Poesie, Racconti e Musica d’autore

"Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle." (Charles Bukowski)

Viviamo assieme una poesia, un racconto, una canzone o un quadro d'autore, lasciate un vostro commento ai post, per noi sarà un piacere leggervi.

Preghiamo gentilmente tutti quelli che postano il loro commento scegliendo l'opzione 'Anonimo' di blogger di firmarlo, grazie. ros e massimo

Translate

sabato 19 settembre 2009

GUARDAMI! di Guido Passini

Ti piace cosi tanto il mio corpo?
T’aggiri come avvoltoio
offrendo ombra alla testa,
fiutando l’odore di carne stanca.
Inebriata, compi i tuoi vortici
con occhi sgranati e unghie spianate.
Io, incauta preda,
tento ogni giorno di sfuggire,
mentre controlli ogni mossa,
ed ogni volta che pari distratta,
ripunti l’attenzione sulla mia cassa toracica.
Guardami!
Abbi il coraggio di fissare lo sguardo
a questi occhi arrossati
dalla nebbia salina che sempre
si ripresenta.
Guardami
Il giorno in cui potrei fermarmi,
mentre tenterai d’afferrare
l’ultimo respiro.
Lotto da anni con te,
contro di te,
e ancora non ho il tuo rispetto
[e mai lo avrò].
Ancora non trovo lo sguardo,
non sento la mano fredda
che si posa sulla bocca,
solo una strana sensazione
che svirgola all’interno di ciò
che rimane.
Guardami!
Mentre ti urlo in faccia
tutta la rabbia,
mentre consumo le forze
per restare in piedi
e scacciarti, per poi aspettarmi
nuovamente il tuo ritorno,
feroce e spietata più di prima,
assetata di sangue, di carne,
di fiato.
Ti piace il mio corpo?
Ti sento mentre accarezzi i muscoli,
mentre poggi le labbra sul collo,
mentre strusci il tuo corpo
sulla pelle, mentre i nostri respiri
si fondono, lasciandomi confuso.
Cerchi di fottermi,
magnanima come la morte,
ed io vestito ormai di tutto punto
sento un brivido,
è il cuore,
che vuole il suo riscatto.
Guardami!
Mi sto rialzando ancora.
A nulla è valso
il tuo sedurmi con una bara
dall’interno di velluto viola.
Non hai nulla da darmi
che ne valga la vita.



Guardami è una poesia che si ribella alla malattia. Prende il via con una situazione che pare l'inizio della fine, con gli avvoltoi che circolano sulla mia testa. Rifletto sul cammino che la malattia ha sul corpo, sulla mente, sul suo essere infida. Ma lei sa essere anche ruffiana, come si legge nei versi "ti sento mentre accarezzi i muscoli ...." ma so in partenza che è un trucco. Poi come nella maggior parte dei miei testi, e questo forse ne rappresenta lo stile che prediligo, c'è la reazione, il non arrendersi. In primo piano c'è sempre la vita, che sia mia o di ogni malato, o comunque di ogni persona, questa è la cosa più importante. (Guido Passini)



19 commenti:

  1. Oggi sul blog una presenza particolare che con i suoi versi conduce una grande battaglia per cercare di sconfiggere la fibrosi cistica.
    Ringrazio Guido che è impegnato a diffondere il messaggio di solidarietà legato alla battaglia che conduce e oggi sarà anche nostro ospite. Questo tipo di intervento non mi è stato richiesto, ma ritengo doveroso coinvolgere i preziosi ospiti del nostro blog.
    Vi prego di intervenire numerosi oltre che con i vostri interventi prendendo coscienza di questa grossa problematica sociale. Grazie a tutti.

    RispondiElimina
  2. I versi di oggi sono ispirati dal modo di affrontare la malattia. GUARDAMI è un monito di sfida che introduce i vari momenti convissuti con il male. E quando questo sembra mostrarsi invincibile scatta la reazione che assume la valenza di diritto alla vita. In tutte le situazioni la vita va difesa con tutte le proprie forze, anche quando queste sembrano scemare. Ed è proprio quello che Guido pratica nella realtà, proponendosi come esempio per tutti quelli che non riescono a lottare contro i mali fisici.
    Grazie Guido.

