
al pascolo fluisce
il sorriso della luna
quieto rinasce
disteso il mio corpo
sono strada polverosa
calpestio di mandrie al passaggio.
Uno di questi giorni
mi risveglierò scultura del vento
tracciato strisciante di serpe
fazzoletto di terra bagnata
pioggia di sguardi
nascosti nella nebbia.
Attenderò uccelli bianchi
battiti di ali
in cieli azzurri
giravolte verso altri soli
migrazione senza carne
di pensiero tattile.
Del mio amore un sussulto
volgerò gli occhi all’orizzonte
e ormai cieco
lancerò pane rappreso ai colombi
affamati viandanti
insaziabili a consumar se stessi.
E tra dorate messi
calendule, lacrime d’arancio
diverranno dimora dei miei giorni.
"V’è un tempo quando non si è più giovanissimi, o quando si pensa alla vita consapevoli che questa ha un tempo limitato, che i pensieri si riempiono di angosce… quale futuro, quanto tempo ancora…. “ Uno di questi giorni” sarò terra, passaggio all’orizzonte, migrazione senza carne, forse rinascerò in quei giorni, dove si posano le orme della speranza, serenamente abbracciato dalla fine del mio tempo."Pietro Vizzini
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Andrisani Paola dice:come si puo'pensare di abbandonare questo bel suono di violino e non riflettere sul poema di Pietro per altre faccende? Consoliamoci,quel che tu descrivi Pietro, e sei molto bravo a farlo, accade a tutti prima o poi.E' inutile angosciarsi per questo! Cerchiamo di vivere serenamente tutto il tempo che abbiamo avuto in dotazione fin dall'eternita'!
RispondiEliminaBUONA DOMENICA PIETRO E ANCHE A TE MASSIMO
RispondiEliminaIl bilancio di una vita. L'esperienza che diventa saggezza. La paura e la speranza di fondersi con il tutto per arrivare sereni alla fine dei giorni. Lo stile di Pietro è ottimamente espresso in questi versi che scorrono fluidi e conducono il lettore attraverso le sue sensazioni, il tutto condito da immagini poetiche eccellenti.
RispondiEliminaUn'ottima prova di una autore che abbiamo imparato ad amare.
Caro Pietro,uno di questi giorni e spero il piu' tardi possibile(ho ancora tanto da fare su questa terra)anche io saro' polvere da calpestare...ma l'idea non mi piace! Mi piace invece pensare che mi trasformero' in una quercia..dove nidi di uccelli troveranno riparo e alzero' le mie chiome al cielo per raggiungere la luce..e poi in un fiore..in ape laboriosa..un uccello e via via cosi..fino alla fine del tempo!!La tua poesia e' bellissima e per concludere..uno di questi giorni..chiedero' la tua amicizia per conoscerti meglio!!!Un caro saluto e una serena domenica!!!A.C.
RispondiEliminaFELICE DOMENICA PIETRO!
RispondiEliminaCaro Pietro, ogni tua poesia è un'emozione, un'espressione centrata all'animo di chi ti legge, ci siamo commentati tante volte che basta il nome per esclamare sarà una grande poesia perchè è di un grandissimo poeta, questo al di la di tutta la grande amicizia che esiste tra di noi, è solo constatazione ed evidenza, ne dovresti come lo sei, di guida per chi si accosta alla poesia...Non commentero' nulla perchè è cosi' chiara nella sua paradisiaca visione con il fulcro dell'amore, il pane, che sintetizza tutta una esistenza. Grande Pietro, un abbraccio
RispondiEliminaBuona Domenica Ros e Massimo e sopratutto a tutti gli amici che oggi lasciano un pensiero nella pagina di questo splendido Blog. Grazie Rosalba di aver pubblicato i miei versi, più tardi cercherò di rispondere a tutti i commenti degli amici. Un caro abbraccio.
RispondiEliminaProfondi sguardi introspettivi immersi nell'essenza di ciò che siamo...di ciò che saremo.
RispondiEliminaNella vita sembra naturale esprimere le nostre sensazioni più particolari ma non è da tutti riuscire a trasmetterle in parola scritta ricreando le immagini e le sensazioni che ci permettono di materializzarle col pensiero … ciò è capacità solo di un animo sensibile.
