Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

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giovedì 8 ottobre 2009

Corriere del tramonto ( fu il Novecento borghese) di Ennio

Uomo senza oceani da scalare
scivola su pozze dissanguanti
inanellando le ragioni con i torti
che non confortano lo stile della vita.
Giochi paralleli di occasioni,
frutta consumata dopo i pasti,
anoressica viltà
o insopprimibile, bulimico, coraggio?
Sospeso fra i doveri ed i barlumi
di gioie riservate in prima classe,
legge necrologi sui giornali
distratto come un morto al funerale.
Pacche sulle spalle dei parenti,
chiacchere sommesse coi notai,
parole, parole, parole...
e la vita che passa,
con il rumore della lettera 32.
Roba dell'altro secolo,
ritaglio di giornali stinti,
fondo di bottiglia che osserva l'orizzonte,
riporto di precoce calvizie, santità
e laica autorità.
Morte degli anni Ottanta
fra lustrini e chiappe ben tornite,
esala l'ultimo respiro sul Corriere
come un caffé nel bar della stazione:
veloce passa, arriva l'eurostar
squilla un messaggio
nella tasca di qualcuno.
Da qualche parte
fra il traffico del centro,
passeggia mano nella mano
chi non conosce storia.

sì, il tempo che passa e che interroga noi uomini e donne di oggi, così sospesi in un'epoca totalmente inedita, perché è vero che il futuro è sempre, per definizione, imprevedibile, ma in questo caso neppure si può tratteggiare il benché minimo abbozzo di alcunché. Precari nella memoria e della memoria, passeremo come in una stazione. Ma esiste una vita, un amore, una gioia che non sia oblio?


19 commenti:

  1. annamaria marconicchio8 ottobre 2009 alle ore 09:03

    Credo che per comprendere questo scritto è necessario, prima, trovarne la chiave di lettura. Lo trovo troppo duro e pessimistico, anche se scritto in una prosa che corre come il tempo e ti lascia il tempo di meditare. Ma in fondo, guardiamoci intorno: esiste anche il positivo della vita, con le sue piccole gioie e i suoi momenti di armonia

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  2. la vita scorre ad attimi con attimi gioisi, felici, ma anche tormentati
    roberto cavallo

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  3. Giochi paralleli di occasioni,
    frutta consumata dopo i pasti,
    anoressica viltà
    o insopprimibile, bulimico, coraggio?
    Sospeso fra i doveri ed i barlumi
    di gioie riservate in prima classe,
    legge necrologi sui giornali
    distratto come un morto al funerale

    Una bella poesia sul nostro tempo. potrebbe essere l'incipit di un poema più ungo sul nostro secolo triste. ma è trascorso. Quello che vediamo nel tanto atteso Duemila non è meno triste, forse più volgare e squallido.. peravamo nel progresso, nella stora.Ma la storia ha tempi diversi, fenomeni carsici, ritorni , regressi, e di nuovo riprese , il risorgere di progetti, utopie, movimenti... ntanto osservmo questo inizio di secolo, che sembra ignorare la nostra storia migliore. Ma non è così...

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  4. ascoltate la bella canzone degli anarchici scacciati, e la foto-icona, simbolo del Maggio Francese. Grazie a tutti amici, oggi c'è da parlare e discutere...!

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  5. se devo sceivere il vero io mi sono accorta da un pezzo ke in un certo senso ce un elevato ritorno al passato,e tt questo e successo xk volevamo una generazione migliore e altre a venire.Abbimo sbagliato,sono cresciuti figli con delle idee sciokke,senza studio si arriva in alto,senza sporcassi si e sempre profumati,ma senza sapore,nn puoi assaggiare il pane amaro del passato se nn comprendi ke vivi nel benessere .Possimo raccontare fino a ke si rimane senza voce,siamo stati intelligenti a mandare i nostri figli a scuola ma nn x questo ci dovevamo sckierare a difenderli,x donare loro fragilita e ignoranza,e aggiungo ke finke ci sara un predominio indiavolato su questo pianeta,ci sara sempre piu miseria nel cuore di ognuno.......angela

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  6. una poesia molto eccellente le immagini del video mi anno fatto venire i brividi accompagnata dalla canzo...vorrei ringraziare a tt e in particolare alla mia cara amica gloria ...un abbraccio circolare..angela

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  7. Un testo che ripercorre un vissuto noto all'autore. Il tempo che passa, i ricordi, l'incertezza del futuro guardando il passato. Tutte chiavi di lettura che presuppongono la conoscenza dei riferimenti e dei ricordi di Ennio. Sicuramente trovato il contesto è un testo che si presta a molteplici spunti.