    RispondiElimina
  3. Grazie a te Massimo per l'impegno profuso che manifesti nei miei confronti e nei confronti di una malattia che è poco conosciuta, nonostante mieta migliaia di vittime all'anno, per lo più giovanissimi. Io ho la fortuna di avere 30 anni ed essere ancora qui, di avere alle spalle una costante lotta, e vorrei riuscire a fare, dare, qualcosa. Non posso risolvere i guai della malattia, non ho la capacità di proferire con le grandi autorità perchè qualcosa si smuova, posso solo alzare un minimo la voce, fino che il fiato lo consente, dare un qualcosa a chi è malato come me, a chi ha una figlia malata o un figlio malato come me. Ci provo con tutto il cuore perchè non ci si deve arrendere mai. Ci sono spesso momenti bui, di quelli in cui vorresti tirare i remi in barca a mandare tutto e tutti a quel paese e vorresti solo ultimare il tuo calvario, poi qui e la senti la notizia di una neonata morta, di un bambino morto, una ragazzina morta, di un uomo morto, di un amico morto. E i casi sono due, o cedi o vince la rabbia, e nel mio caso ha preso spazio la seconda ipotesi, e allora scrivi la poesia Guardami, la urli contro il mondo, sperando che qualcuno sappia ascoltare.
    Sto portando in giro per l'Italia il libro Senza Fiato di cui Massimo ha inserito l'immagine ad inizio post. Tra meno di un mese il libro compie un anno e ha toccato tra vendite e presentazioni tutte le regioni d'Italia. Sono stato a Roma, Campobasso, Forli(2 volte con oggi), Firenze, Rimini.
    Andrò a breve a Milano, sarò in Valle d'aosta, probabilmente Torino, e Grosseto. La diffusione è la cosa che più mi preme. Non cerco la gloria di cui poco o niente mi farei, ma cerco la solidarietà delle persone, cerco di unire tutti e 5000 ammalati di Fc vivi oggi in Italia, e tentare di dare loro qualcosa con l'unica arma che conosco, la penna.....
    Grazie a chiunque passerà di qui e vorrà lasciare un commento. Un caro saluto alla redazione del blog, in particolare a Massimo Imperato

    RispondiElimina
  4. molto bella Guido , fai parlare la carne la tua sofferenza e la tua malattia , ne parli e scrivi da Poeta senza commiserarti bravo!
    Spero di leggerti ancora mi piaci molto!

    pino de stasio

    RispondiElimina
  5. Ti piace il mio corpo?
    Ti sento mentre accarezzi i muscoli,
    mentre poggi le labbra sul collo,
    mentre strusci il tuo corpo
    sulla pelle, mentre i nostri respiri
    si fondono, lasciandomi confuso.

    Questi versi mi mettono i brividi. Chi combatte con una malattia del genere intravede nella stessa una specie diavolo camuffato da angelo. La Fc è una delle malattie dove la ricerca sarebbe determinante ma come sappiamo in Italia i soldi per la ricerca sono un opitional di cui lo stato non si cura, anzi. Sono i singoli, come Giudo, che si danno da fare in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo per cercare di salvare anche solo una vita umana.
    Grazie da parte mia, caro Guido, in questo blog sei il benvenuto, per quel poco che possiamo fare dato che questa é una finestra culturale e non ha moto risalto. Io, comunque, ho anche un'altro blog e lo metto a disposizione qualora tu avessi bisogno di comunicare qualcosa. Anche un logo può servire ad attirare l'attenzione. Fammi sapere. ros

    RispondiElimina
  6. bellissima! Forte e disperata; quasi un grido di amore, per scacciare il dolore.

