Giorno che muore
dietro un'incertezza
di foglie
e stracci laceri
del vento
di un ricordo
che artiglia le parole
e le congela
in un granello
di sabbia abbandonato
lungo il greto
del fiume.
Sciolte,
le trecce della luna
disegnano
frammenti di armature
sul pentagramma
vuoto
del lago
inabissato
nel cuore di un vulcano
che non ha
più voce.
Mentre il silenzio
sgrana i suoi occhi
negli occhi
della notte
e dell'assenza
salgono la collina
i giorni
come croci dolenti
acuminate
spade
pugnali insanguinati.
Giorno
che muore
dietro l'orizzonte
di un desolato addio
rivolto al nulla...
Ci sono giorni che si frantumano tra le dita...che nel morire lasciano un senso di nostalgia struggente o di dolente sensazione di assenza.Non sono giorni particolarmente drammatici, ma i giorni in cui l'anima si sente più nuda e fragile, e dialoga con ciò che gli occhi vedono, popolando il silenzio e le tenebre.Ed allora, mentre l'oscurità avvolge come uno spesso velo di silenzio lo scandire delle ore e degli occhi e dei pensieri, allora quei giorni appaiono in tutto il pallore della malinconia.Nello scrivere questa poesia sentivo, sottesa ai versi, quasi un' impercettibile interfaccia sonora, una sorta di musica senza quasi suono...Poi l'ho incontrata, l'ho ascoltata, l'ho riconosciuta...era lei quella musica!...era una versione appassionata ed emozionalmente molto forte e struggente di Autumn Leaves, che prendeva nuova vita, nuove emozioni sonore nella bellissima versione di Roberto Monti, emozioni sonore che s'intrecciavano, quasi simbioticamente con i versi...
(Dipinto: Engel mit Kerze - Siegfried Zademack)
Poesie, Racconti e Musica d’autore
"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)
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girorni tristi, giorni con un sottofondo ni malinconia,che tutti abbiamo sentito, nell'assenza delle persone che ci sembrava di conoscere. Giorni di inquietudine e di vuoto, che Maria Isa fa coincidere con le sensazioni date dalla musica di Roberto Monti, raffinatissimo e malincnico esecutore musicale, nonchè compositore. Il quadro di Zadermack, con la sua luce fiammigna è inerente a questa sensazione quesi di perdita del sè.
RispondiEliminaApriamo questo spazio con la poesia di Maria Isa a tutti coloro che vorranno leggere e commentare
I giorni tristi della nostra vita, quanti sono, forse troppi, sarebbe meglio non quantificarli, non ricordarli. La felicità é fatta di attimi che fuggono veloci, a volte non riusciamo neanche a farli nostri, ad assaporarli.
RispondiEliminaQuante emozioni..... é bellissima, grazie Maria Isa.
Tenera e struggente. Confonde e restituisce pace.
RispondiEliminaGrazie m. rita Pacilio
Poesia metrica e musicale. Quando la tristezza ci assale i giorni diventano un tormento, come dice l'autrice croci dolenti, acuminate spade che pugnalano il cuore, tolgono il respiro, giorni che è meglio non quantificare perchè sarebbe davvero tragico. Molto bella grazie Maria Isa.
RispondiEliminala stessa malinconia si riflette nellamusica di Monti, che accompagna la poesia.
RispondiEliminaMolto francese, direi quasi parigina, questa poesia molto ben espressa.
RispondiEliminaSembra partecipare a questa passeggiata verso qualcosa di indefinito, come se tra gli incontri casuali della natura autunnale si cercasse il bandolo della propria esistenza senza però trovarlo. Un momento interlocutorio che vede giungere la notte senza esiti come per dire:domani è un altro giorno.
Perfetto il connubio con la musica ed il dipinto.
ci sono giorni di sole avvolti nella tenebrante malinconia ke riduce l anima in piccoli frammenti di dolore,nulla e come vuoi,tutto e come niente,il volto ke do alla malinconia e la visione di una bimba dalle tenere gunciotte rosse e okki verde mare pieni di lacrime in cerca di una porta d aprire dopo aver fatto un brutto sogno,e cosi va via il tempo scolpendo la frase nel cuore,passera passera..............la mano di un uomo affascinante ke fa penetrare un raggio di luce attraverso le dita mentre con l altra si appoggia ad una maskera scolpita e con gli okki tranquilli pensierosi mi da un senso di quasi serenita mi piace molto .....la canzone e cantata in modo straordinaro brava brava........angela
RispondiEliminaEh, Massimo, in certi momenti è difficile per tutti avere in mano il bandolo della matassa della vita.E' vero, Nicoletta, certi giorni tolgono il respiro, ma poi tutto ritorna tranquillo.
