonto...
RispondiEliminaChi di noi non ha vissuto quello che racconti in modo sublime in questa meravigliosa poesia. L'uragano interiore, quello che toglie il respiro, che non ci fa pensare, quello che ci devasta. Poi il silenzio, quello che fa male, quello che fa pensare......
RispondiEliminaComplimenti cara Carla, sei bravissima.