Di nuovo passeggio
fino al carrubo
tra ulivi e sorbi colorati
il pensiero rivolto
al tempo che fu
Riprovo allegria
all'odore dell'erba pestata
il geranio greco
ancora di menta profuma
e le more fra i rovi
sono già mature
Devo ridare vita
ad una casa
che da tempo ormai
sonnecchia
restituirle l'anima
che in fondo era la tua.
A volte un grande dolore ti fa accantonare luoghi ed abitazioni dove sei stato felice. Poi, a un tratto senti che non è giusto e vuoi ridar vita a ciò che è stato per troppo tempo trascurato.
(Dipinto di Rosalba Falzone)
Poesie, Racconti e Musica d’autore
"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)
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bellissima questa canzone di De Andrè che accompagna egregiamente la malinconia di questi versi. Struggente, grazie ros
RispondiEliminaSalvina Albanese
Bello anche il tuo dipinto, ros, ho visto dopo che era tuo, bello e adatto al tema...
RispondiEliminaCara Salvina, tu non sai quanto amo Faber, lui mi segue da sempre, é dentro il mio cuore.
RispondiEliminaMi dispiace deluderti ma il quadro non é mio, magari, oserei dire. Il dipinto é della bravissima Rosalba Falzone, pittrice siciliana.
Tornando alla tua poesia, sono sconvolgenti gli ultimi versi:
'Devo ridare vita
ad una casa
che da tempo ormai
sonnecchia
restituirle l'anima
che in fondo era la tua.'
Quante volte anche io ho 'dovuto' ridare l'anima a cose che avevo riposto per lenire il mio dolore nel vederle, cara Salvina, mi scendono le lacrime anche adesso. La nostra vita ha parecchie cose in comune. Grazie per aver condiviso queste emozioni con me e con tutta la NOSTRA 'Oasi'. Un abbraccio.
Buon giorno ai miei collaboratori, Massimo e Gloria e buongiorno a tutti quelli che anche oggi con la loro presenza animeranno questa Oasi di Pace.
Claudia de Crescenzo"Di nuovo passeggio...Riprovo allegria...Devo ridare vita..."
RispondiEliminaé un climax che accompagna un percorso di consapevolezza, di crescita, di elaborazione di un dolore, finalmente confinato nel "tempo che fu". il tempo varia da un passato lontano al presente delle nuove possibilità, passando attraverso la durata della sofferenza vissuta, lo spazio è lo stesso, immutato e mutabile. e così ogni cosa si muove...
Bene ros, come sempre le tue scelte sono ottime.
RispondiEliminaBellisimi i versi di Salvina. Hanno freschezza e musicalità anche se descrivono qualcosa da rivitalizzare.
A tal proposito chiedo a Salvina, se lecito, a chi deve il tributo di ridare vita a quei luoghi, e se il ricordo di questa persona ha ispirato i suoi versi.
Grazie Massimo per il commento benevolo ai miei semplici versi che sono dedicati ad un uomo molto amato, che per anni è stato l'anima di quella casa che ora mi propongo di fare rivivere. Per troppi anni la casa e gli alberi circostanti hanno "sonnecchiato" attendendo con pazienza l'elaborazione del mio dolore, ora è il momento di tornare alla vita:
RispondiEliminaglielo devo, glielo avevo promesso.
Salvina Albanese
Intrisa di una malinconia sottile, la poesia fa apparire un paesaggio meridionale di arbusti e case, pari al paesaggio della memoria che viene rimesso a fuoco attraverso l'impegno di rinnovare e ripulire una casa,che contiene tanti ricordi
RispondiEliminaIl vivere intensamente intride di sè anche gli oggetti che col passare del tempo diventano quasi creature animate. Rivederli e goderne a distanza di tempo riporta indietro agli anni trascorsi e ripropone le stesse emozioni; e come in una dolce visione lo spazio sembra riempirsi anche delle care assenze. Tutto sembra riprendere il consueto ritmo se ci si lascia cullare dalla dolcezza del ricordo più che dalla amarezza del rimpianto. E la poesia di Salvina, che si espande come il profumo degli arbusti antichi, robusti e semplici allo stesso tempo, opera il miracolo: fa "sentire" chi non è più.
