CIELO D'AUTUNNO
Il cielo d’autunno
si sporca di terra smossa
l’aria è greve
odorosa di legni marci
il primo scrosciare delle nuvole
trova riparo tra le cose
mentre raccolgo i sussurri
di foglie che abbandonano i rami
lungo il viale
dolce calpestio
mosto d’uva
su un tappeto di foglie gialle
luce in fermento
nei tuoi occhi marroni
castagne da raccogliere
prima che il muschio
ricopra le tue labbra
di bianco nevischio.
Anche l'autunno è meraviglioso, io lo sento forse più delle altre stagioni come un periodo di riflessione, vivo la sua atmosfera magica, di quei colori caldi che accendono la passione... da amare, da assoporare nella sua pienezza.
Il cielo limpido dell’estate ora sembra sporcarsi di terra, l’aria è odorosa di legni marci, la prima pioggia non bagna le cose, ma vi trova riparo perché è bene accolta a causa della lunga siccità, le foglie abbandonano i rami lanciando i loro ultimi sussurri, camminando sopra un tappeto di foglie si ha la sensazione di calpestare dell’uva, negli occhi marroni della donna amata si accende una luce di gioia, che come in fermento diventa amore; castagne da raccogliere come frutti, come sentimenti da condividere, da mordere con le labbra, prima che la fine ricopra di bianco i colori di tutte le stagioni della vita, al termine della propria esistenza.
Caro Pietro, ho gia' letto questa stupenda poesia ed ebbi a dire che a prima lettura gia' porta all'olfatto ed al palato, l'atmosfera di quelle giornate in cui ti trovi fuori porta un uno spazio di campagna, o in un piccolo casale, l'odore ed il sapore del mosto, l'erba umida di riugiada, le foglie che formano tappeti che puoi calpestare e che ti pervadono con una dolce malinconia che non è necessariamente maLINCONICA un languore di benessere che attraversa tutto il corpo con mille ricordi, mille sensazioni e la presenza di luce in fermento in grandi occhi, la tua simbolistica raccolta di castagne e la poteosi del muschio bianco sulle labbra di una fanciulla dagno un degna ciusura ad una lirica vera, senza bisogni di concetti astrusi a confermare che bastano parole semplici per comporre una bellissima POESIA DAI CHIARISSIMI CONCETTI. cOMPLIMENTI CARO pIETRO E SONO CONTENTO DI ESSERE GIUNTO PRIMO SUL bLOG. L'Autunno di Vivaldi, più indicato di così ed il quadro raffigurante un albero semispoglio in una luce rossiccia da me preferita per i tramonti, bellissimo.
RispondiEliminala poteosi non è venuto l'apostrofo: LEGGASI L'APOTEOSI GRAZIE
RispondiEliminauna poetica nitida , difficile da trovare oggi ,
RispondiElimina" su un tappeto di foglie gialle luce in fermento " molto bello questo passaggio chiaroscurale , ripeto mi e' piaciuta molto
pino de stasio
Mi piace molto l'autunno e,di questo, mi piacciono gli odori che hai saputo magistralmente rappresentare.
RispondiEliminaSi sente l'odore di autunno.
Complimenti sinceri.
RosaAnna Pironti
Oggi dopo aver letto la tua poesia riscopro l'autunno, con i suoi colori, con i suoi odori e con la sua dolce malinconia...grazie Pietro perchè riesci sempre a farmi ricordare le cose belle che dò per scontato....
RispondiEliminaamo l'autunno! i tuoi versimi fan percepire il profumo della terra! un tripudio di sfumature,profumi.gli alberi si vestono di colori accesi come il fuoco,una sinfonia da guardare e d' ascoltare!..distese di tappeti variopinti..è come se la natura ci avvolgesse con il suo manto colorato,al caldo,protetti.
RispondiEliminaUna luce particolare invade la mia anima attenta alle mille sfumature che la natura produce in autunno. Tu hai saputo rendere l'idea. Bravo. M.
RispondiEliminaho già letto questa poesia...
RispondiEliminabella... bella... bella...
una delle poesie più belle degli autori moderni...
L'autunno..., stagione calda e malinconica, ricca di colori, profumi, sapori...
dolcezza di ricordi..., vissuto presente...
mi ricorda il 'settembre andiamo è tempo di migrare...' e l'altra '...al ribollir dei tini va l'aspro odor dei vini l'animo a rallegrar...'
