Poesie, Racconti e Musica d’autore

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domenica 28 novembre 2010

Rossastre arsure di Pietro Vizzini

(foto di Pietro Vizzini)















Rossastre arsure

Fermentano strisce
grumi di gente
rossastre arsure
scheggiato oriente.
Giorno che passa
scorcio sospeso
e me stesso
scia sulla sabbia,
ricerco il sentiero
del mio volgere inquieto,
guardo un cielo suadente
illusione di occhi
dove si sfaldano dune
cavalli sussultano,
roventi sabbie
inghiottono spade,
specchi di battaglie
ricoperte d’argilla
tacciono al pellegrino
il non ritorno.
Urla nella notte Qadesh,
scudi di bronzo
respingono serpenti,
maschere d’oblio
carovane distanti
divorano morte,
piegate ginocchia
delle donne in lutto
avvolgono sudari,
tersi granuli ritornano
ancora muri terribili
e colonne di fumo
ombre immutabili,
altre illusioni.

Fermentano strisce di terre nell’arsura di un Medio oriente, dove la gente che vi abita chiede di poter restare e trovare un identità di pace. Il deserto trasmette al pellegrino l’inquietudine della sabbia, del silenzio, racconta di battaglie sepolte nel passato, ma ci sono guerre che ritornano, si ripresentano con nuovi abiti e sono sempre gli stessi invasori che non danno mai tregua, infieriscono colpi di spade e costruiscono muri di ombre dove non far passare la luce della pace.Pietro Vizzini

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29 commenti:

  1. Importante questa poesia di Pietro Vizzini. Una poesia che non conosce il tempo ma solo il luogo, un luogo martoriato da millenni di conflitti mai sopiti, il Medio Oriente. Cos'é la pace per le madri che avvolgono, allora come ora, nei loro sudari i figli di una guerra infinita? Loro non la conoscono la pace, chiuse nel loro dolore, quasi rassegnate, osservano i muri di fumo che portano morte.

    Caro Pietro, farti un complimento per questa straordinaria poesia mi sembra quasi superfluo ma non posso esimermi dal fartelo, é un onore per me e per questo blog averti tra noi.

    Buongiorno e Buona Domenica a tutti voi Amici di questa 'Oasi'.

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  2. Buona Domenica a tutti gli amici e a te cara Ros, grazie di cuore per aver ospitato nel blog questa mia poesia. Possa la volontà degli uomini far crollare questi muri di ombre e costruire la vera pace.

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  3. Volevo dare il giusto risalto anche alla foto di Pietro Vizzini e alla bellissima canzone di Annie Lennox, Universal Child, tratta dal suo ultimo lavoro e presentata ieri sera nella trasmissione 'Che tempo che fa' di Fazio.

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  4. Maurizio Alberto Molinari28 novembre 2010 alle ore 10:26

    Una poesia davvero toccante Pietro. Preziosa nella forma, nella sua intensità, nel suo ritmo particolare e articolato.
    Pace e Poesia... forse una via.
    Un abbraccio Pietro e grazie!
    Maurizio Alberto Molinari

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  5. Con la sua grande sensibilità ed i suoi coloriti versi ermetici, Pietro Vizzini è riuscito a donarci un ritratto visivo ed emotivo di una zona della Terra da sempre martoriata dalle guerre. Il Medio Oriente è un punto cruciale per pacificare il mondo. Ma fino ad oggi ciò che salta agli occhi ci viene descritto magistralmente dal poeta, che riesce a cogliere scene di dolore e di sofferenza atavica. E purtroppo, con grande realismo, l'recrudescenza continua dei conflitti lascia pochi spiragli alle speranze di pace.
    Ottima la scelta del video e naturalmente della poesia da parte di Ros.

