Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

Viviamo assieme una poesia, un racconto, una canzone o un quadro d'autore, lasciate un vostro commento ai post, per noi sarà un piacere leggervi.

Preghiamo gentilmente tutti quelli che postano il loro commento scegliendo l'opzione 'Anonimo' di blogger di firmarlo, grazie. ros e massimo

Translate

martedì 8 settembre 2009

MUOVONO L'ARIA VOLATIVI IMPAZZITI di Rita Pacilio



Muovono l'aria volatili impazziti

Muovono l'aria volatili impazziti
Senza cantare
emettono suoni che mi evitano.
E nell’esilio rimane la mia bocca.
Fammi due carezze
dietro le sbarre.
Dammi la lunghezza
della tua carne
perché la mia tana
non è marcia.
Tra sbarre di tulipani.

(edizioni Lietocolle)


Attraverso il corpo comunicare il tormento. La solitudine. La paura di non essere amati. L'inadeguatezza della propria condizione. Il corpo come filtro. La pelle come parola


16 commenti:

  1. Ciao Rita,

    venire a trovarti sul tuo sito, è meraviglioso.

    Grazie. Un abbraccio

    Nicola Manicone

    RispondiElimina
  2. Attraverso i suoi versi Rita canta note dolenti di solitudine, quella che toglie il respiro, che allontana dal mondo, che vede da lontano la vita palpitare in voli di uccelli senza la possibilità di udirne il musicale cinquettìo, simbolo di gioisa libertà. La Poetessa, facendosi interprete dell'altrui condizione, tesse una filigrana di preghiera chiedendo il calore di una carezza, chiedendo di poter incontrare il mondo attraverso il contatto fisico di chi nel mondo sta. Un lembo di pelle, una mano tesa può trasmettere vibrazioni per chi si sente ancora vivo in un luogo che è spesso di morte spirituale...e comunque di mortificazione sempre, anche fisicamente!
    Poesia essenziale, in cui termini pesanti come piombo (senza cantare.....esilio....sbarre....tana)evocano una situazione di amara solitudine che la Poetessa riesce a vivere in prima persona intuendone lo spessore drammatico.
    Nel video è possibile ammirare la poliedricità di talento di questa umile, silenziosa, ma operativa Artista.
    Adriana Pedicini

    RispondiElimina
  3. chiedo scusa per gli errori di battitura.....Una domanda: di chi è il dipinto? Non so se si adatta alla poesia....
    adriana pedicini

    RispondiElimina
  4. Ecco di nuovoun poetessa che già conosciamo e che ha varie pubblicazioni al suo attivo. In più canta le sue poesie col ritmo del jazz,come potete ascoltare nel video. dopo l'esuriente e dettagliato commento di Adriana, per adesso non aggiungo altro...Benvenuti , amici,e frequentatori del blog

    RispondiElimina
  5. L’abbandono alle parole costa la scoperta di riuscire a denudarsi, anzi, il desiderio di affermare lo scontro diventa esigenza. L’altro diverso, l’altro in agonia, l’altro dietro le sbarre. In ginocchio. Il racconto di un’esperienza in affitto è la disperata empatia che coincide con un momento solo. Come un segno del destino o uno specchio non programmato in cui passano viaggi forse ingiusti. Difficili. E’ la ricostruzione di una gabbia metallica in cui rinchiudere le ossa deformate, da correggere in modo graduale e progressivo, in modo lento. Quasi punitivo o liberatorio. E’ la scoperta di esperienze sgozzate appartenenti a vite cadute, che ora aspettano, espiano, inermi. Da anni.
    da Lietocolle

    RispondiElimina
  6. Pearlstein è riconosciuto come uno degli assoluti grandi talenti della pittura americana di impostazione realistica, divenendo un caposcuola di questa realtà espressiva, oltre che teorico della linea stessa. Infatti, oltre a essere un pittore di fama mondiale, ha anche dedicato molti anni della sua vita all’insegnamento presso varie istituzioni, quali il Brooklyn College e la Yale University. Ha inoltre scritto numerosi testi, pubblicati su riviste e quotidiani di grande prestigio come Arts Magazine, ARTnews, Art in America, Art Journal, il New York Times, e su vari cataloghi d’arte.