Significativa come ogni tuo scritto, amico Poeta.
Ti abbraccio.
Gabriele Nocera
Uno di questi giorni
RispondiEliminami risveglierò scultura del vento
tracciato strisciante di serpe
fazzoletto di terra bagnata
pioggia di sguardi
nascosti nella nebbia.
L'hai scritto tu no??
Allora di cosa dovresti angosciarti.....hai scritto qualcosa che "DENTRO " di te conosci bene.....a livello conscio ti sfugge ciò che da sempre CONOSCI............. Tu non muori....muoiono le tue spoglie mortali......si fonderanno con la terra.............ma il TUO SPIRITO..........quello si fonderà con LO "SPIRITO" PADRE che ti ha generato............
Tu non muori Pietro Vizzini <3
CARO Pietro tu sei prezioso come il pane, dal profumo e dalla fraganza appena sfornato. Un abbraccio e buona domenica anche a Ros e agli amici
RispondiEliminaDolcezza....descrizione minuziosa,poesia vera, scritta con grande sensibilità...
RispondiEliminauna carezza nel cuore..
Complimenti sinceri....
sei bravissimo
Karen Tognini
Sono pensieri a me molto familiari. Momenti di dolore, paura, angoscia, che tu qui, caro Pietro, esprimi splendidamente, facendoli brillare della misteriosa luce della fantasia e della poesia. Mi è molto cara questa tua composizione, perché nessuno dei due confesserà mai che in quei momenti di amara, profonda riflessione, ci scappa una lacrimuccia...ed un sorriso.
RispondiEliminaGrazie cara Paola, spesso l’angoscia si fa sentire insistente, nonostante si pensi di andare avanti con la massima serenità. Sono molto legato alla vita, naturalmente spero che “ Uno di questi giorni” arrivi il più lontano possibile. Ho scritto questi versi in un momento di sconforto, ma resto consapevole di aver dedicato dei versi anche alla fine dei miei giorni.
RispondiEliminaCiao Pietro. Ti trovo pessimista in questi tuoi versi, capisco che nessuno saprà cosa sarà di sé nel "dopo", ma non immaginare che sarai terra da calpestare (questo lo direi riguardo i violenti, ecc); nel tempo che ha un limite - come tu stesso dici nel commento - dobbiamo immaginarci felici, pensare l'amore e vederlo coi propri occhi - non ciechi - . E' molto bella, hai trattato un argomento molto sottile, mi ispirerei quasi a scrivere qualcosa! Grazie
RispondiEliminaIo ti consiglierei di guardare il film credo del 1957 "L'altro Paradiso" - luogo in cui tanta gente si ci rivede e vivono momenti che nella vita terrena non avevano vissuto; luogo dove pure si innamorano. Visto Pietro, che bellezza?
Rosalba a te un grazie per aver inserito questa poesia, l'ho letta e riletta, è suggestiva!
Grazie Pietro, alla prossima. Un abbraccio, caramente. Grazia
Grazie Massimo per le bellissime parole che dedichi ai miei versi, è una gioia esserti amico.
RispondiEliminaCara Assunta, é bello il tuo pensiero.... a trasformarti in quercia, o in fiore, credo che anch'io uno di questi giorni chiederò la tua amicizia. Un caro saluto.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Anonimo ha detto:
RispondiEliminafantasia generosa esonda in ogni direzione della mente,piacevolmente imbarazzando il lettore.Arduo tenere a fuoco tutta la poesia
Gilberto Fanfani.
Uno di questi giorni a ciascuno accadrà ciò che tu profetizzi, ma se avremo speso bene il nostro tempo neanche il dopo ci farà paura, continueremo a conoscere, ad amare perchè credo che di tutte le attività della vita queste due permarranno nell'altra dimensione: il desiderio di conoscenza e la voglia di amare, non è bellissimo? ciao Pietro!