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  6. E' una poesia infinita, reminiscenze scolastiche mi riportano a quella cavalleresca, all'Orlando Furioso, al Tasso. Lo spirito era diverso, ma l'atmosfera la stessa. Oggi il Poeta aggiunge la solitudine, la tristezza e lo sconforto umano per conflitti anch'essi, purtroppo, infiniti. Adele

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  7. Una foto rappresenta il dolore del cielo per le guerre che sembra non abbiano fine.
    Un video interessante a rappresentare i tuoi versi, con cui magistralmente descrivi i momenti crudi di una realtà che ferisce la pace.
    Pietro, una poesia come questa che te ci presenti oggi, sembra avere la forza per fermare la guerra. Utopia!!??... Quando ai nostri occhi si presenta una realtà atroce, come la guerra, vivere a volte nell'illusione aiuta l'animo a sperare.
    Grazie Pietro per questa tua magnifica lirica. Ti apprezzo molto.
    Grazie a Rosalba e Massimo che ci offrono la possibilità di entrare nella loro oasi di armonia. Un buongiorno di serenità a tutti quanti.
    Grazia Finocchiaro

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  8. Una poesia carica di pathos, di pietà, di umanissima partecipazione. Quel verso (grumi di gente) preannuncia ed è come la sintesi di una poesia sofferta, profondamente toccante,cruda, tristissima e drammatica. Lo scenario è atrocemente limpido nella profonda crudeltà di una guerra interminabile. Grandiosa invocazione alla Pace. Complimenti, mio caro amico Pietro. E un forte abbraccio. Ma forte davvero!

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  9. Nella sua intensita' perchè cosi' è descritta, questa splendida lirica ci ripropone in una chiave drammatica, attraverso lessico e simboli, le atrocita' che da quasi un secolo si perpetrano in continuazione con lutti indicibili e vedove avvolte nel nero...Se vero è che nella maledizione di Gesu' fu detto "e di te Gerusalemme non restera' che pietra su pietra" il Medio oriente tutto è avvolto in simile predizione punitiva...Allora io mi domando, ma a secoli di distanza puo' essere che nulla sia cambiato? Pietro hai scritto una grandissima poesia come al solito che per me contiene passi che saranno storici per la memoria..Sei un grande poeta e non lo scopro io, ne posso prendere solo atto. Un abbraccio e grazie per cio' che ci regali, anzi regali all'umanita'...Bruno

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  10. Massimo, grazie per le tue bellissime parole. Sono molto legato a questa poesia, perchè oltre a rappresentare un ritratto visivo, rievoca sensazioni d'inquietudine che il deserto suscita con la sua affascinante proiezione di solitudine.

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  11. Adele, grazie per il commento, un caro saluto.

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  12. Cara Grazia, dici bene, le parole possono fare moltissimo, fermare la guerra non deve essere mai un'utopia, il dialogo deve scuotere le coscienze e accendere oltre la speranza, la buona volontà a far cambiare le cose. Un abbraccio.

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  13. Una poesia di grande spessore...
    mi ha colpita molto .... semplicemente ti dico..."bravo".....

    con stima

    Karen Tognini

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  14. Mio caro amico Gabriele, grazie, anch'io ti abbraccio forte.

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  15. Caro Bruno, non ho parole per apprezzare il tuo commento, ti rispondo con un grande abbraccio.

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  16. C’è sempre per l’uomo un buon motivo per fare guerre, distruggere e uccidere. I burattinai sanno che bisogna intraprendere la guerra in modo da far vedere che non si cerca altro che la pace. In Medio Oriente la situazione non è diversa, semmai potrebbe apparire un’abitudine. La gente è stanca i bambini vogliono un sorriso e le mamme una lacrima per piangerli. Con il tuo stile essenziale ed efficientissimo racconti un mondo in una lirica che strabocca di umanità e di dolore. L’eleganza dei tuoi versi è una costante, la loro bellezza supera le aspettative anche in un tema di assoluta sofferenza. Poesia e guerra percorrono lo stesso sentiero, voglio sperare che quest’ultima se non altro scuota gli animi e non corra solo per vincere il tragitto ma per vincere la guerra. Utopia? …. Complimenti dal profondo del cuore Pietro.
    Rosalba Di Vona

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  17. Antonio lanza ha detto...
    Lirica di una grande attualità e tragica situazione per la quale non c'è sufficiente impegno di pace. Il poeta partecipa con la sua umanità vivendo il dramma e aupicando una soluzione. I poeti non hanno armi, usano la penna, la mente, il cuore e si affidano alle
    genti di buona volontà.
    Grazie Pietro, con fraterno abbraccio

