Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

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domenica 27 settembre 2009

SCEROCCO di Bruno Zapparrata

(Scirocco-ioarte)

















SCEROCCO

Cielo stracciato 'a nuvole russagne,
viento 'e scerocco, sta sceppanno 'a faccia.
Na lacrema cu tutt''a vita mia,
no, nun se po' asciuttà cu na poesia...
Pe quanta prete conta sta scugliera,
io, goccia d'acqua sperza dint''o mare,
vaco cercanno a te, comm'ire aiere,
e tutt''e notte ll'ombra toia traspare.
Mo nun ce staie, chi sa' che staie facenno,
e io comme a nu pezzente stò aspettanno,
nchiuvato nterra, comme a Cristo nCroce,
'a carità ' e sentere na voce...
Chi sa' si dint''a musica d''e suonne
te vene a mmente na canzona antica,
'a coppa 'e scoglie sto' cuntanno ll'onne,
chell' ca sto' penzanno... nun t''o ddico...
Suonno ca tuorne e ca nun passe maie,
viento 'e scerocco, puortele 'a canzona
nzieme a ll'anema mia ca mo fa' pena...
...'o sango me mbriaca pure 'e vvene ...
Dille ca ll'uocchie mieie se stutarranno
sultanto si se ncontrano cu 'e suoie,
lla, dint''o ffuoco ' e nu tramonto a mare
quanno 'a luce accarezza e po' scumpare...





Per questa poesia basterebbe solo la trasposizione in lingua per fare il commento.
Una sera trovandomi sulla collina dei Camaldoli in un tramonte come quando il cielo stende un lenzuolo di fuoco alla mente tra un suono dolce di campana, un convento con la chiesetta, una voce immaginaria mi hanno convinto per questo atto della mia vita
dovuto, sentito in un periodo particolare tra l'adolescenza e la maturita' e messo sulla carta non dico in anzianità ma quasi. Quando si ha la fortuna di avere una vita intensa, di viaggiare e di conooscere, sono mille le cose da racccontare e mettere in poesia per chi le scrive ma poichè la poesia non si cerca, no è lei a venire in un determinato momento dall'autore, e si realizza con espressioni che fino a qualche istante prima non esistevano. Io ho sempre sostenuto che la poesia è una cosa molto seria e non bisogna scherzarci risultando spesso inviso in certi ambienti dove purtroppo regna pochezza ed improvvisazione. Trovarsi sulla collina dei Camaldoli a Napoli dove esisteva l'ultimo convento maschile di Clausura, entrarci perchè i maschi potevano e le donne ovviamente no, e contemplare tutta la valle sottostante dal mare con Miseno in lontananza all'ippodromo della conca di Agnano, allo Stadio S.Paolo è stato facile trovare desiderio diQuesta poesia già nella trasposizione si commenta da se. E' un atto d'amore sofferto, pace e ispirazione, tra grappoli d'uva e grandi rosai...





Postata nei commenti, trovate la traduzione fatta dallo stesso autore.

28 commenti:

  1. Un grande Zapparrata in somma ispirazione coglie un momento particolare per focalizzare le emozioni e descriverle dalla sommità della collina dei Camaldoli.
    Avvolto dal vento di scirocco ed incantato dal panorama egli coniuga una difficoltosa passione amorosa con il vento messaggero per fargli dire all'amata:
    Dille ca ll'uocchie mieie se stutarranno
    sultanto si se ncontrano cu 'e suoie,
    lla, dint''o ffuoco ' e nu tramonto a mare
    quanno 'a luce accarezza e po' scumpare...
    Molto napoletana, molto bella.

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  2. Scirocco

    Cielo stracciato da nuvole rossicce,
    vento di scirocco, sta graffiando il viso,
    una lacrima con tutta la vita mia
    no, non la puoi asciugare con una poesia.
    Per quanti sassi conta questa scogliera,
    io goccia d'acqua sperduta nel mare,
    vado cercando te, come eri ieri,
    e tutte le notti la tua ombra traspare.
    Adesso non ci sei, cosa starai facendo,
    ed io sto apettando come un pezzente
    inchiodato a terra, come Cristo in Croce,
    la carità nel sentire una voce...
    Chi sa' se nella musica dei sogni
    ti viene in mente una canzone antica,
    e dagli scogli sto contando l'onde,
    quello che sto pensando... non te lo dico...
    Sogno che torni e che non passi mai,
    vento di scirocco, portagli la canzone
    insieme alla mia anima che adesso fa pena,
    e il sangue mi ubriaca anche le vene...
    Dille che gli occhi miei si spegneranno,
    soltanto se s'incontrano con i suoi,
    la dentro il fuoco di un tramonto a mare
    quando la luce accarezza e poi scompare.