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  8. Antonio anza ha detto...
    Ennio, uomo di cultura attento, ci mostra con amarezza e puntualità il quadro del 900, il secolo triste, nel quale molte spranze si sono infrante.Le immagini attuali non sono consolanti, ma il tempo e le situazioni non sono immutabili e continueremo a scrivere la nostra storia, spero più esaltante.I grandi movimeti, la guerra, i grandi sconvolgimni, non hanno mai distrutto il patrimonio migliore della società, e non esiste oblio che non preveda un risveglio.
    Allo stimato Ennio auguro altri anni di osservazione e chissà...

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  9. L'ho scritta poco fa fa riflettendo su come si stia "sgretolando" il Novecento. Ennio

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  10. Beh, un bell'excursus quello di Ennio. La storia del novecento quella che più o meno abbiamo condiviso. Fatta di passaggi importanti, di mete raggiunte ma anche di traguardi disattesi. La storia raccontata in una poesia, in poche strofe, intenso il passaggio:

    'Roba dell'altro secolo,
    ritaglio di giornali stinti,
    fondo di bottiglia che osserva l'orizzonte,
    riporto di precoce calvizie, santità
    e laica autorità,'....

    Complimenti Ennio.

    Buongiorno a tutti cari Amici dell'Oasi.

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  11. Secolo breve? Secolo lungo? Secolo non ancora terminato che si trascina nel nuovo millennio? Conosco Ennio e le sue poesie da un po’ di tempo e – se ho intuito la sua età – credo che sia tale per cui la sua visione sia l’opposto di quella della “vecchiaia”. Per il vecchio, solo il passato è felice, più felice del presente e del futuro, la sua energia, le sue potenzialità non sono ovviamente quelle della sua giovinezza. Oggi le ginocchia gli dolgono e ieri correva…chissà domani. Sintetizzo una conversazione ascoltata alla radio. Io, personalmente, mentre mi commuovo alla visione della “marianna” del maggio francese tuttavia credo che in un futuro (chissà quando, però) la rivolta tornerà a far sentire la sua voce. Non ne sappiamo immaginare le modulazioni e gli autori, ma le forze della vita io, sono convinto, ritorneranno a prevalere su quelle della sazietà, del conformismo, della morte.
    La sensibilità di Ennio, tante volte assaporata nei suoi versi, lo fa andare al di là delle sue dirette esperienze di vita: quel che lui ha visto, ascoltato, intuito è la disperazione di un secolo che tante sciagure e tante speranze ha contraddittoriamente coltivato. E le proietta ancora sull’oggi, un oggi di cui non conosciamo ancora la vera fisionomia, ma che Ennio, da poeta qual è, descrive in quei versi eccezionali: “veloce passa, arriva l’eurostar / squilla un messaggio / nella tasca di qualcuno”. Quale modo migliore per l’illuminazione sul presente dei consumi, del mercato, delle contorte individualità, per concludere con un’inquadratura felliniana, di promessa, di speranza.

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  12. E' meravigliosa Ennio, cosi...cosi..uno specchio che rimanda un'immagine che è anche mia forse...e cerco di chiudere gli occhi per non vederla. ...Non so se sia un omaggio alla vita, per me è stato un pugno nello stomaco. Un pugno forte. Gli anni passano, tra parole spesso vuote, mentre
    "passeggia mano nella mano
    chi non conosce storia."
    Bravissimo... Visualizza altro Ennio, sei attento: Riesci ad affescare con sapienti parole scene di straordinaria ordinarietà che portano dentro messaggi, interrogatori complessi e profondi. Sei un grande poeta!Agi

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  13. Commentare se stessi è un'operazione delicata, motivo per il quale solo ora metto direttamente mano ad un intervento su questo testo. Ho piacere di intervenire invece per discutere con tutte le persone che ringrazio di cuore, le quali così tante cose hanno tratto dai miei versi, dando letteralmente loro vita, e consequenzialmente un senso alla loro pubblicazione. Come le antiche canzoni che volavano di bocca in bocca ( e "Gorizia" è uno splendido esempio in tal senso), i versi diventano parlanti quando tanti occhi li leggono e li comunicano ad altri occhi, ma soprattutto ad altri cuori.Sappiate perciò, "anomimi compagni" (come diceva un vecchio canto anarchico) che il mio ringraziamento è assolutamente irrituale e non retorico, ma totalmente sincero e stupito. E solo il Cielo sa quanto bisogno di stupore ci sia di questi tempi, nei quali le storie, le cronache e soprattutto le relazioni umane sembrano seguire dei copioni scritti da un sistema che sul "divide et impera" fonda la sua ragione (anti)sociale. E' vero: c'erano delle speranze infrante,ma le speranze infrante, nel cadere a terra col tintinnio sinistro dei cuori spezzati, moltiplicano in tanti piccoli frammenti l'originaria unitarietà,e fecondano la terra che prima o poi qualcuno tornerà a calpestare. Allora quelle speranze, raccolte nelle mani di chi non conosce storia, ma ama, si ricomporranno più belle e forti di prima. Così dev'essere, così è.

