
("Aspetteremo che sorga la stella del mattino"
-sullo sfondo il Faro di Capo Testa in Sardegna-LaBruna)
Tardo ritorno
Scorre tra noi sul lungomare
un albore d' acque che sconcia
con l' azzurro degli occhi anche il tuo viso.
Resta nel fondo fugace, straniato
da te ogni gesto;
intimo appare e sparisce il dolore
a calcare una ruga nascosta,
dalle ciglia veloce si getta
una lacrima:
ancora insieme io e te, soffocati
da vampa discesa a far crepitare
lo smeraldo dei sassi.
Ma subito cedo
al torpore che pesa, ebbro
ristò alla magia di ignorare
ogni cosa di noi:
si spezzano aridi mille cristalli
e pallide, frali memorie
sussurrano roche il tuo nome, remoto segreto
a spegnersi fatuo nel vento.
Come lampi si abbattono
mute parole;
ti guardo perduto tra mille barbagli
ma non so più riconoscerti e sento
infinita distanza tra noi
in questo tardo ritorno:
pochi istanti hanno arso
intorno ogni cosa, salvi due volti,
due maschere tristi che tenaci
indossano falsi sorrisi.
Ogni tanto fa bene agli occhi, alla mente, al cuore distogliere i pensieri dalla realtà per contemplare la bellezza. Di un dipinto. Di questa spelndida poesia, seppur languida e pregna di nostalgia.
RispondiEliminaGrazie.
sono contento ti sia piaciuta maria :)
RispondiEliminaScorre tra noi sul lungomare
RispondiEliminaun albore d' acque che sconcia
con l' azzurro degli occhi anche il tuo viso.
Sono dei versi dolcissimi, l'azzurro del mare ha vergogna dell'azzurro degli occhi della propria amata.
Bravo Danilo, mi piace la tua poesia.
"Infinita distanza tra noi"
RispondiElimina"Due maschere tristi che indossano falsi sorrisi"
stanno ad indicare l'impossibilità di un ritorno all'amore. Seppure voluta e cercata l'intesa è finita "tra mille barbagli" e senza un vero perchè. Triste e dolcissima allo stesso tempo.
Salvina