Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

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martedì 22 settembre 2009

VITE PASSATE di Massimo Imperato

Echeggiano i pianti
straziati di madri
sui ritti cipressi
lungo i sentieri
dell'ultima dimora.
Levigati e consunti
da passi stentati,
umidi ancora
per interminabili lacrime,
secrete da sconsolate mogli,
si incrociano mesti
al camposanto i viali.
Profumi di fiori
scaldati dal sole
si fondono all'acre
fumo dei lumini
finché pioggia non produce
odori di terra bagnata.
Sparsi, come creati
da confusi sogni,
si alternano loculi
e altari di svariate fogge.
Mute presenze giacciono
in solitaria compagnia.
Se solo sapessero i vivi
che nulla finisce!
Son pieni di vita
quei viali silenti:
esperienze passate,
esempi solenni
o fallimentari storie.
Esistenze incrociate
sono li a ricordare
a cuori distrutti o solitari spiriti
la realtà evidente.
Son tutti li,
in cerca d'amore,
trapassati e presenti.
Non v'è distinzione,
tutti in cerca d'amore.
Tergiamo allora i volti
da interminabili lacrime,
disegniamo un sorriso,
sintomo di gioioso sentimento,
e memori di lezioni date,
da quei che crediamo estinti,
lasciamolo li,
stampato per sempre,
fino al dì che giungeremo
a dare compagnia
alle finalmente paghe
vite passate.


Il senso della vita e della morte è al centro degli interrogativi fondamentali dell'uomo. Per provare a darsi delle risposte basta andare in un cimitero e toccare con mano la realtà che si vive anche se non ne siamo personalmente coinvolti. Una sola cosa accomuna chi vive e chi è li per sempre. Il desiderio di provare ancora amore, unione reciproca. L'unico modo per farlo è ritrovare un sorriso di pace, rassegnazione, serenità. Solo così si riesce a tornare vicno a chi ci ha lasciati.




10 commenti:

  1. Una bellissima dissertazione, Massimo, sull'eternita' dell'animo, di noi stessi.Un invito a sorridere e ad essere coscienti che si piò essere gioiosi anche nell'ultima dimora. La poesia non è triste come vorrebbe sembrare, tocca solo qualcosa di triste per significare che nulla finisce e che esiste una eternita'. Bravissimo Massimo, come sempre riesci a trasmettere sensazioni e riflessioni che invitano ad una serenita e ad una speranza interna. Grazie, tu sai qualcosa e sai allora quanto mi puo' far bene questa lirica.Bella e commovente la foto (o il quadro?) di una mamma con il bimbo in quel luogo e che dire della Sinfonia di Beethoven n.9 diretta da Bernstein. Tutto assemblato da par tuo.

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  2. disegniamo un sorriso,
    sintomo di gioioso sentimento,
    e memori di lezioni date,
    da quei che crediamo estinti,
    lasciamolo li,
    stampato per sempre,
    fino al dì che giungeremo
    a dare compagnia
    alle finalmente paghe
    vite passate.
    Ma il dolore dei vivi è sempre inconsolabile
    il nostro sorriso può conolare i morti, dare un senso al loro non-essere nel mondo. E puo confortare i vivi. Come dice Foscolo 'celeste è questa corrisponenza d'amorosi sensi', sottolinenado le dovute differenze: Foscolo non credeva in una seconda vita, Massimo invece ha fede in una seconda vita.ma il dolore dei vivi è semprd inconsolabile, per la perdita delle persone amate, e trova conforto in una visita al cimitero, in un attimo di vicinanza...

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  3. Gloria tu ti riferisci a quel capolavoro che sono i sepolcri di Ugo Foscolo il cui passo più bello è la chiusura dedicata ad Ettore, l'eroe troiano. Insieme ai Promessi Sposi, I sepolcri sono stati i passi di letteratura italiana che mi sono piaciuti di più. Sentire te quando parli di letteratura e della tua materia è una dolce musica come "Une chanson douce" dove ti tuffi nel sogno. Te lo volevo dire.