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  14. Ennio parla di amore, se si ama non si accettano guerre, orrori, sfruttamento, discriminazioni, ingiustizie. Se si ama, si rispettano gli altri e non si creano barriere. C'è speranza nelle tue parole, Ennio, nonostante la tua disperazione di fondo, che i frammenti dele lotte di tempo fa, fecondino la storia e risorgano forti come allora, più forti, sostieni. e' bello Ennio, pensare che sarà così. Noi, anonimi compagni, ci crediamo...

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  15. Grazie Agi ^^. sì, il tempo che passa e chei interroga, a noi uomini e donne di oggi, così sospesi in un'epoca totalmente inedita, perché è vero che il futuro è sempre, per definizione, imprevedibile, ma in questo caso neppure si può tratteggiare il benché minimo abbozzo di alcunché. Precari nella memoria e della memoria, passeremo come in una stazione. Ma esiste una vita, un amore, una gioia che non sia oblio?

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  16. è difficilissimo,x me ,commentare questa poesia!! Sarebbe come dover commentare in poche righe..più di un secolo di storia!Tutti in attesa del secolo migliore...icona del progresso e delle evoluzioni,un attesa che sa di amaro in bocca!! valori cancellati,copioni scritti e studiati , realtà sopraffatte da chimere e da atteggiamenti irriverenti !!! Io non so dove riusciremo a spingerci quando sento a
    squillare dalle tasche il mesaggio di un cellulare...,ma ,se poi vedo le persone camminare mano nella mano ,..mi auguro anch'io che le speranze si ricompongano più belle e più forti di prima!!Cosi dev'essere??? e cosi sia!!

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  17. Questa è una poesia che la si puo' vedere da piu' angolature. Sono d'accordo con Rosellina che un secolo di storia non si puo'commentare in 5 o 6 riga. Ogni secolo ci ha fornito i suoi pro e i contro. Il novecento è stato costellato di guerre tra le quali due mondiali, la gente è morta senza che se ne accorgesse in un metro di fango per difendere una montagnA di pietre. Chi commenta è figlio di un Ragazzo del 99, in guerra a 17 anni e queste sono le vere tragedie. La poesia mette in luce la metodicita' della vita sino alla sua chiusura mentre il progresso apre la via alla speranza avente come simbolo una coppia che si tiene per mano. Bruno

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  18. Versi stupendi ed aspri, il tono giusto per raccontare il secolo appena trascorso...un secolo attraversato da grandi speranze, e da orrori...
    Un secolo raccontato attraverso i passi di un

    "Uomo senza oceani da scalare..."
    un uomo che immagino sospeso tra l'aspirazione al volo, e gli occhi bassi della resa...mi fa pensare a "I pugni in tasca" di Bellocchio, quest'uomo che attraversa il passaggio da un millennio ad un altro...

    Una poesia d'impegno, che non scivola va ma fa pensare, fa riflettere ognuno di noi che è passato attraverso i lustrini degli anni Ottanta, che ha battuto la sua tesi sulla lettera 32, che si ritrova oltre i quarant'anni proiettato nel nuovo millennio, con tutte le contraddizioni tra l'essere e il voler essere, tra il non essere più ed il voler essere ancora...
    Un invito al bilancio, anche una sfida oltre la resa...uno sprone a recuperare le snsazioni, quelle sì eterne, quelle che sopravvivono ad ogni secolo...il tenersi teneramene mano nella mano...

    Bravo Ennio...Veramente una poesia che sento fino in fondo, sia nello svolgersi giustamente non facile dei versi, sia nl contenuto che in parte mi rispecchia, che in grande parte vedo intorno a me....

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  19. Grazie a tutti. Correggo solo l'errore commesso all'inizio a proposito del video. Volevo postare Addio, Lugano bella, invece poi ho deciso di mettere Gorizia. Quindi non si tratta di anarchici, ma di soldati italiani, che intonano un canto di rifiuto della guerra, durante la prima guerra mondiale...

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