Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

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giovedì 30 luglio 2009

Momenti di ordinaria follia di Effe di Filippo Pio

(acrilico 70x120 2007-Filippo Pio)

….finalmente Effe era arrivato a casa! Desiderava un po’ di musica, anche per soffocare definitivamente gli echi del trambusto della strada, che ancora si consumavano nelle orecchie.
Pink Floyd ed un “messicano”, che non era certo una specialità gastronomica, erano l’ideale. Chissà, pensò fra se e se (dato che lui non riusciva ma i a pensare con la testa di un altro), se invece di cercare di vietarne l’uso, avessero reso obbligatoria la” pipa della pace” in parlamento, è probabile che sotto l’azione psicotropa indotta dal cannabis, riflessivi di maggiore ricerca e minore convinzione, avrebbero, una volta tanto formulato una legge giusta, anziché solo conveniente.
Pronto per fumare, decise di farlo sul divano la sconnessione dall’ordinario sarebbe stata rapida, piacevole, e soprattutto più comoda! La cosa che meglio gli riusciva nella vita era sicuramente quella di andarsene in un altro posto, quando non era all’opera in questo mondo. La filosofia non la si poteva imparare od insegnare, ma solo viverla nella sua totale essenza. Probabilmente il nonno che gli diceva sempre prendila con filosofia, doveva aver avuto le sue responsabilità. Poco aveva oramai a che vedere con quello che lo circondava. Era prevedibile e noioso nelle sue meccaniche e dinamiche. Oltre che fondamentalmente pericoloso! Più si allontanava dagli altri, e maggiormente si sentiva vicino a sé stesso. Più era contestato, meglio si riteneva in salute mentale! Era sempre dall’altra parte, sfuggente, tanto inafferrabile ed arrogante, che quando lo si riusciva a “prendere” era quasi sintomatico “picchiarlo”; e lui masochista ne era addirittura contento. Il dolore lo esaltava nello spirito, così come la critica in consapevolezza. Non era cattiveria la sua! Solamente una perenne e noiosa prospettiva per la quale vedeva il mondo al contrario probabilmente aveva una macchina fotografica dimenticata da qualche parte del cervello! Risultava comprensibile agli altri? Bene, anzi male! Stava peggiorando! Le scelte affrontate sempre in maniera diretta mai “comode”, gli avevano causato tanti guai normalmente evitabili con un po’ di diplomazia. Ed invece lui, stabilmente “senza purgatorio, le generava ed esasperava. Del resto erano i dubbi che miglioravano il mondo, mentre le convinzioni lo uccidevano. Una stessa cosa, prima o poi, poteva risultare negativa o positiva, era dunque inutile correre. Per quanto veloci, non si sarebbe peraltro potuti campare ad oltranza! Solo il tempo avrebbe deciso! Chiaramente per la sua fisiologica visione contraria, Effe ne sapeva più di ogni altri sull’origine degli opposti. Conosceva persino le origini più remote dei loro avi. I genitori naturali dei contrari erano Mister Opposto e Signora Viceversa. L’Ordine, suo peggior nemico, era un nipotino della madre materia, figlio del possesso, che a sua volta, lo era della materia. Era cugino del controllo, poiché il padre di quest’ultimo, nonché suo zio, era il Signor Accumulo……. Si sottrasse a quell’ammasso di pensieri “contrarianti” fumando fortemente da quel buon messicano, particolarmente ben elaborato. Il divano era comodo e ci sprofondò dentro fissando con lo sguardo la grande quantità di libri sparsi per terra, un avamposto cartaceo di almeno 100 libri, in trincea ovviamente visti gli imperanti “tempi mediatici”. Nulla da dire aveva generato una bella comitiva lì per terra, considerò osservando meglio. Choelo suddetto “se la faceva” immediatamente, con Erasmo da Rotterdam, nei panni di “L’ elogio della follia e Socrate in quello del “simposio”. Poi c’era Novalis in “frammenti” con accanto Dante nell’inferno e nel purgatorio, ma senza paradiso. Da quella posizione non poteva vederli bene tutti. Riconosceva però, dalle copertine, Carlos Castaneda con almeno una decina di proposizioni, che con l’aiuto di Marquez in altrettante, avevano pressoché accerchiati, tutti gli altri. Al centro invece arrabbiati per la poca rilevanza della sola proposizione di cui godevano, si intravedevano a malapena, Haminwaye e Bukonsky, che forse stavano bevendosi qualcosa. Tranquillo, in silenzio, con aria bastonata, Novalis, invece, era evidentemente dispiaciuto. Aveva ragione! Nonostante diversi tentativi, non aveva mai avuto la soddisfazione di essere letto del tutto, anche se egli stesso, riconosceva di essere un po’ “pesantuccio”. Quello, di certo, non era il cerchio di amici giusti per lui. Ed era vero! Sullo scaffale c’erano sicuramente delle compagnie migliori per lui. Con diversi di loro si sarebbe addirittura potuto vantare della considerazione che, aveva ricevuto, in lettura. Effe pensò “Sei tu, è colpa tua, sei troppo macchinoso e schematico, se continui cosi e non ti dai una regolata finisce che ti ritrovi vicino al più evitato ed isolato di tutti. Ti metto vicino al principe di Macchiavelli.
“E poi cosa dovrebbero dire allora,” continuando nel surreale con i libri, “Platone ed il Boccaccia, uno attaccato all’altro? Non vanno proprio d’accordo “in amore” continuano a “picchiarsi” da quando li “ho sistemati” vicini. Persino i tarli hanno protestato, qualche settimana fa e molti se ne sono addirittura andati. Si dice in giro fra di loro che, l’altro giorno un tarlo, se ne è andato via da casa. Ha abbandonato la famiglia. La “tarla” ed i quattro “tarlini” teneri ancora di latte di cellulosa. Era sconvolto, pieno di complessi e problemi psicologici ed ha lasciato cosi lo splendido appartamento che aveva costruito tra Froyd e Leopardi. Effe, interruppe l’ipotetico dialogo con i vecchi compagni di lettura solo perché stava mandando a fuoco il divano……….(Effe protagonista del romanzo "Per sempre" estratto dal romanzo edito).

2 commenti:

  1. È il mio piccolo regalo per te, caro Filippo. Tanti auguri per il tuo compleanno. Trascorri un giorno felice insieme alle persone che ami e se poi hai una fetta di torta e una flûte di spumante in più, mandamela, io sono qui. :)

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  2. Continua, Filippo, sei un ottimo narratore...

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