    Traduzione letterale e non poetica della poesia SCEROCCO di Bruno Zapparrata.

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  3. Straordinaria!!! Rimango incantata tutte le volte nel sentire come le parole mi entrino dentro e con dolce forza mi conducono verso i luoghi, i sentimenti evocati dall'autore..."e il sangue mi ubriaca anche le vene...".
    Ma come si fa a rimanere impassibili davanti a questo amore struggente che invoca perfino l'aiuto della natura, del vento, ché raggiunga l'amata per riportarla a sè?!
    E immagino questo vento che arriva impetuoso e sconvolge in un caldo abbraccio.
    Bruno.....complimenti!

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  4. A Massimo e a ros. il mio grazie incondizionato per le belle parole spese in favore dei miei versi. Femmena 'e mare, canzone di Rodolfo Fiorillo mio amico che dovevamo fare una canzone insieme, ma i casi della vita hanno voluto che non si finalizzasse. Bellissimo il quadro dallo stesso titolo, Scerocco che poi è un vento caldo tiepido che in pieno inverno ti fa sognare la primavera attraverso il suoi profumi. Grazie

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  5. Ciao Bruno!!! Essendo diventata una tua amica virtuale..potrei sembrare di parte...ma non è così!! Le tue poesie sono diventate le mie canzoni preferite!! Descrivi paesaggi amori,dolori e desideri ..con delle terminologie così calzanti..che Ros,a ragione, afferma che è arte!!! Chi conosce il napoletano ..sa che dietro una parola può nascondersi un concetto e questo mi riporta indietro nel tempo!! Tu canti ,spesso, quel profilo dell'amore ..che fa sognare..L'attesa!!...E' proprio attraverso questo uno status attraverso il quale...ogni emozione diventa sublime!! Mi sembra di vederti mentre aspetti un sogno che torna e che non passa mai..come un pezzente inchiodato a terra!!
    é stato bello leggerti ancora una volta!!!

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  6. scusate...ho messo un attraverso di troppo!!(il primo)

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  7. Grazie a Maria, grazie alla mia amica "virtuale" Rosellina. Voi me lo insegnate, le poesie vanno create in una determinata maniera che spesso non è il poeta che la cerca ma è il subconscio che te la regala. Per ottenere questo risultato secondo me si deve avere il dono innato della poesia senza dimenticare che la poesia non è costruzione, giammai improvvisazione ma innanzitutto è studio. Grazie Amiche mie come abbraccio ros. per la pazienza che sta tenendo con me in questi giorni ...

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  8. Bruno, la mia pazienza ha un limite e poi mi manca tanto Glorietta con lei che lavora alle public relations del blog, tutto per me é più facile.

    Gloria torna sta casa aspetta a te :))

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  9. Cercheremo di non farla deragliare o debordare cara ros.Anche a me manca Gloria, come dice la canzone di Lauzi, Ritornerai... Ciao

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  10. E' la prima volta, caro Bruno, che ho l'opportunità e il piacere di leggere una tua poesia.Per un napoletano Doc come me, i suoni armonici, la lingua, i luoghi, il mare e le sensazioni espresse fanno rifluire in me ricordi e sentimenti (primo tra tutti la Nostalgia) che sono inestinguibili. Mi piacerebbe soffermarmi su ciascun verso, perchè dentro ogni verso c'è "qualcosa". I Camaldoli, lo scirocco, gli scogli, l'amore non sono "cose": sono un tempio entro cui è custodito un cuore. Un forte abbraccio, Bruno.

