
(Stroking the Keys di Alfred Gockel)
Scrivo perché
...scrivo di te e...di D'io......
scrivo del mondo e... nel mondo
scrivo di vittorie e di sconfitte
della superficie e del fondo
di chi nega e di chi ammette
...di chi crede troppo in fretta
di chi è scettico per scelta...
scrivo per te che non sai chi sono
e per me che non so chi sei...
scrivo per i viandanti solitarie
per i lettori temerari
per gli amici senza orari...
scrivo per i cattivi e per i buoni
senza rumori e senza suoni
per chi resta indifferente
per chi ha paura della gente...
scrivo di te e...di D'io
scrivo di dolor mio
sperando assomigli al tuo...
scrivo di Amore e compassione
di filosofia e sopportazione
di metafisica del piacere
di amore e di passione
...scrivo cazzate ragionate
e versi dispersi
negl'infiniti universi
..........................
scrivo dall'inferno
parole senza senso...
Ho scritto velocemente questi versi dopo aver letto un pensiero di Rainer Maria Rilke: "Io giro intorno a Dio, intorno all'antica torre - e giro per millenni e ancora non so, se sono un falco, una tempesta o un lungo canto".(Claudio Tedeschi)
Oggi ospitiamo un autore per noi nuovo, ma conosciuto per gli amici e apprezzato. Scrive, cercando di affrontare vari temi, con un tono tra l'ironico e il serio. Vi saluto e vi ringrazio, amici del blog
RispondiEliminaAscoltate la sinfonia di Gluck, e guardate con attenzione il quadro astrato di Glockel, che sarà gradito, certamente a Ros..
RispondiEliminaPoesia piacevole con una cadenza quasi martel-lante, tecnica di chi conosce bene il mondo, i suoi misteri, gli umori, le grandezze e la miseria. C'è un messaggio nascosto di speranza
RispondiEliminaComplimenti
Antonio Lanza
Saper scrivere è un'arte che deve essere coltivata con la passione di chi apprezza le grandi emozioni della vita.
RispondiEliminaMolti sono i motivi per scrivere, tra i quali, non ultimo, quello di poter esprimere la propria visione delle cose.
Una visione globale in forma di Poesia-Conoscenza su Dio e sul Mondo, interpretando il mistero dell'esistenza umana e toccando i tasti delle relazioni interpersonali. Le parole diventano testimonials della vita e ... della morte non pronunciata ... sempre attente ai valori musicali della lingua - accompagnate dalle note solenni di C.W. Gluck.
RispondiEliminascrivi pennellate di sapienza in un mondo virtuale ma dio c e,nn vedi sguardi e nn senti l emozione di ki legge,ma dio c e ,irrrompi,con versi gradevoli di elevata verita,xk dio c e ....grazie angela
RispondiElimina..scrivo cazzate ragionate
RispondiEliminae versi dispersi
negl'infiniti universi
..........................
scrivo dall'inferno
parole senza senso...
e io ascolto Dance of the Blessed Spirits immedesimandomi il più possibile e vivendo le emozioni che questa poesia accompagnata da queste dolcissime note riesce a trasmettermi.
Che belle tue tue cazzate ragionate e queste tue parole senza senso eppure così significative Complimenti davvero e benvenuto nel nostro Blog caro Claudio, speriamo di vederti spesso.
Il dipinto *_* mi piace, hai ragione cara Gloria, anche se non definirei un vero astrattista Alfred Gockel. Queste figure stilizzate così lontane uno dall'altro ma così armonicamente vicine, quei colori accesi che evidenziano gli strumenti quasi a voler far ascoltare la musica che ne fuoriesce. Si, mi piace, e tanto. Grazie per aver postato Gockel ancora una volta.
Buon pomeriggio inoltrato a tutti gli amici del blog e grazie a tutti per i vostri bellissimi commenti.
Non sono un'esperta come te, Ros, e non sono in grado di commentare l quadro di Gockel.Sono d'accordo che la musica è dentro il quadro, come la vera poesia che incorpora nelle parole nella struttura la musica e, pertanto, non dovresse essere mai cantilenante, nè eccessivamente melodiosa, perchè anche la musica è un'astrazione, assoluta, ed è contenuta nelle varie arti.
RispondiEliminaConcordo con quanto hai scritto, Gloria, é verissimo. La musica é un'astrazione -anche se diventa tangibile quando trasmette emozioni - e da questo quadro fuoriesce una musica jazz (se devo dirlo io), un alternarsi di note che rapiscono, così come la musica di Rita Pacilio.
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