Bravissimo Pietro...! sono orgogliosa di conoscerti e d'essere tua amica.
un abbraccio affettuoso, Maria Savasta
Pietro è per me uno dei pochi, rari, preziosi, cari amici che ho sulle pagine di facebook. Ho sempre molto piacere di leggere le sue poesie, perchè sono candide, di sentito e profondo sentimento, non cercano l'effetto a ogni costo ma vanno dritte al concreto, e di conseguenza all'emozione. Questi suoi versi autunnali mi piacciono tanto perchè l'autunno è la mia stagione preferita, coi suoi umori e colori, e quella melanconia che mi riempie corpo e spirito. Non posso che sentirli miei sulla mia pelle. Giancarlo Fattori Voto: 8
RispondiEliminaQuale migliore prologo che la musica di Vivaldi e il quadro alla poesia di Vizzini. Sulle mie montane il cielo d'autunno, lo specchia della natura che muta, lo vedo in anticipo, rivivo le stesse sensazioni ed emozioni che mi procurano i versi limpidi e di una dolce malinconia. Le foglie secche, il mosto che fermenta, il sapore delle castagne, le labbra sferzate dal freddo che incalza, segnano un'altra tappa della vita, con un pizzico di nostalgia.
RispondiEliminaAntonio Lanza
Dolce stagione l'autunno, preludio ai rigori dell'inverno, a lui si accompagnano le nuvole, le foglie morte e le castagne, ma tutto ciò non mette tristezza, anzi riscalda il cuore e ci prepara alle calde lane e al fuoco scoppiettente di un camino... bella poesia Pietro, ben accompagnata dalla musica di Vivaldi
RispondiEliminaSalvina
Ho già letto e commentato questi bellissimi versi. Pietro ha un modo di scrivere che sento molto vicino. Ti accompagna per mano tra le sensazioni che prova e riporta sul foglio ed infine ti lascia dentro la sensazione di essere presente a ciò che descrive.
RispondiEliminaLa scelta della musica e dell'immagine accentuano quanto mai l'incisività del componimento.
Grande Pietro.
L'autunno a me mette tristezza forse perché apre le porte l'inverno che dalle mie parte é lunghetto.
RispondiElimina'Il cielo d’autunno
si sporca di terra smossa
l’aria è greve
odorosa di legni marci
il primo scrosciare delle nuvole'.....
Sento l'odore dell'autunno leggendo la tua poesia, caro Pietro, é come trovarmi in mezzo a quella natura che tu ben descrivi. Complimenti veri.
Complimenti anche al bravissimo Gilbert Lam per il suo bel dipinto che descrive benissimo questa stagione dai colori contrastanti e complimenti a Gloria per la scelta quanto mai indovinata dell'autunno di Vivaldi.
Buon Giorno a tutti gli amici di questa amata Oasi e grazie a tutti per i commenti.
sono ancora senza linea (pare ci sia un guasto alla centrale che verrà riparato entro mercoledì!) e quindi ad un internet point. Non volevo far mancare un mio commento, anche se molto breve, alla bella poesia di Pietro. Bella come al solito, che rappresenta con tanta delicatezza, tanta verità poetica, tanta musicalità uno stato d'animo, una visione della stagione che ad alcuni pare la più gradita, ad altri no, perché foriera del freddo inverno. Qui, Pietro costruisce un meraviglioso ingranaggio tra immagini che si vedono, che se ne sente l'odore e gli scricchiolii, ed emozioni d'amore, appena accennate, appena colte, prima che scompaiano tra le foglie cadute, il muschio, il bianco nevischio. Un altro dolcissimo regalo di Pietro.
RispondiEliminaVi ringrazio per i vostri preziosi commenti, siete veramente fantastici, vi abbraccio affettuosamente.
RispondiElimina"Ognuno è poeta da parte di un altro" sostenevano gli antichi greci. Questo vale per il Poeta e per il fruitore della poesia insieme , dal momento che nella memoria collettiva si accumulano i ricordi di parole antiche e sempre nuove. Sicchè nella tua Poesia , Pietro, scorgo echi carducciani, nella descrizione del paesaggio autunnale, non più abbacinante di luce, ma tiepido di quel calore che fa bene, che tiene compagnia, insieme ai profumi stagionali, che rimandano agli antichi riti agresti. In realtà ciò è più percepibile nella seconda parte del testo, mentre nella prima sono delineati con suggestivi particolari gli elementi tipici del mutamento stagionale. Unica nota che stringe il cuore è la cesura tra le due parti nel verso "i sussurri
RispondiEliminadi foglie che abbandonano i rami" fin troppo evidente riferimento alla precarietà della vita.
