Poesie, Racconti e Musica d’autore

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mercoledì 10 novembre 2010

Poesie per sempre: Alle fronde dei salici di Salvatore Quasimodo

E come potevano noi cantare
Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.




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6 commenti:

  1. trattasi di Salvatore Quasimodo, Nobel per la letteratura, bisogna prenderne atto e leggerla con attenzione...è una pagina di guerra tremenda, ricorda l'occupazione Nazista dopo l'armistizio..Bella scelta Massimo...

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  2. Buongiorno Rosalba,

    ti ringrazio per la scelta di oggi, Quasimodo lo leggo spesso perché le sue poesie mi sono molto care.
    Questa poesia ci trasmette tutta la tristezza che lui aveva in cuore quando l'ha scritta , persino il vento sventolava triste alla tragedia che lo straniero compieva.

    Complimenti per il bellissimo video che hai completato magistralmente con opere di grandi artisti. Grazie e ti auguro una serena giornata.

    Grazia

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  3. Una poesia emblematica e struggente di Quasimodo.Ispirata alle violenze conseguenti l'8 settembre 1943.
    In questa poesia l'autore volutamente ricorda l'esilio in Babilonia del popolo ebraico, ripetendo quasi fedelmente nel primo e nell'ultimo verso della lirica due passaggi del salmo 136. In tale salmo il profeta ebraico afferma l'impossibilità di cantare a causa dell'esilio del suo popolo in Babilonia: per questo le cetre, usuale accompagnamento musicale, dovranno essere appese alle fronde dei salici.
    Allo stesso modo Quasimodo afferma l'impossibilità a "cantare" dei poeti italiani, a causa dell'invasione straniera.

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  4. TRatta da giorno dopo giorno,questa di Salvatore Quasimodo e' una delle sue poesie che piu' mette in risalto il suo essere ermetico ed io pue non amando molto l'ermetismo ho sempre apprezzato molto i versi di questo grandissimo poeta che vanta tra l'altro il premio nobel per la letteratura..il verso che piu'mi colpisce e'..E come potevano cantare con il piede straniero sopra il cuore<metafora usata per l'esercito tedesco che occupava la nostra terra ed ancora..le cetre a simbolo della poesia appese ai salici!!Omaggio e merito ad un grande poeta!!
    Grazie a Ros e a Massimo!!
    Assunta Castellano

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  5. "E come potevano noi cantare
    Con il piede straniero sopra il cuore,..."

    Il dolore, quello che distrugge e non lascia spazio al perdono.

    Bella scelta Massimo, complimenti.

    @Grazia la scelta é di Massimo, non mia :)

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  6. Grazie a voi, Assunta e Bruno, per il vostro commento. :)

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