    RispondiElimina
  7. Il dipinto di Pearlstien rappresenta comunque la separatezza di due corpi, diversi, che forse si uniranno, forse avranno momenti di tenerezza, ma che , nel momento in cui sono colti, vivono una lontanaza, che è anch'essa di 'amara solitudine'

    RispondiElimina
  8. una lirica molto bella di esaltante erotismo

    pino de stasio

    RispondiElimina
  9. Rita!
    Per me è sempre una grande emozione leggere i tuoi scritti o ascoltarti.
    Una emozione che non si stanca di rigenerarsi ogni volta, una emozione che non si logora. Scopro ogni volta sfumature diverse.
    Credo che questa sia l'essenze dell'essere artisti.
    Grazie Rita.

    RispondiElimina
  10. la solitudine attraverso sbarre di tulipani,in cerca di liberta,invocando voli liberi nell.anima,attraversando la pelle con passionilita .carezze cercate in attimi passati nel presente .i tuoi versi sono vivi belli coinvolgendomi in quello ke mi fa sentire leggendoli .e quello ke provo lo scrivo..grazie....angela

    RispondiElimina
  11. E' una poesia lirica molto bella, anche se velata da una profonda tristezza, una grande solitudine, ma la poetessa invoca il contatto umano, un abbraccio, una carezza, la fusione di 2 corpi per ridare vita a cio che dietro le sbarre sta deteriorandosi. Molto bella la musica, come il dipinto. A tale proposito vorrei aggiungere: che distanza c'è tra un poeta e un pittore, che differenza? molta direi, ma l'uno sia contemporaneamente anche l'altro. Non e facile come sembra nella scelta di un dipinto. D'altra parte, dipingere la scrittura e poetare la pittura s'incontrano e si legano tra loro. per esempio un poeta si mette a dipingere qualche verso e utilizza delle parole nei suoi dipinti. Comunque l'essenza d ogni artista è sperimentare il mistero o come diceva Picasso rappresentare non tanto quello che vedono gli occhi ma quanto piuttosto quello che anima la sua mente e il suo cuore.

    RispondiElimina
  12. Un turbinio di sensazioni che fortemente caratterizzano questi versi che comunicano il desiderio di legittimare il proprio corpo e la paura che non venga accettato. Il tormento è reso palpabile dalla cadenza dei versi. Il tutto si completa con l'immagine di un corpo femminile ben in mostra (quindi accettato) e con il bel canto "jazz dinamico" di Rita in modo da offrire un happening completo.

    RispondiElimina
  13. Semplicemente bellissima!!!!!!!!!!e anche interessantissimo il jazz.........è la prima volta che legggo quest 'artista ma è stata una piacevole esperienza.............grazie

    annamaria fulgione

    RispondiElimina
  14. Mettono ansia questi volatili che: 'Muovono l'aria volatili impazziti. Senza cantare emettono suoni che mi evitano.'

    La separatezza dei corpi, come ha evidenziato Gloria, nel bellissimo quadro di Pearlstien, e il trasporto che avverto nei versi e nella posesia di Rita sulle note jazz, mi coinvolgono tanto da sentirmi anch'io dietro quelle sbarre di tulipani. Si sente molto l'esperienza personale accanto a persone che convivono col dolore.

    Grazie Rita e complimenti

    RispondiElimina
  15. Con affetto vi ringrazio tutti! Sapete che vi voglio bene?
    A presto.
    rita

    RispondiElimina
  16. Poesia ermetica che appartiene al suo logico filone, Bella per espressioni e immagini. Complimenti Rita.Bello il quadro di Pearlstien e la canzone cantata sempre bene da te.

    RispondiElimina

Disclaimer

A questo blog non può essere applicato l'art. 5 della legge 8 Febbraio 1948 n. 47, poiché l'aggiornamento delle notizie in esso contenute non ha periodicità regolare (art. 1 comma 3, legge 7 Marzo 2001 n. 62). Esso é un prodotto amatoriale e non rappresenta una testata giornalistica , i post editi hanno lo scopo di stimolare la discussione e l’approfondimento politico, la critica e la libertà di espressione del pensiero, nei modi e nei termini consentiti dalla legislazione vigente. Tutto il materiale pubblicato su Internet è di dominio pubblico. Tuttavia, se qualcuno riconoscesse proprio materiale con copyright e non volesse vederlo pubblicato su questo blog, non ha che da darne avviso al gestore e sarà immediatamente eliminato. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi a me, nemmeno se gli stessi vengono espressi in forma anonima o criptata.