
Eppur qualcosa si muoveva stanco,
ritmato solo dalla neve chiara,
mistura di fangose, nude vite
e lezzo di fotografie spaiate.
Incespicando sopra ombre altre,
foreste di passioni mai sopite
erano la misura di se stessi
nell'infinito della camminata.
Le malebolge, figlie del potere,
alzavano un coro di bestemmie
con candelotti di gelo nel cuore
trafitti per la patria e per il re.
Lo scoppio sorridente di conati
nel cielo porporato di gennaio,
Reverberi che grida indiavolato
"Avanti, Tridentina" e dopo il fumo.
Un gruzzolo di pena raggrumata
nel grigioverde del sopravvissuto
è l'unico ricordo che rimane.
Il Brennero già puzza di regime.
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