RispondiEliminaVersi e musica che fanno vibrare l'anima!!!
RispondiEliminaMaria Dina .
Gli elementi pittorici si mescolano alla metafora e la impregnano di malinconia.
RispondiEliminaPregevole lo stile contenuto, ma vibrante di grande sensibilità poetica. Nadia Pistaro
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaparole musica e pittura tre linguaggi che hanno espresso al massimo il messaggio della tua anima...concita marcella tomasino
RispondiEliminaMolto bella, triste ma reale. Elisabetta Bruno
RispondiEliminaMolto suggestivo il linguaggio delle immagini. "Aggressiva", dolce e crudele la Malinconia, che si autoassolve nel ritmo dei versi e della musica che l'accompagna. Ma lascia il segno...e che segno! E' una bellissima poesia, mia cara Maria. Un forte abbraccio.
RispondiEliminaP.S. Non me ne intendo mica tanto, ma la musica di Roberto riecheggia "Le foglie morte". Che figuraccia, vero?
Stupenda...............non c'è più niente d'aggiungere.................
RispondiEliminacara amica che dire hai espresso in maniera unica e bellissima le sensazioni della tua anima ......malinconia tanta,struggente quasi ma tanto realismo da colpire in pieno cuore e mente.........la canzone ed il quadro sono una cornice incantevole
RispondiEliminagrazie per questi bellissimi attimi di riflessione..annamaria fulgione
Grazie, Gloria,è verissimo quanto dici sui giorni trisi, soffusi di malinconia, tratteggiati atraverso un dialogo tra poesia, musica, pittura: tre forme artistiche che confluendo su un tema, possono svolgerlo in una sorta di armonia coinvolgente ed emotivamente forte. Ma vorrei raccontare anche la storia strana di questa poesia, una storia che si trovata quasi a "vivere" suo malgrado.
RispondiEliminaQuesta poesia, la sua pubblicazione è, per una di quelle strane coincidenze, legata ad un "fatto" terribile...Il giorno in cui la pubblicai, la prima volta, era il giorno, terribile in cui fu impiccata a vent'anni, la pittrice iraniana Delara Darabi...ed io allora, la dedicai a lei...al suo, vero, straziato, "desolato addio rivolto al nulla"...
Forse per questo tra le mie, è quella che mi è più cara...
Forse è per questo che l'ho legata alla struggente, stupenda versione di Autumn Leaves di Roberto Monti...per arricchirne e potenziarne il senso di perdita, di malinconico distacco, dal giorno o dalla vita...
@ Gabriele...
RispondiEliminaE' proprio una versione, bella, struggente, intensa di Le feuilles mortes, quella di Roberto Monti...quasi una riscrittura...in cui le feuilles ritornano vive nell'armonia musicale...
Innanzitutto vorrei ringraziare Gloria e gli altri.Nella mia interpretazione d AUTUMN LEAVES ho cercato di distaccarmi dall'armonizzazione originale per quarte, andando lontano in una armonia estrema, ma sempre connessa alla melodia originale con frasi che esasperano quell'atmosfera parigina tipica di Prevert. Ma mi ha sorpreso questa nuova ma grande poetessa, MARIA ISA D'AUTILIA per come mi abbia superato di gran lunga nella trasposizione poetica della poesia stessa,innalzandola all'estremo dove oltre non rimane che...una luce bianca...ROBERT MONTI 30 AGOSTO 2009
RispondiElimina"Il giorno che muore" e le immagini che la poetessa evoca in questa lirica lasciano trasparire in modo drammatico la fugacità esistenziale. E tale conferma ce la danno immagini come "croci dolenti"; "acuminate spade" "pugnali insabbiati" che finiscono per creare in noi lettori una viva compartecipazione al tema; per cui non siamo affatto dei lettori distratti ma anche e soprattutto dei fruitori sensibili.
RispondiEliminaI commenti sono stati molto accurati, sinceri e approfonditi. Ringraziamo tutti per la loro partecipazione
RispondiEliminaIncredibile è leggere questi versi e veder crescere, poco a poco, Mariella.
RispondiEliminaNon l'immagine che si ha o che si vuole avere di questa grande, immensa donna. Non la sua voce calda, avvolgente e sicura. Non i suoi malinconici e bellissimi sorrisi o l'incredibile intrecciarsi di versi, parole, note, ricerche e emozioni dei suoi componimenti.