    RispondiElimina
  7. Prego tutti i commentatori che scelgono il profilo 'anonimo' di apporre la propria firma all'inizio o alla fine del commento, così da essere riconosciuti. Grazie di cuore.

    RispondiElimina
  8. Di fronte alle futilità che la vita ci propone o che noi andiamo cercando soffrendo per esse, ecco la voce forte e coraggiosa di chi la Vita l'ama, nonostante tutto, senza autocompiangersi, senza suscitare commiserazioni, ma "provocando" informazione. Eppure la tensione drammatica in questa sorta di monologo "dialogato" è forte: al cedimento della carne di fronte all'assalto del male, raffigurato come un animale rapace, corrisponde un animo sempre più tenace e disposto a resistere, pur tra mille cadute, perchè ...al contrario di tanti che si lasciano sfuggire la vita nella noia, nell'insoddisfazione perenne il Poeta sa che nessun attimo va perduto o peggio ancora maledetto. Grazie per l'Esempio!
    Adriana Pedicini

    RispondiElimina
  9. Cerchi di fottermi,
    magnanima come la morte,
    ed io vestito ormai di tutto punto
    sento un brivido,
    è il cuore,
    che vuole il suo riscatto.
    Guardami!
    In un atmosfera un po' alla E.A. Poe. si propone il tema della malattia, atroce e inguaribile, e della morte che lotta con il corpo per il suo possesso. Ma l'animo dell'autore è indomito e non cede di un passo agli artigli rapaci. Questa battaglia si svolge sotto forma di dialogo e di sfida continua tra la persona malata e la malattia stessa personificata, rappresentata. Molto suggestiva e coinvolgente, com'è appropriato in un caso di sofferenza e di denuncia del proprio stato...

    RispondiElimina
  10. Grazie a ros e Gloria per aver sposato in pieno una causa così nobile.
    Vorrei comunque focalizzare il messaggio universale contenuto nei versi e nell'azione di Guido:
    L'AMORE PER LA VITA.
    Vale la pena di vivere sempre. Anche di fronte ai più grandi impedimenti.

    RispondiElimina
  11. Resto profondamente ammirata dalla bellezza del testo , ma non mi meraviglia la rabbia , la reazione accorata, la forza della speranza , la resistenza nel non mollare , tutte caratteristiche che contraddistinguono tutte le persone affette da queste malattie genetiche e non che hanno un decorso lungo e disastroso per il corpo e per la mente. A volte penso che se mai dovesse capitare a me , io non avrei questa forza ma poi mi guardo in giro e mi rendo conto che non bisogna abbandonarsi al male ma solo reagendo ad esso e condividendo con gli altri la speranza si può raggiungere quella condizione di lotta necessaria ad andare avanti.
    non fermiamoci mai!!! attenzioniamo queste malattie così distruttive , contribuiamo affinchè la scienza possa fare il suo corso nel cercare le soluzioni .
    a te Guido dico che se un giorno vorrai venire nella mia Sicilia per presentare il tuo libro , fammelo sapere e vedrò attraverso la mia associazione culturale , di organizzarti un incontro , magari presso qualche struttura ospedaliera , per sensibilizzare maggiormente gli addetti ai lavori. Ti abbraccio veronica giuseppina billone.

    RispondiElimina
  12. Bravo Guido che non si arrende alla sua malattia e finchè ce la fa combatte per gli altri, oltre che per se stesso. La vita innanzi tutto e finchè c'è vita c'è speranza che la ricerca ce la faccia a salvare quante più vite possibile, o quanto meno a dare dignità a tutte. Bella la poesia, forte e coraggiosa come il poeta.
    Salvina Albanese

    RispondiElimina
  13. Torno ora dalla presentazione di Senza Fiato a Forli, e prima di ripartire per un'altra lettura di poesie in onore della defunta Fernanda Pivano, ho voluto farmi coccolare dalle stupende parole dei vari commenti qui riportati. Non mi aspettavo una "risposta" cosi forte, senza nulla togliere a questo blog, ma proprio perchè mi rendo conto che trovare parole non scontate da dire a chi scrive queste poesie è complicato. Il più delle persone resta in silenzio, con il magone nel petto. Leggere il calore dei vs commenti mi spinge a proseguire questo cammino, a crederci ancora di più. Un caro saluto

    RispondiElimina
  14. Spacca dentro, questa poesia.
    L'avevo già letta su mente e cuore, ma anche questa volta... lascia senza parole.
    Grazie per averla scritta, Guido.

