
Viso di maschera
drammaturgo dei satiri,
sopra la scena della finzione
suggellavi l’antica realtà
con il quotidiano vivere.
Dalla tua voce
le anime prendevano forma;
nulla era lasciato al caso
ed esclusa ogni ovvietà.
Dai tuoi scritti inscenati
si alzava silenzioso
l’urlo intimo
di un popolo signore
gratuitamente denigrato.
Spesso tagliente
come affilate lingue di acciaio,
lentamente instillavi
strano veleno
che non portava alla morte,
ma ridava la vita
al senso della ragione
da tempo assopito.
E non solo teatro era,
parlare del ricco, del povero,
di fame e spropositata opulenza,
dai vicoli antichi,
dove il sole non scalda;
con lo stridere vitreo della tua voce
racconti del mondo, dalla nuova Palepoli
Che bel post Mario, complimenti.
RispondiEliminaè un omaggio alla mia seconda città che porto nel cuore...Napoli...da Viviani a Di Giacomo da De Filippo a De Simone, Almamegretta 99posse..Ricordare quella grande città e farla tornare al suo splendore...come Napoli anche la mia Taranto....
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