Poesie, Racconti e Musica d’autore
"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)
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mercoledì 26 agosto 2009
OLTRE di Pietro Vizzini
(disegno di Mauro Mazziero)
OLTRE
Piegato sulle ginocchia
lancio il mio sguardo
oltre i fili d’erba bagnata all’orizzonte
la luce del giorno
miete la radura
d’azzurro è il cielo
chiaro a levante
il vento è passato
ad asciugare la mia carne
chinato sul mio cammino
pronuncio il tuo nome
perduta giovinezza.
La consapevolezza di essere noi stessi ci aiuterà ad affrontare il nostro tortuoso cammino. “Vorrei guardare oltre i miei capelli increspati di nuvole………” Quante volte lungo il cammino della vita, mi sono soffermato a guardare oltre l’orizzonte, cercando il futuro, che si allontanava dentro il presente di un bellissimo cielo azzurro, adesso in direzione del tramonto vedo il mio passato, il tempo scorre inesorabile lasciandomi rimpianti, sento il suo alito che ha asciugato la mia pelle, vorrei poter sentire le tue labbra tremanti e umide, mio primo amore, sentire la leggerezza dei miei passi, ricevere quella carezza materna che il vento ha trascinato oltre il cielo. Sei andata via per sempre mia perduta giovinezza, ogni tanto mi fermerò lungo il cammino per scorgere oltre il tuo orizzonte.(Pietro Vizzini)
Bruno, il tuo commento si é meritato la Home. Grazie. ros
Ecco un tipo di poesia che prediligo e penso che piaccia molto anche a Gloria,il simbolismo. La natura con tutta la sua bellezza e le sue fasi per rimpiangere qualcosa che inesorabilmente non si ritrova facilmente per non dire più...Eccellente il passaggio della luce del giorno che a mo' di falce miete la radura, questo è il tempo che impietoso passa sui nostri giorni quando c'è ancora tanta vitalità, infatti d'azzurro è il cielo...Pietro io ebbi a dire che in un servizio filmato avevi realizzato una bellissima poesia visiva., ora che leggo anche i versi ne sono sempre più convinto... Complimenti come al solito per la canzone ed il quadro di Mauro Mazziero che definirei come la poesia tempesta nell'animo. Ciao Bruno Zapparrata
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d’azzurro è il cielo
RispondiEliminachiaro a levante
il vento è passato
Difficile è accettare il passare del tempo, la perdita della giovinezza. Guardare oltre i ricordi, al cammino ancora da fare, alla saggezza da conquistare, all'amore da vivere nella sua interezza, imparare ad accettare e ad accettarsi, può aiutare.. Sì, Pietro, bisogna andare sempre oltre, oltre le apparenze, oltre la percezione immadiata della bellezza, e vivere in pieno il mondo...
Marta Pieralisi non leggo di perduta giovinezza, ma di una consapevolezza semplice e armoniosa leggera e infuocata nella quiete di un sentire mai grave, eppure così "pesante".
RispondiEliminaAnnalisa Pirrone colgo nell'espressione iniziale, " piegato sulle ginocchia ", la visione del tuo sguardo che si lascia sempre emozionare in una stagione del corpo, però, che non conosce ritorno
RispondiEliminaLo sguardo è positivo: il Poeta non osserva il tempo andato come una fine. Un tempo fatto di più 'tempi': è qui il desiderato smarrimento per ritrovarsi vivi. Lo sguardo di chi sa va 'oltre'. Le metafore utilizzate riportano ai tempi interiori di ciascuno di noi. E ne sento l'aroma, l'essenza.
RispondiEliminaPietro mi ritrovo tutta!
Grazie.
Ecco un tipo di poesia che prediligo e penso che piaccia molto anche a Gloria,il simbolismo. La natura con tutta la sua bellezza e le sue fasi per rimpiangere qualcosa che inesorabilmente non si ritrova facilmente per non dire più...Eccellente il passaggio della luce del giorno che a mo' di falce miete la radura, questo è il tempo che impietoso passa sui nostri giorni quando c'è ancora tanta vitalità, infatti d'azzurro è il cielo...Pietro io ebbi a dire che in un servizio filmato avevi realizzato una bellissima poesia visiva., ora che leggo anche i versi ne sono sempre più convinto... Complimenti come al solito per la canzone ed il quadro di Mauro Mazziero che definirei come la poesia tempesta nell'animo. Ciao Bruno Zapparrata
RispondiEliminaPenso che sia innato in noi il fatto di guardare oltre. fino ad una certa età, come può essere la giovinezza o anche la maturità. È quella voglia atavica che abbiamo durante quelle età di conoscenza, di sapere, siamo come delle spugne che assorbono tutto. Poi subentra l'età in cui ti guardi indietro e pensi che forse avresti potuto fare di più, forse i tuoi desideri si sarebbero potuti realizzare meglio se solo avessi avuto la forza di 'guardare oltre'! Ma i rimpianti servono a poco............
RispondiEliminaGrazie Pietro e Complimenti.
Ps.: Voglio dare il benvenuto in questa 'Oasi' anche bravissimo Mauro Mazziero, Autore del disegno.