RispondiEliminaAdriana Pedicini
salvina, la poesia rivivere descrive stati d'animo a me noti: una malinconia dolce per l'amore che esprime e amara per il passato perduto. elena
RispondiEliminaVorrei fare un commento di rottura che spero non mi costi il declassamento dalla home a qualche sperduta appendice!
RispondiEliminaCerto, questa poesia dà, negli ultimi versi, un senso acuto e profondo di nostalgia (…il dolore del ritorno che non ci sarà).
Basta però la nostalgia a giustificare una poesia? A darle senso? A definirla tale? Soprattutto la prima quartina mi sembra piuttosto banale, né c’è una ricerca musicale nella scelta delle parole, nell’andamento del verso. Prima e seconda strofa mi sembrano una diligente descrizione di un ambiente, peraltro abbastanza risaputo.
Allora, poiché credo a quello che ho scritto in passato e cioè che questo blog (cui spero, anche dopo stasera, mi sia sempre consentito l’accesso!) sarebbe bello diventasse un luogo di confronto libero di idee diverse, nel ribadire che l’ultima strofa ( c he potrebbe anche esser scritta in prosa: non vedo la necessità del verso) comunica emozione, tuttavia direi a Salvina se non può affinare un po’ la sua ricerca e non accontentarsi della prima stesura.
Ciao Salvina, scusami se sono stato troppo duro, forse troppo supponente (e se tu pensi che sia così dimmelo, non tacere) ma penso che solo parlandoti così tu possa avviarti ad esprimere quel che di meglio hai nel tuo animo e che si intuisce nei tuoi versi.
Manlio
Caro Manlio, mi dispiace non essere d'accordo con te, ma i versi di Salvina hanno una levità e semplicità che li rende freschi e veri, come i suoi sentimenti delicati e intensi. Esprimono tutta la malinconia la nostalgia di un animo che rivive un dolore mai sopito. Eppure in essi vi è anche la forza della speranza e la voglia di continuare a vivere nella pienezza di un'esistenza ricca e matura.Il paesaggio è poi descritto con tocchi impressionistici e accattivnti e fa da sfondo alla sua ricchezza interiore.
RispondiEliminaComunque, questo è uno spazio di libertà, in cui ognuno può esprimere il suo pensiero e fare le sue osservazioni.
RispondiEliminaIl mio dipinto, ben accostato, da Ros, alla bellissima poesia di Salvina Albanese, sposa perfettamente i versi, accoppiando bene le parole con le immagini, in più il mio dipinto si apre ad un mondo luminoso che si schiarisce ancor di più verso l'orizzonte, con simboli che riportano alla cultura e all'arte, infatti il vaso in primo piano e la scultura in secondo piano, sono un richiamo alla civilà greca, mentre la mela rappresenta l'origine della vita, la mandorla rappresenta la vita amara, ma anche la morte.
RispondiEliminaCarissimi,ringrazio tutti coloro che hanno commentato il mio scritto che non ha la pretesa di essere una poesia con tutti i crismi.Scrivo sempre sotto l'onda dell'emozione che vi assicuro, questa volta era fortissima, perchè toccava i miei sentimenti più intimi dei quali ho sempre pudore. In particolare ringrazio mia figlia Elena che da un'altra città ha rilasciato un commento di due righe per condividere con me l'emozione di ricordi comuni...
RispondiEliminaCaro Manlio, io non cancello nessuno, ci mancherebbe altro. Ognuno di noi esprime un'opinione rispetto alle proprie sensazioni. Salvina, se lo vorrà, risponderà al tuo commento argomentando il suo punto di vista da autrice.
RispondiEliminaCara Rosalba,nonsai che piacere mi fa leggere il tuo commento soprattutto per spiegare la tua opera. Sei una grande artista e io adoro i tuoi quadri. Grazie per essere passata, un abbraccio.
RispondiEliminaSalvina abbiamo postato insieme un commento, anche in questo caso siamo in simbiosi, un bacio e un caloroso benvenuto anche a Elena da parte mia.
Passeggiata nostalgica attraverso gli antichi profumi della vita, mettendo ordine nei cassetti della memoria e guardando all'orizzonte con fiducia e speranza ...
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