Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

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mercoledì 11 novembre 2009

Testamento di MASSIMO IMPERATO

Verrà il tempo che sotto il comodino,
ferme le mie ciabatte resteranno
mentre secco uno spazzolino
ai vostri compagnia fara'.
Allor, vi esorto
a non sprecare lacrime,
spazio bensi' lasciate
soltanto ai miei pensieri.
Ho chiesto loro, altero,
di non andar mai via.
Fermi sulla coscienza
sempre li troverete,
muti ma fragorosi,
spenti eppur luminosi.
Faro per emozioni naufraghe,
cosi' diranno ai posteri:
"Gonfiate la passione
non scoppierete mai.
Senza risparmio date,
specie se con le unghie
il fondo ormai grattate.
Colmatevi d'amore
senza timor di apparir diversi,
ed in egual specie
fatelo con ognuno
che il vostro sguardo
intorno incrocera'.
Quando poi sulle gote
anche l'ultima lacrima
sarà ormai asciutta,
stringete forte gli occhi.
Li pronto mi vedrete
a braccia aperte, fermo,
come quando era vuoto
sotto a quel comodino
e le ciabatte forte
strisciavano al mattino.

Il mio testamento non prevede nulla di materiale. Il silenzio dei miei valori e ed i pensieri sono l'unico lascito. Le lacrime di dolore, il lutto, la tristezza presto svaniranno, ma i semi che ho posto nei cuori dei miei cari cresceranno. Amore incondizionato da dare a tutti senza chiedere niente in cambio, questo è ciò che crescerà nei miei posteri. E nel momento in cui lo riconosceranno, allora potranno sentire la mia presenza, proprio come quando ero tra loro.


6 commenti:

  1. Una poesia di forte impatto emozionale questa di oggi Massimo, anche perché é il testamento che tutti noi vorremmo lasciare ai nostri cari!
    Amate la vita, amate voi stessi e amate gli altri allo stesso modo, non piegate mai lo sguardo, affrontate la vita a testa alta e fate del 'dare' il vostro leitmotiv.

    Bella, emozionante e vera, complimenti, complimenti anche per la bellissima scelta musicale, note trascinanti quelle di Pat Metheny!

    Buongiorno a tutti gli Amici dell'OASI!

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  2. Perchè caro Massimo questo testamento che io interpetro come scaramantico. Pero' la poesia si concentra sul vuoto e sul pieno del vano del comodino attraverso le ciabatte. In questo scorcio hai fornito un significato perfetto tra spazzolino che non sarà più usato ma porterà una parte di noi stessi sempre con se e le ciabatte, elemento indispensabile al nostro corredo. Perchè tanta malinconia? Il necessario è restare nei cuori di chi ci ha veramente voluto bene. Della poesia in se stessa coso posso dire se non le cose che da te ci si aspetta. Bella forma, ottimo linguaggio, concetto chiaro tecnica perfetta. Una bella poesia che induce a molte riflessioni. Comp0limenti Massimo. Ciao Bruno

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  3. Antonio anza ha detto...
    Il testamento è l'atto finale a cui pensiamo, sperando che chi ci segue lo legga. Tra malinconie e considerazioni reali andiamo dopo aver dato il meglio della nostra vita. Ai posteri....
    Con simpatia

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  4. Ciò che ogni essere umano si auspica, è che resti traccia del suo passaggio su questa terra. Sono in molti quelli che pensano che basti lasciare beni materiali o epigrafi con su scritto "Qui visse..." per suscitare ricordi o far smuovere pigre coscienze, ma la realtà è ben diversa e la differenza tra "essere" e "avere" sta nel fatto che ciò che si tramanda ai posteri è racchiuso in un semplice messaggio d'amore, dove chi verrà dopo di noi, potrà arricchire la propria vita attraverso le buone opere che abbiamo compiuto e gli insegnamenti che gli abbiamo lasciato. Quindi, esattamente come dici in questa bellissima poesia densa di pathos, che è riuscita magistralmente a cogliere la differenza tra "essere" e " avere", basterà soffermarsi a guardare sotto quel comodino vuoto per ricordare quello strusciare di ciabatte che non c'è più.
    Grande sensibilità.

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  5. Mi piace molto l'immagine delle ciabatte, che danno il senso dell'assenza di quella presenza importante che si muoveva nella vita dei tuoi cari. Una bellissima poesia, veramente, grazie Massimo.

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  6. La poesia e' veramente bella. Sono entrato nella stanza ed ho immaginato tutto sia il prima che il dopo. e le ciabatte che strusciano hanno fatto da cornice descrivendo un qualcosa di veramente sentito. complimenti.

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