Lascio anche qui il mio Buongiorno a tutti quelli che oggi ci visiteranno e lasceranno un loro gradito segno. Grazie a tutti
la poesia descrive in maniera eccellente anche se celata...la senilità!!! Io credo che guardarsi indietro..renda triste il presente!! Se il..tempo ci ha insegnato a comprendere il senso della consapevolezza... perchè piegarsi???Il rimpianto..non ci permetterà di vivere,serenamente,ciò che la perduta giovinezza ci ha regalato!!!!!!La poesia è magnifica...e le mie parole ..frutto del mio pensiero...sono quelle di una profana!!!Complimenti!!
RispondiEliminaquando Pietro Vizzini mi disse della sua intenzione di scrivere su quest'immagine fui molto felice. l'albero-uomo nella sua radura-vita avrebbe cominciato il suo cammino attraverso le menti ed i corpi di molte persone. il giorno dello spirito causato dalla poesia, dall'incontro amoroso tra colori e parole, avrebbe rischiarato angoli di ricordo, forse anche alleviato un dolore.
RispondiElimina26 agosto 2009
Mauro Mazziero
Mi trovo sempre molto d'accordo con Bruno, che ha colto la capacità di Pietro di fare anche poesia visiva. Abbiamo , qui, nel nostro bellissimo blog dei video di Pietro. Ros e Rita hanno saputo cogliere da competenti e sensibilissime lettrici il significato del tempo andato e non perduto, il ricordo, la nostalgia, ma anche la voglia di andare avanti,poichè la vita ha vari tempi.
RispondiEliminaGrazie Mauro per esser passato ad illustrare meglio il tuo bellissimo disegno. È importantissimo per questo blog che ogni autore spieghi la sua opera e la renda visibile e tangibile a tutti.
RispondiEliminaSono felice perché finalmente si sta realizzando il mio desiderio di collaborazione da parte di tutti affinchè la nostra 'Oasi' attiri sempre più persone che abbiano lo stesso nostro amore per l'arte. Grazie
il tempo ke passa sono pezzi di vita legati a noi alla nosrta mente alla nosrta anima.se solo ci fosse una sorgente dove si ci potrebbe immeggergersi senza cancellare vissuti...ma nn x paura di morire quello si potrebbe fare anke rimanendo giovani.xk soffrire x cambiamenti continui .a ognuno il suo destino ma senza invekkiare.se il corpo e dotato di intelligenza e tatti ke solo noi possediamo come mai gesu nn a pensato a questo?
RispondiEliminaA livello visivo trovo questi versi veramente interessanti. Vorrei invece chiedere a Pietro se quel suo rimpianto della perduta giovinezza non posa essere rivisto in chiave di ricerca di nuove motivazioni per vivere un futuro che mai possiamo prevedere quanto lungo possa essere. Nonostante gli anni che passano.
RispondiElimina"pronuncio il tuo nome perduta giovinezza" potrebbe diventare un richiamo, un nuovo modo di vivere una nuova stagione.
caro Pietro mi ci ritrovo tutta nella tua poesia,il simbolismo che adoro,e poi non come rimpianto del tempo che passa,ma consapevolezza del tempo che sarà,non nostalgico ma vivo......grazie è bella molto
RispondiEliminaANNAMARIA FULGIONE
BUONISSIMA GIORNATA AMICI DELL'OASI
Annamaria, Massimo, io, Bruno abbiamo analizzato i vari significati e simboli della poesia di Pietro, facendo emergere un quadro abbastanza completo del modo di fare poesia di Pietro. Mauro Mazziero ci ha raccontato la genesi della lirica, sorta da un suo disegno, in maniera suggstiva facendoci capire che veramente la lirica di Vizzini può viaggiare attraverso le anime e i corpi di noi che leggiamo...
RispondiEliminaBruno! Poesia come tempesta dell'anima! E' bellissimo. E' proprio il nucleo poetico di una mia lirica che non ho ancora pubblicato, ma che pubblicherò tra qualche giorno. Non è interessante che abbiamo delle intuizioni simili?
RispondiEliminaCaro Bruno, il tuo commento si é meritato la Home, grazie.ros
RispondiEliminaRingrazio per la Home sperando di esserne sempre degno anche per il futuro. Il merito è della poesia che presentata in maniera cosi eloquente attraverso i simboli della natura mi ha spianato la strada per un commento degno a tale lavoro. Un abbraccio nell'arte a tutti. Bruno Zapparrata
RispondiEliminaCara Gloria io ti ho portato ad esempio come poeta simbolista in uno dei commenti.Sono felice di aver intuito subito. Aspetto a leggere questa poesia che senz'altro farà presa come il quadro che a prima vista ho definito appunto tempesta dell'anima. Un abbraccio fraterno Bruno.
RispondiEliminaSe PINDAR (522-446 a.C.)sosteneva che "gli umani rappresentano il sogno di un ombra" oppure "il vecchio va incontro a decadimento, cambia il tempo e nuova vita nasce dalle rovine", dobbiamo arrenderci al tiranno di tutte le creature che è il tempo, alla gioventù che sfugge, all'eterno passaggio tra passato e futuro che ci illude di una presenza, trascinando con se gli anni migliori della nostra vita, per contrapporre conoscenza, saggezza e malinconia...
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