Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

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lunedì 10 agosto 2009

Oltre frontiera di Danilo Carli Stranich

Non sono avvezzo a spiegare le emozioni che mi portano a scrivere poesie..quando scrivo, è come ci fosse una vocina dentro che mi ricorda,persone,sensazioni,luoghi,odori...ed io la ascolto e scrivo,fedele alla "ispirazione"

Questa poesia è assolutamente ispirata;può sembrare strano,ma ha acquistato forma e senso piano piano,e solo scritto l'ultimo verso,ho capito il perchè di quella vocina...

Quindi buona lettura..e grazie per la vostra attenzione!(Danilo Carli Stranich)




veloce la sera,al riparo
nella nebbia notturna e
la mia compagnia di sola
angoscia,ti cerco
sopra passi di pena.

fra boschi acerbi ti ho sepolto,
dove luce che scalda
è sempre spenta
e rimani solo
tra paure d'ombre e betulle.

è breve questo dolore.
ancora vestito di sole
disperato ti vengo a cercare,
spezzato il profumo della bocca
insieme col calore del vento.

incerto porto al mio rimpianto
ogni notte inseguo la tua voce,
tenace oltrefrontiera.

7 commenti:

  1. Ricerca spasmodica di una persona amata nonostante tutto: ti cerco sopra passi di pena"
    "ti vengo a cercare" "ogni notte inseguo la tua voce". Bella e nostalgica poesia dedicata a chi non vuole raccogliere il tuo messaggio d'amore, non insistere, rivolgi il tuo amore a chi ti corrisponde.
    Salvina Albanese

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  2. Bellissima Danilo, nostalgica e romantica, questo bisogno disperato d'amore, ogni notte insegno la tua voce. Sei bravo. un abbraccio

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  3. Vorrei dire qualcosa di diverso che mi sembra cogliere tra le righe. E' incerto se la poesia parli di un amore impossibile o della debole volontà di prolungare un amore. Mi spiego: termini come riparo...compagnia...porto alludono ad una sorta di rasserenata accettazione della realtà, mentre altri....ti ho sepolto....luce...spenta, ombre,breve dolore alludono -per contrasto- alla stessa cosa. L'antitesi finale...vestito di sole...disperato mi fanno pensare a un groviglio di sensazioni che , seppure poco chiare all'io narrante, fanno parte dell'animo che ha conosciuto l'amore, ma non può o non vuole abbandonarvisi, preferendo rincorrere miraggi...."oltrefrontiera".
    Scusa Danilo, l'ho premesso. Volevo dare una lettura libera ed anche provocatoria. Del resto non si accettano di solito suggerimenti interpretativi, altrimenti la poesia vivrebbe di una sola vita, quella del poeta. Invece deve essere universalmente percepibile. ti abbraccio
    Adriana Pedicini

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  4. Adriana, tu puoi assolutamente permetterti di percepire;la tua percezione, che può anche essere diversa dalla mia, mi piace appunto perchè argomentata, ricca e vera...

    mi sbilancio un pò perchè ammetto che è difficile cogliere il senso; è vero, a prima (ma anche approfondita) vista sembra che io parli di un amore finito o dalla prolungata fine...

    in realtà io parlo di mio padre;non dovrei dirlo forse, ma parlo di mio padre.

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  5. Forse una tra le tue più belle che ho avuto modo di assaporare. Ogni parola, ogni verso, una sensazione e un'emozione nuove, e diventi piccolo piccolo dinnanzi all'imensa nostalgia che ti circonda e il ricordo di una persona cara che non c'è più si fa lacerante.L'ultimo verso è quello che chiarisce meglio il senso di tutto,e poi quel..."disperato ti vengo a cercare..." fa venire veramente la pelle d'oca. Bellissima.
    Toni Lavenia

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  6. grazie toni...leggere le tue parole è forse ancora più emozionante del leggere la mia poesia :*

    Danilo

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  7. Sul filo della memoria, tra ricordi ovattati o attenuati dal fluire del Tempo, più viva e lacerante si fa la ricerca dell'immagine, almeno l'immagine, delle persone care. Il rischio è che un silenzio assordante ricopra di tenui luci, di mormorio di fronde, di umida terra quel che un tempo ha dato vita e calore alla nostra anima. Rimane il conforto che altra dimensione renda possibile che un nugolo di suoni ritorni da lì -oltrefrontiera- dove a parlare è -nel silenzio- l'Amore. Ed ogni notte l'anima è protesa ad accoglierli.
    Adriana Pedicini
    P.S.
    Caro Danilo, grazie delle tue osservazioni, a riprova dell'ambiguità connaturata alla Poesia. Lo sosteneva il poeta greco Esiodo. Ma come ti dicevo, è anche una possibilità infinita di letture, a meno che non si conosca la storia e l'animo del poeta. Immedesimandomi nel tuo animo (per analoga esperienza vissuta da ragazza)ho stilato un diverso commento.

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