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  11. Caro Gabriele, ti ringrazio molto per l'intervento.E'la prima volta che ho il piacere di leggerti in un commento per un mio scritto. Molto centrato e si, pieno di nostalgia perchè il Napoletano puo' girare il mondo ma la sua Napoli la porta sempre nel cuore, infatto mi ha colpito la tua affermazione in cui dici che in ogni verso c'è un tempio nel quale è custodito un cuore. Grazie Gabriele, ti sono riconoscente. Bruno

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  12. Mi piace moltissimo, l'uso delle parole, la musicalità intrinseca. Non hai nulla da invidiare a nessun gran poeta napoletano. Lavoro superbo.
    Complimenti RosaAnna

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  13. RosaAnna ti abbraccio. Invece nella poesia c'è sempre qualcosa da imparare e c'è sempre un collega, un amico, un fratello che in un momento di grazia ha scritto qualcosa che ti lascia dire : questa l'avrei voluta scrivere io. Grazie per l'apprezzamento e le belle parole un Abbraccio bis. Bruno

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  14. Hai detto bene Bruno, questa l'avrei voluto scrivere io, è una di quelle poesie che colpiscono direttamente al cuore, mi ha dato un emozione indescrivibile, "una lacrima con tutta la vita mia no, non la puoi asciugare con una poesia" è vero una poesia non può bastare ad asciugare una lacrima.....ma i tuoi versi hanno la capacità di lenire quel dolore struggente dell'assenza di un amore lontano. Complimenti sempre mio caro maestro, grazie Bruno, ti abbraccio.

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  15. Il mio abbraccio a te come ringraziamento, un gran poesta come te che mi dice cio' per me è una grandissima gioia. Ti ringrazio sempre per l'affetto e la puntualita' Grazie

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  16. Chi sa' si dint''a musica d''e suonne
    te vene a mmente na canzona antica,
    'a coppa 'e scoglie sto' cuntanno ll'onne,
    chell' ca sto' penzanno... nun t''o ddico...
    Suonno ca tuorne e ca nun passe maie,
    Versi di una bellezza e di una napoletanità incredibile, che è poi universalità di sentimenti, di musicalità, di immagini...Splendida, Bruno, grande Bruno... Gloria

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  17. Gloria finalmente ci risentiamo evidentemente il richiamare la canzone di Lauzi Ritornerai ha sortito il suo effetto. Cosa devo dirti per quello che mi hai scritto? Un abbraccio fortissimo carissima amica e alla tua considerazione che mi hai voluto donare io devo rispondere che la poesia napoletana non è come quella italiana dove si addensa molta più cultura e "Savoir faire". La dialettale napoletana annovera personaggi di tutte le specie, etereogenee e variopinte, di arrivisti e arrampicatori sugli specchi, per non parlare di plagi, di trasposizione di vecchie canzoni e quantaltro possa esistere. Allora non si può litigare ogni attimo, non si puo' scendere in polemiche sterili e trascendere in gesti non consoni, l'unica risposta è quella, se possibile,di estraniarsi dalla pletora ed operare bene, sempre meglio, rispettando prima il dialetto, i concetti e la creatività. degli altri e poi cercando di far sempre meglio. Grazie Gloria un bacio.E volutamente non ho parlato dei Clan...

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  18. annamaria marconicchio27 settembre 2009 alle ore 17:50

    Non sto a ripetere i commenti già fatti in passato su questa splendida lirica, che è musica e poesia insieme, un cocktail di dolcezza e di disperazione... Ma a riprova che ogni volta che la leggo provo una sensazione nuova, oggi mi da tanta malinconia e la sento particolamente mia... Questo vuol dire "poesia": versi che ti parlano, anche se già li conosci, e lasciano sempre il segno...

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  19. cara Annamaria, io vorrei portare allegria, tranquillita' negli animi di chi mi legge ma ci sono situazioni, sensazioni fatti più che nuovi che spesso ti regalano stati d'animo da presentare cio'. Scusa la presunzione, ma con questa lirica ho visto piangere come un bambino un uomo di 8o anni al quale poi permisi di includerla in un suo libro che ho qui e a cui ebbi l'onore di fare la prefazione. Comunque rileggi la poesia e sorridi e e fallo anche per me, ti ringrazio di averla sentita tua. Bruno

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  20. Prweciso che il libro trattava narrativa e lui citò la provenienza e l'autore come si fa tra persone perbene. Dovevo dirlo

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  21. Leggo questi tuoi versi, Bruno mentre davanti a me nuvole rossagne stracciano il cielo e mi raccontano il tramonto...il mare manca...me lo danno i tuoi versi, mi danno il suono e il sapore della nostalgia, del silenzio da cui si vorrebbe che emergesse una voce, cercando "a carità 'e sentere na voce", mi danno le rocce da contare...e il nodo in gola e il viso sferzato dallo scirocco...