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  4. Tergiamo allora i volti
    da interminabili lacrime,
    disegniamo un sorriso,
    sintomo di gioioso sentimento,
    e memori di lezioni date,
    da quei che crediamo estinti,
    lasciamolo li,
    stampato per sempre,
    fino al dì che giungeremo
    a dare compagnia
    alle finalmente paghe
    vite passate.

    Anch'io come Massimo credo che ci sia una vita o tante vite oltre alla nostra. Credo che ogni vita che attraversiamo serva a migliorare il nostro spirito fino a raggiungere Dio (o chi per esso).
    La vita terrena é solo uno dei tanti passaggi che il nostro spirito deve fare.

    Questi ultimi versi, caro Massimo, si avvicinano molto al mio modo di pensare alla cosiddetta 'morte' che per me é solo un passaggio anche se innegabilmente doloroso per quelli che rimangono.

    Buon Giorno a tutti gli amici dell''Oasi' e buon commento a tutti.

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  5. Dimenticavo, complimenti per la scelta musicale, la nona Symphony Beethoven diretta da Bernstein, fa venire i brividi ascoltarla leggendo la tua poesia.

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  6. Gli argomenti esistenziali sono i più complessi e più trattati.
    Fiumi di parole espressi da religiosi, filosofi, umanisti e via discorrendo ad oggi non hanno mai dato una risposta certa ed univoca. Eppure le argomentazioni sono spesso avvincenti, mettono in crisi le nostre convinzioni.
    Questi miei versi non hanno la pretesa di paragonarsi a quelle dissertazioni o a grandi poeti, come indegnamente Gloria ha fatto con Foscolo.
    Le mie concezioni sono solo il frutto della mia esperienza e delle mie riflessioni e vertono sulla profonda identificazione con le energie universali di cui mi sento parte. Anche l'anima è energia che muta la sua forma fino a tornare ad esser parte dell'universo. In questo modo la vita e la morte non hanno distacco ma solo una trasformazione nella forma.
    Su questa convinzione si elevano i miei pensieri. E i versi di oggi ne sono una testimonianza.
    Sono felice se a qualcuno possano dare conforto, come mi accennava Bruno. Ma non ho pretese di sostenere verità assolute e mi piacerebbe se in questo luogo potessi confrontarmi con opposte o difformi concezioni.
    Un abbraccio a tutti voi che comunque mi onorate leggendomi e commentando.

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  7. Buon giorno amici dell'oasi .........giornata di riflessioni anche oggi qui,anche l'anima è energia pienamente con te caro massimo !!!!!!!!bella molto bella!!!!!!!!!!


    un bacio amici carissimi dell'oasi ANNAMARIA FULGIONE

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  8. I nostri cari morti li portiamo nel cuore, con noi per sempre, ogni giorno, ogni ora e silenziosamente dialoghiamo con loro nella certezza che in qualche luogo, in qualche nuova dimensione, loro ci ascoltano. Il cimitero è solo il posto dove sono sepolti, ci rechiamo lì per rendere dignitosa la loro dimora e la abbelliamo con i fiori, i loro preferiti; ma il vero luogo dove risiedono è il nostro cuore, la nostra mente, il nostro spirito.
    Salvina Albanese

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  9. Bei commenti, sentiti, quasi vissuti..Massimo, ma il paragone col Foscolo era puramente indicativo per la memoria delle persone care morte, per la corrisponenza affettuosa che si stabilisce tra il defunto e la persona che lo ricorda...

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  10. il culto dei morti è per me .importantissimo!! ci sono persone che sento vicine,nonostante non siano più con me da tanto tempo..e sento sempre il loro calore.!!!La poesia ,aldilà di essere molto bella e toccante, ha ,in se, tanti spunti di discussione su un argomento in cui è racchiuso ciò che caratterizza la nostra vita!!!Sei stato bravo...nella descrizione...hai messo in chiave di lettura...La morte...semplicemente...come una continuità della vita...Un punto di tansizione..in cui il cuore...non smetterà mai di battere!!complimenti!!

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