Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

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giovedì 3 dicembre 2009

Via della Pietà di Fabrizio Di Palma



















Via della Pietà

Te scordi ogni tanto de avella
E soprattutto non te ricordi mai de falla
Fai schifo dietro all’ombra der bastone
Te degni de fà solo er padrone
Ricordete pero’ omo leggero
Che un giorno sarai tu er passeggero
E sì ppè caso guido io
Vendichero la fame a nome mio
Ma siccome de te so’nfame manco a metà
Sicuramente me scapperà a pietà.


(Foto, Fabrizio Di Palma)


Sono Spesso disturbato, annoiato e stanco delle solite notizie, del buonismo della finzione nascosta e coperta da atteggiamenti COLORATI. Poi per strada leggo il nome di questa via, e piu’ di mille bandiere, esplode un sentimento uno “strillo” un basta, ma lo so’ NUN BASTA”. Lo zozzo è indelebile.

Non ho tante parole, per questo ho scritto la poesia. Fabrizio DI PALMA.


6 commenti:

  1. Buongiorno a tutti cari Amici dell'OASI!
    Oggi torniamo con Fabrizio di Palma, un'artista che prende l'ispirazione dalle sue foto per scrivere le poesie.
    In questa poesia c'é una palese accusa contro il finto buonismo che impera ultimamente nella nostra società. Siamo tutti solidali siamo tutti disposti ad aiutare il prossimo poi apri gli occhi oppure leggi semplicemente i giornali e le notizie sono altre. Le notizie sono di totale disamore verso gli ultimi, un clochard bruciato, essere umani che vivono nei ghetti, sotto i ponti, piccoli rom scacciati dai loro campi e potrei fare altri mille esempi e dove sta la pietà? C'è ipocrisia, c'è falsità, c'é FINTA pietà!
    Complimenti Fabri sia per la foto che per la poesia, bellissime entrambe.

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  2. bellissima, davvero molto molto bella...leggendola mi rivedevo a dire queste cose a que vigliacchi che in gruppo di notte vanno a picchiare la gente, o a chi sfrutta le persone...nascondere la loro impotenza dietro alla violenza e ai bastoni...la schiettezza della lirica unita al brano-video di Fossati lascia il sapore della speranza di un mondo senza imbecilli...Grazie Ros e Fabrizio, complimenti...

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  3. Una poesia popolare quella di Fabrizio Di Palma, molto fresca ed immediata, come le sue foto ed il suo dialetto romano.
    Un attacco ai potenti come lo può fare un popolano. Traspare l'acredine di chi è abituato a subire ma ha un cuore grande per infierire, e
    "siccome de te so’nfame manco a metà
    Sicuramente me scapperà a pietà".

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  4. Uno scritto rivolto alla società e chi la manovra in maniera decisa e scellerata. Stanco delle menzogne, della dimenticanza della gente si leggono chiari segni di ribellione. E' giusto, la gente non ne puo' piu' di tutta la classe degli ultimi 3o anni che ha pensato solo a lucrare, a impoverire il paese e soprattutto la gente negando man mano lavoro, giustizia ordine e gran parte di liberta'. Bravo Fabrizio, spiace solo usare la poesia per questi argomenti ma voi a Roma dite quanno ce vo'...ce vo'!!!. Bruno

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  5. GRAZIE PER I COMMENTI. A MIA MEMORIA, NON RICORDO E NON CONOSCO PERIODI DIVERSI. IL MIO TESTO NON è TEMPORALE. CHI MI SA DIRE NEGLI ULTIMI CENTO ANNI (MI TENGO STRETTO) UN GIORNO O UN MESE IN CUI NESSUNO HA DOVUTO CHEDERE PIETA'? QUANTI ANNI AVRà QUELLA VIA? LA MIA NON è POLITICA. UN SALUTONE. FABRIZIO DI PALMA

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  6. in questa poesia che io definirei "un sonetto", si riscontra, come ho già avuto modo di appurare, una netta similitudine di intenti e di stile con il grande Giuseppe Gioacchino Belli, del quale il mio amico Fabrizio racconta di essersi imbattuto, nel vero senso della parola, urtando contro la statua del poeta a Trastevere con l'obiettivo della sua macchina fotografica.Questo particolare episodio, secondo me non casuale, ha dato il via alla sua vena poetica in vernacolo romanesco ... e chi ci dice che non sia proprio lui la sua musa ispiratrice?
    Bravo Fabrizio, la tua genuina romanità ti fa onore.

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