Il dipinto è stupendo per i colori comunque vivaci che non inducono alla malinconia. Vivaldi...è Vivaldi!
Grazie Pietro.
adriana pedicini
Ciao Pietro, dalla tua penna sono ancora una volta usciti versi affascinanti. C’è un andamento musicale (…forse mi ripeto, ma non fa niente perché così sono le tue poesie) che inizia con un forte cromatismo, fatto di note e di ritmo incalzanti (“…sporca…greve…marci…scrosciare...”) che immediatamente immette in una natura difficile, aggressiva, quella della stagione che abbandona il sole dell’estate e si avvia ad essere ricoperta dai silenzi invernali. Ma non riesce ancora a zittire tutte le voci, quei sussurri, che pur drammaticamente accompagnano la resa delle foglie, immerse in quegli odori autunnali che rivelano il darsi da fare per elaborare i vini che riscalderanno le membra intirizzite dai venti implacabili del nord. Un lampo, una luce, uno sguardo, l’ultimo sguardo… e qui Pietro davvero arriva ad una rara perfezione e, come nelle Metamorfosi di Ovidio, la trasformazione avviene lenta e implacabile, “occhi marroni…castagne”, occhi di cui ancora si coglie il bagliore (e se ne conserverà memoria), ma che si tramutano pian piano in frutti da raccogliere, immagino da conservare perché siano alimento nei mesi a venire. E poter anche ascoltare il “canto della neve silenziosa” (Selby) quando sarà che le labbra si addormenteranno sotto quella coltre di neve e, come semi, ritornino nel loro turgido splendore in primavera.
RispondiEliminaBah, forse ci vedo cose ulteriori. Ma non è questo il bello della poesia? E quella di Pietro ha proprio questa capacità di evocazione. L’immagine scelta è una opportuna raffigurazione della poesia, e il “solito” (ma non per questo meno gradevole ed efficace) Vivaldi, accompagna gradevolmente la lettura con il suo Autunno, dove anche si sente l’odore del mosto in quella un'iniziale panoramica della vendemmia, in un clima trasognato e sereno. Ma anche qui con un finale drammatico, dacché i cacciatori raggiungono la preda che “languida di fuggir, oppressa muore”.
MANLIO
Un rincorrersi di bellissime immagini e poi odori, sapori, amori...Non importa se a me piaccia o meno l'autunno: mi piace questa poesia. Dirò anche io che le foglie non cadono, ma abbandonano (lasciano) i rami. E' il linguaggio delle cose che fa la poesia. E questa tua poesia è molto bella. Molto autunnale: malinconica e dolce.
RispondiEliminabellissima questa poesia, penso di averla già commentata...ma questo non mi impedisce di rifarlo!! L'autunno è una stagione ,forse,priva di colori,ma sono i toni di ciò che resta dell'estate che lo rendono magico . Il cadere delle foglie ,la terra smossa e tutto ciò che si colora di marrone ..non è altro che il naturale atto di rigenerazione della natura!!Tu lo hai descritto in una maniera così bella ...che mi ci sono immedesimata ...sarà xchè mi ritrovo ad avere occhi marroni !! bravissimo Pietro!!
RispondiEliminaChe bella poesia per abbinare la scena Autunno in questo dipinto .... I love it very much! Magnifico! Grazie molto! gil
RispondiEliminaCORREZIONE AL MIO COMMENTO:
RispondiEliminaNON che se ne sente l'odore, DI CUI SI SENTE L'ODORE...
Un auttuno che si srotola come un film attraverso sensazioni ed immagini di versi...Un auttunno dolce e bellissimo da vedere attraverso i tuoi versi, Pietro, partendo dal cielo che "si sporca di terra smossa", da sentire attraverso tutti i cinque sensi...sedotti ed ammaliati dalla sonorità della tua poesia...
RispondiEliminaIo già amavo l'autunno, mio caro Pietro...adesso, grazie a te questo amore prende nuova freschezza e torna alla magia dell'innamoramento