
E' l'inizio di uno dei capitoli centrali del mio primo romanzo "Per sempre" edito da Feltrinelli.
Minuto più minuto saranno le 5.20 di mattina. Preparo velocemente il caffè per poi gustarmi sul terrazzo l’alba imminente. In una città come Napoli giusto in questo scorcio di tempo, giorno e silenzio erano stranamente insieme in armonia fra loro. Il pensiero a suo agio, libero, è ora essere sfrenato, sconfinato, fantasioso. Amo presenziare con lo sguardo questa breve temporalità.
Il ricordo di questi pochi minuti saranno una piacevole oasi nella giornata, per la mente costantemente frastornata dal caos dell’anarchia patologica della città. Nel panorama, che si compone si percepisce meglio, la propria umana dimensione. Di fronte l’universo, che sotto gli occhi, si celebra rapido, in un immensa quanto sconvolgente trasformazione. Il pensiero sembra dotato di una velocità crescente, esponenziale, senza limiti. Prelibati “momenti universali” dove la fantasia può portare lontanissimi, via dalla realtà ordinaria e dalla dittatura della sua fisiologica ingiustizia. Pochi momenti ancora, e poi invadenti rumori, colori e contrari, assordanti ed accecanti, disturbandone lo spirito, ne avrebbero annullato il divenire, trascinandolo cosi inesorabilmente, dallo spazio del cielo immenso ove era, fin giù nel basso del piano materiale.
E li sarebbe rimasto, tenuto fermo, saldamente bloccato dai resistentissimi lacci dei soliti miseri e prevedibili ragionamenti circolari, cerchiali e ciclici.
Quando poi si rientra nella quiete del silenzio e si riesce ad essere catturati dalla grandezza della natura, qualsiasi questione materiale o proiezione non ha più ragionamenti da offrire, allora il pensiero riprende a vivere e smuoversi. Sempre stentatamente e molto lentamente all’inizio, come se cercasse la giusta connessione, porta via, man mano sempre più veloci e lontano in un fantastico viaggio. Il segreto per tale partenza in un viaggio del quale pochi conoscono l’esistenza? Essere in pace con il mondo, splendenti solamente dello spirito di una coscienza sana ed operativa. Ma privilegio di pochi, per la moltitudine restante del caso contrario, non rimane altro da fare, che correre, correre, correre sempre per non essere impreparati, sorpresi da pensieri grandi, troppo grandi, e faticosi, per i loro piccoli e infimi ragionamenti. Meno malanimo così!. Sensi di colpa, rimorsi o quanto altro di affine, senza considerazione restano nel tempo implosi nell’inquietudine, nell’ansia, nell’ipocrisia. Stipati in un animo freddo di una coscienza, giorno dopo giorno, sempre meno presente, e li rimangono brucianti a vita. .....(Filippo Pio)
E' l'inizio di uno dei capitoli centrali del mio primo romanzo "Per sempre" http://www.lafeltrinelli.it/products/9788895030203/Per_sempre/Filippo_Pio.html?prkw=filippo pio&srch=0&cat1=1&prm=
RispondiEliminaUn bacione a tutti i visitatori di questo blo (fatto per altro benissimo).
....che spero di comprare e leggere al più presto. Grazie Filippo per essere passato e grazie per i tuoi complimenti al blog.
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