No, la Mariella che cresce poco a poco, molto più definita e nitida se la lettura è accompagnata dal perfetto sottofondo (autumn leaves accompagna la morte del giorno, ma fa assaporare la nascita di quanto è ancora nascosto dietro l'orizzonte), è la spiaggia, tranquilla ma desolata, in cui ci accompagna con i suoi versi. Ma è, anche, ciascuno dei tanti, tantissimi granelli di sabbia che compongono quella spiaggia.
Singoli granelli e distese infinite sul mare: l'essenza è ovunque. L'uno è tutto e il tutto è uno.
Carissima Mariella...sai che non sono brava con le parole...ma un GRAZIE di cuore a te e roberto è "d'obbligo"!!!
RispondiElimina<3
MG o Plinsky...come dir si voglia :-)
Triste la poesia che per essere definita si devono tradurre le immagini che con tanta efficacia ha usato l'autrice. Mi sembra il trionfo del nulla, delle vane attese, di tutto cio che di bello fu ora stracciato o lacerato dal vento e i ricordi congelano le parole in un granello di sabbia che non a caso l'autrice colloca su di un greto di un fiume perchè anche questo sarà dissolto alla prima piena.Bellissime le trecce della luna, il pentagramma del lago ed il vulcano che non ha più voce mentre il silenzio sgrana i suoi occhi negli occhi dell'assenza e della notte per concludere con la fine del giorno (non amo la parola morte) e nel nulla. Se questa poesia non avesse la bellezza che ha nella concezione e nella magnifica composizione e conseguente esposizione dei suoi versi potrebbe risultare un po deprimente, l'espressione di uno stato d'animo dell'autrice non certo felice che ha saputo esprimere con l'immaginifico dei simboli la sua malinconia per una condizione al momento non certo delle più felici. Adriano Tilgher, grande saggista vissuto a Napoli affermava che quando più forte fosse il dolore più intensa riesce la poesia.Maria Isa D'Autilia ci sei riuscita perfettamente, con il mio personale e grande apprezzamento. Complimenri vivissimi Bruno Zapparrata
RispondiEliminaAnche se fuori l'incipiente tramonto affoga nella pioggia e nei toni del grigio, la Mariella-spiaggia ha sul suo volto i toni del tramonto più infocato...
RispondiEliminaSì arrossisco per tutte le cose, bellissime, che sto leggendo nei commenti...
Vorrei ringraziarvi ad uno ad uno, tu, Ros, tu Rita, e tu Nicoletta...in ognuna di voi questi semplici versi hanno acquistato nuova vita, intonazioni ricche ed intense...
Tu, Massimo hai intercettato il mio profondo amore per Parigi...che sento la mia casa più di ogni altro luogo...probabilmente ne ho assorbito talmente l'aria da averla ancora sotto la pelle e nelle vene...
Grazie anche a voi, Maria Dina, Angela, e la carissima Marcella e Nadia, e Elisabetta, che avete colto in pieno l'essenza...
Grazie a te Gabriele, grande e amatissimo poeta...il tuo apprezzamento mi è particolarmante caro e prezioso, come il tuo, Alberto, caro amico da sempre, ed il tuo, Annamaria che crei poesie stupende cesellando i tuoi versi..
E grazie a te Robert, due volte grazie, per la tua musica, per la tua arte, per questa tua stupende rilettura di Autumn Leaves, che qui accompagna e avvolge di bellezza i miei versi, e per avermi definito grande poetessa...anche se credo che questo tuo definirmi così sia dettato solo da un'amicizia vera...
E tu, Paola carissima...mi lasci senza parole, mi commuovi...a te do' solamente un bacio...
Non ho dimenticato ma lasciato a parte l'apprezzamento al quadro bellissimo nell'immagine, luminosità e se non sbaglio monocolore (non vorrei sbagliarmi perchè non sono un esperto, ma la bellezza la so' distinguere) nonchè il sottofondo Autumn leaves del Trio Robert Monti, efficacissimo.
RispondiEliminaVeramente gentile il grande Robert Monti, a venire qui a commentare. Lo ringraziamo di cuore..Dico,che ,rivedendoli tutti, i commenti sono stati particolari e di un certo livello , segno che evidentemente la poesia, la fotografia e la musica hanno colpito l'attenzione e stimolato gli animi...
RispondiEliminaCara Maria Isa, anch'io ho dedicato un post nell'altro mio blog a Delara, sarebbe stato meraviglioso pubblicare insieme la tua poesia. Grazie a te per la tua sensibilità e grazie a tutti per i commenti. Un grazie particolare,
RispondiEliminaanche da parte mia, al maestro Monti.
Ecco il link del post dedicato a Delara:
http://perquelchemiriguarda.blogspot.com/2009/05/delara-darabi-un-grande-dolore.html
MG, cara amica...le tue non parole dicono tanto, sai? Ed io ho capito, mia cara, grande amica...