    "Goccia d'acqua sperza dint''o mare..." ci si sente davvero così per un'assenza, per un sogno inseguito che non torna...mentre "o sanghe me mbriaca pure'e vvene"
    E allora è il vento che deve portare l'anima insieme a un'antica canzone...

    Etutto il fuoco di una passione antica, mai sopita emerge dagli ultimi, versi...dove gli occhi incendiati dalla lacrima di una vita spegneranno il fuoco che li brucia solo annegandosi in altri occhi...in un incontro nel fuoco del tramonto e nell'effimero dioco della luce...

    Dirti che è bella, Bruno, è riduttivo, banale...
    E' una poesia che t'accarezza ll'anima, che t'accarezza e che te strigne 'o core...

    Nel leggerla un lacrima vela lo sguardo...e quando i versi fanno vibrare delle stesse emozioni e passioni del poeta, allora vuol dire che la poesia, nella sua più alta espressione c'è...
    Grazie, Bruno...

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  22. ps. un refuso ha trasformato "gioco" in "dioco"...

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  23. Il tuo commento cara Maria Isa è una poesia nella poesia. resto commosso e la lacrima che ti sei ritrovata e' la mia lacrima (anche se non so' piangere, non piango mai) per l'affetto che tu e tanti altri amici mi avete donato. Certamente non merito tanto ma avere amici come voi, anche se il caso ed il linguaggio ci definisce virtuali, ti assicuro, virtuali o no, è una vera gioia. Grazie Maria Isa sei meravigliosa nelle risposte e con le tue poesie. Buona chiusura di Domenica Bruno

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  24. Ciao Bruno,permettimi di indirizzarmi a te per nome.Ti sto conoscendo attraverso una sister di face.Da giovane non amavo molto le canzoni napoletane,forse perche' si e' un po' farfaline e poi perche' ero lontana dalla napolitaneita'.Oggi, vivendo in canada e trovandomi a contatto con quasi tutti i dialetti italiani(innumerevoli a dire la verita')ho iniziato ad apprezzare il dialetto napoletano ed continuo tutt'ora a farlo.Il napoletano che sembra musica in se quando si esprime...da molti magari considerata una parlata sguaiata,ma che invece trasmette quello che l'individuo in quell'istante ha nell'animo.
    Continuero' a riaffacciarmi e rileggerti .

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  25. Prego gentilmente tutti quelli che postano il proprio commento col profilo 'anonimo' di blogger di apporre la propria firma all'inizio o alla fine del commento stesso. Grazie a tutti

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  26. Sono l'anonima di proma,mi scuso per la gaffe fatta.
    Pina

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  27. Gentile Pina nessuna gaffe, sei la benvenuta e come ti volevi indirizzare a me se non col mio nome? E' cosi bello secco e breve, Bruno... Comunque ti ringrazio per le belle parole con le quali hai gratificato me e la lingua napoletana e sulle canzoni , su una parte però, ti posso dare anche ragione, oggi sono inascoltabili, ma quando con le vere case editrici pubblicavano quelle che sono rimaste indelebili nel tempo per oltre due e qualcuna tre, secoli, quelle non erano ne' sguaiate e ne' volgari.La volgarità nelle canzoni e' nata subito dopo la guerra del 1941, dopo i versi spesso erano a doppio senso e sguaiati, ma quelli non erano poeti ma semplici parolieri che si avvalevano ancora di ottimi musicisti.Man mano questo fatto si è deteriorato e si che adesso tranne Daniele Pino, o Gragnaniello, canzoni napoletane non se ne fanno più come una volta. La poesia no, la poesia resta inalterata nel tempo, non ha mercato, e un hobby per amore, ma è rimasta cosi' come deve essere. Un caloroso saluto di benvenuta a te e alla tua sorella di Face. Ciao

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  28. Benvenuta nel nostro blog Pina, piacere di conoscerti.

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