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  18. Pietro sai quando mi coinvolgno i tuoi versi, è una lirica stupenda profonda ritmata e dolorosa. Molto descrittiva:lo scalpitio dei cavalli, il rumore di spade e l'urlo disperato di madri, moglie, sorelle che squarcia il cielo nel silenzio del deserto e nn possono che avvolgere nei sudari come da secoli i loro cari. Non c'e che dolore, angoscia, disperazione e morte mentre cumuli di fumo si innalzano. Un abbraccio di cuore

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  19. Leggo adesso, la tua significativa Lirica.
    La Poesia, può riuscire là dove i mezzi abituali di informazione mediatica, non riescono in modo efficace.
    LO scenario che offri al lettore è quello di un deserto, palcoscenico di una guerra senza fine, le cui tristi immagini sono custodite nel misterioso posto quale è:-
    magico scrigno di memorie che restano inespresse e nascoste in un antro non visibile a tutti.
    E' molto serio l'argomento che tratti mirabilmentenei tuoi versi in Poesia.
    La guerra porta con se battaglie cruente, dolore, disperazione...tutti elementi che hanno un denominatore comune:-l'ODIO.
    Un monito nei confronti di chi, avrebbe la responsabilità di operare un controllo, e che invece alimenta uno stato di cose, che è sotto agli occhi di tutti.
    "tersi granuli ritornano
    ancora muri terribili
    e colonne di fumo
    ombre immutabili,
    altre illusioni."....le ombre sono il male, che esisterà fino a quando l'Uomo non capirà l'importanza della Pace, nel mondo.
    Davvero bella da leggere, da comprendere con attenzione, e da consigliare come lettura di una sensibilità e di una realtà, incredibile!!
    Grazie Pietro-un bacio
    @sei un grande!

    Bellissimi alcuni passi, specialmente la chiusa"

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  20. Cara PaolaM Rosy, grazie per il tuo commento, molto bella la tua analisi. Un bacio

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  21. Tra i drammi che l'umanità è costretta ad affrontare quello della guerra è senza dubbio il più avvilente proprio perchè è l'uomo che fa la guerra all'uomo, e quello stesso uomo che con tenacia difende i suoi figli con la stessa tenacia uccide e strazia i figli degli altri ... gli altri ... gli eterni nemici senza saperne il perchè, senza comprendere che ogni lotta è vuota e insignificante perchè tutto quello per cui si lotta non è importante ... povero uomo relegato in un mondo di illusioni che lo manovrano come un burattino e che come tale lo fanno agire senza far funzionare il cervello col risultato che intorno a sè semina solo disperazione ... poesia intensa e ben costruita ... Maria Carrassi

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  22. Terre che ho visitato, paesi che mi hanno affascinato, deserti che ho calpestato. Sabbie dove emerge la storia con i suoi eterni conflitti e lotte, dove si sono incontrate e scontrate culture, senza vincitori ne vinti, senza prospettive perchè la soluzione è solo negli occhi degli uomini e non nelle loro strategie.
    Metaforico quel riferimento a Qadesh, emblematica battaglia sbandierata come esaltante vittoria da parte di ciascuno dei due contendenti, ma che ha lasciato sul terreno solo uno sterminio di uomini per la gloria dei potenti.
    Terre sulle quali si ergono le testimonianze più alte ed eterne dell'uomo, ma che continuano ad essere sopraffatte da lutti, sudari, mura che non sorreggono ma dividono.
    Terre lacerate, contese, travolte da sguardi di odio che non sanno leggere che di fronte hai solo un altro uomo e non un nemico.
    Terre che sono il risultato dell'eterna incapacita' degli uomini di affrontarsi e riconoscersi senza lo strumento della guerra.
    Rimane un deserto intorno, un deserto bellissimo, rosso al tramonto ma che purtroppo rispecchia l'aridita' del cuore degli uomini.
    Densa di significati la tua poesia, impregnata di dolore che si riversa sulle dune, testominianza poetica della tua sensibilita'.
    Grazie Pietro.
    Saverio Gelardi

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  23. Saverio, bellissimo il tuo commento, parlando di Qadesh hai centrato il messaggio contenuto in questa poesia, nelle guerre non ci sono vincitori, ma vittime di uno sterminio di uomini per la gloria dei potenti.
    Grazie della tua presenza nel blog, è un piacere mio caro amico. Un abbraccio

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