RispondiEliminaBruno, che dirti? Grazie, è banale, effimero di fronte al tuo commento, alle valutazioni, al come riesci a entrare nell'essenza sottesa nei versi...sì il dolore, qualunque esso sia, e solo il tempo coi suoi bilanci ne può definire in pieno la dimensione perché mentre lo vivi ogni dolore ti appare immenso, il dolore è maieuta...
ma la poesia è il balsamo sulle ferite...scrivere significa anche proiettare fuori di sè il retrogusto aspro e pungente, vederlo disegnarsi di parole, prendere una fisionomia più "amica", comporsi di ombre che si trasfigurano in metafore ed immagini...in figure e versi che nel sottofondo musicale traggono nuova linfa...
Tu Bruno, tutto questo lo hai colto in pieno...
Grazie di nuovo a tutti, grazie a te Gloria...questa sperimentazione di intrecciare musica ed arti figurative intorno al tema assiale dela poesia, è un percorso davvero innovativo e affascinante...tre Muse che insieme creano una nuova Musa...
@ Ros
RispondiEliminaMia cara, ma certo che puoi postare questa poesia nella pagina dedicata a Delara Darabi, pittrice giovanissima cui troppo presto, ed in modo violento e atroce sono stati strappati i colori della vita...
La poesia nacque prima, quando ancora tutti speravamo con le nostre azioni e il nostro impegno di salvare Delara...ma, lavevo appena pubblicata quando è arrivata la notizia che le nostre speranze pendevano lì insieme al corpo di Delara...e allora questa poesia la donai a lei, come un fiore, o una lacrima...
Mi sembra giusto che sia in una pagina dove si parla di lei...
La musica è dentro ognuno di noi. E' nella vita, e ogni arte, e in particolare la poesia, tende alla ad essere musica.
RispondiEliminaIn questo tuo addio al giorno, che si scopre rivelarsi al nulla, si ode una musica straziante e dolce allo stesso tempo.
grazie.
I commenti, tutti sentiti, partecipi, analitici, colgono l'essenza della poesia e della personalità di Maria Isa. Ma quello che è strano che giungano a quest'ora, richiamati dalla musica dei versi, dallo strazio del giorno che muore. Musica dolente di Maria Isa che si esprime senza pietosi veli, affermando il suo essere granello, sabbia, marosi...
RispondiEliminaGiorno
RispondiEliminache muore
dietro l'orizzonte
di un desolato addio
rivolto al nulla...
è la meravigliosa storia della vita di tutti i giorni, bellissima grazie Maria Isa
versi bellissimi, scelta del dipinto di grande gusto. Il tutto accompagnato da una musica che ti entra dentro e ti chiudere gli occhi mentre l'eco di questi bellissimi versi è ancora vivo in te. Complimenti, Francesco D'Amato
RispondiEliminaCon la tua poesia sei riuscita a creare un'atmosfera molto bella, struggente e sensazioni toccanti, brava, questo è quello che mi hai trasmesso, continua a scrivere cose belle come sai fare tu....Luisella Lazzari.
RispondiEliminaMolto bella l'immagine della luna che scioglie le trecce... Laura
RispondiEliminaQuesta poesia è come una sinfonia...una danza ed una sinfonia sul filo delle emozioni. Francesco Lafratta
RispondiEliminaVi ringrazio ancora. Tutti, tutti, tutti...sieste davvero meravigliosi...
RispondiEliminaSono commossa...quasi quasi inizio a credere anch'io di essere un po' una poetessa...di avere scritto qualcosa che ha un po' di valore e di bellezza...ma soprattutto grazie a Robert...è la sua musica che avvolge la poesia e le da' quel qualcosa in più...e un grazie a Sigfried, artista speciale, surreale di quel surrealismo che mi piace in modo particolare...
Che dire, magnifica Maria Isa, bello il post, i lettori entusiasti...Un bel risultato...
RispondiElimina..in realtà credo che commentare queste parole potrebbe risultare quasi sacrilego...ognuno può leggerle (come sempre accade con le opere d'arte) e farle proprie...cucirle alla propria anima....cullati dalle note di Roberto...
RispondiEliminaQuante volte quei vulcani silenziosi che dimorano nel cuore hanno dovuto soffocare la propria voce...e quanti giorni sn morti all'orizzonte senza che amore alcuno badasse a nn farli morire...
Quando Amore ama solo se stesso non sa, credo, di poter perdere un sole che brilla....
Ma per fortuna possiamo ristorare le nostre anime con dolci note e parole pungenti come spilli che riescono a dar voce a quei vulcani messi a tacere...
M. Elena