RispondiEliminaSalvina
Caro Bruno, dalle tue parole il grande apprezzamento ai miei versi, va aldilà della nostra amicizia, è bello poter condividere con te l'arte della poesia. Un abbraccio.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Gabriele (Nocera), grazie mio caro amico e poeta, apprezzo molto il tuo commento. Un abbraccio.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Grazie a chi ha commentato rimanendo anonimo.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Cara Silvi Fiorella, io non mi angoscio, anzi.. la mia è consapevolezza... Grazie del commento.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Cara Nicoletta, grazie... ricambio il tuo dolce abbraccio.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Grazie di cuore Karen, sopratutto dell'amicizia richiesta.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Caro Gabriele (Prignano) sono contento che tu grande poeta hai percepito le mie stesse sensazioni, hai ragione nessuno di noi due confesserà mai che in quei momenti di amara, profonda riflessione, ci scappa una lacrimuccia...ed un sorriso, forse siamo troppo sensibili... Ti abbraccio.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Cara Grazia, diventare terra da calpestare non necessariamente è una cosa che riguarda i violenti, essere calpestati da vivi è terribile, ma da morti diventa essenza di vita che respiriamo. Grazie del commento, un caro saluto.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Gilberto, è giusto che tu abbia espresso il tuo punto di vista, finalmente ho avuto la conferma del tuo non apprezzare il mio modo di scrivere, forse sono troppo fantasioso... scusa se ti ho imbarazzato con i miei versi. Grazie
RispondiEliminaPietro Vizzini
Cara Salvina grazie del commento. Un caro saluto.
RispondiEliminaPietro Vizzini
Ciò che esprimo in questi versi, è una visione personale, percezione del mio stato d'animo, dal mio punto di vista il poeta deve descrivere immagini che riguardano il proprio vissuto, credo che qualcuno forse ha frainteso il senso delle mie parole, questa è soltanto una poesia, un dialogo con il proprio corpo, dove mi auguro si poseranno le orme della speranza, serenamente abbracciato da altri giorni.
RispondiEliminaDolore, solitudine, oblio di sè...è una fase della vita che abbiamo incontrato un pò tutti ma poi scorgi un'ancora, d'indifferente forma, e ti ci aggrappi e riprendi a camminare, a vivere, ad amare, ad apprezzare tutto con maggiore consapevolezza e con più veemenza.
RispondiEliminaBravissimo Pietro hai scritto una stupenda lirica, molto sentita.
Sei grande Poeta e mi sei molto caro.
Maria De Giorgi
Arriva nella vita un momento un cui si fanno i primi bilanci.
RispondiEliminaSoprattutto dal punto di vista esistenziale, non tanto da quello pragmatico.
Distendersi su un prato e guardare il cielo, predispone ad una riflessione profonda sul significato della nostra esistenza, su cosa siamo e su dove stiamo andando.
Trovo sia di una nostalgia struggente, perchè ci mettiamo in gioco con le nostre emozioni, con consapevolezza estrema di chi, non si limita a guardare passando, ma si sofferma, si siede, non senza rimanere inerti....
E' bella
grazie Pietro
Cara Maria De Giorgi e Paola Maria Leonardi, grazie di cuore per le vostre bellissime parole.
RispondiEliminaPietro Vizzini
'Uno di questi giorni
RispondiEliminami risveglierò scultura del vento
tracciato strisciante di serpe
fazzoletto di terra bagnata
pioggia di sguardi
nascosti nella nebbia...'
Triste si ma quanto mai vera, direi tangibilmente vera. La vita e la morte, un'unico tragitto senza interruzioni di cui tutti dovremmo essere consapevoli, eppure non lo siamo, perché oltre la vita c'é il mistero!
Caro Pietro, questa poesia é una delle tra le tue opere che ho letto, forse perché é quella che fa riflettere di più! Non mi é di sconforto leggere che:
'E tra dorate messi
calendule, lacrime d’arancio
diverranno dimora dei miei giorni.'
Grazie caro Pietro e complimenti vivissimi per tutte le emozioni che mi e ci regali.
Buongiorno a tutti gli Amici di questa 'Oasi', un saluto particolare al mio collaboratore Massimo che riesce sempre a sorprenderci con l'inserimento di video bellissimi!