    Marghy

    RispondiElimina
  15. Caro Guido il tuo sforzo merita grossa attenzione. Anche noi, nel nostro piccolo, ci sforziamo a dare dignità ad un'arte così poco seguita come la poesia. Il blog si nutre di piccoli e grandi talenti che come te si sforzano di fermare le proprie emozioni e di offrirle agli altri. Come ben la definisce ros, questa è un'oasi in cui chi, a vario titolo, ama la poesia e le arti creative si può fermare per dare respiro ed ampliare la propria attività artistica.
    In questo contesto sarai sempre benvenuto ed insieme a te tutti coloro che per qualsiasi motivo coltivano l'"ars poetica" (mi perdonino i latinisti).

    RispondiElimina
  16. Un poesia che spacca l'animo ad uno come me che due anni fa ha vissuto una tragedia similare con la figlia, poi finita peggio.Lotta impari con il coraggio e la forza della disperazione messa in versi stupendamente dall'autore. Situazioni che vanno moltiplicandosi e si ripetono ad onta dell'eta', degli impegni, dei doveri di ogni singolo. Mi auguro solo che la poesia non sia strettamente autobiografica, ma chiunque ne sia il soggetto sappia che a volte i miracoli si ripetono.Mi si consenta di non dire altro se non affermare un attestato di stima e di considerazione per una poesia triste, scottante, ma bella.Ottima la canzone e la copertina del libro postate. Bruno Zapparrata

    RispondiElimina
  17. Avrei voluto questa poesia fra le mie mani,sulle mie labbra qualke anno fa, quando il mio amore veniva poco per volta divorato dal"lupus"! Ma forse ank'io, NON CON LA STESSA POESIA, ma con egual forza lo invitavo a non arrendersi, a combattere ciò ke lo privava ogni giorno, degli okki,dei reni,della parola, dei figli,di me!!!E davanti a LEI ci si sente soli, nel silenzio,il nostro respiro sembra unico,stringo la sua mano con l'illusione di passargli linfa vitale! Imploro un dio, ke ci ama, ma NULLA può. Alba

    RispondiElimina
  18. Ci tengo a ringraziare ad uno ad uno chi ha partecipato a questi commenti: Massimo Imperato, Pino De Stasio, Ros, Adriana Pedicini, Gloria, Veronica Giuseppina Billone, Salvina Albanese, Margherita, Bruno Zapparrata ed Alba.
    A queste due ultime persone va questo mio commento, in quanto vorrei dire a Bruno che per quel che riguarda questa poesia è purtroppo-fortunatamente autobiografica, ma è sulle labbra di tutti non necessariamente chi colpito da FC...e quindi credo che anche tu ne sappia qualcosa. E' un dolore da cui risorgere e ti ringrazio per tutto il tuo intervento senz'altro ricco di empatia.
    Per quel che riguarda Alba, posso capire il tuo stato d'animo, ma soprattutto il suo.... E' probabilmente inutile dirti che comunque questa persona è sempre viva in te, nei tuoi figli, e da lassù probabilmente veglia su voi, ma mi piace pensare che un poco ci risollevi da questo dolore. E comunque il tuo intervento letto con le pause giuste...è pura poesia. un abbraccio

    RispondiElimina
  19. Ciao Guido. Sono Flavia. Ho letto la poesia e mi ha stupito la lucidità, la forza con cui assisti alle danze voluttuose della Morte.Come lei anche tu vigili per poterti rialzare e farle capire che tu vivi per la vita.
    Flavia Sandron

    RispondiElimina

Disclaimer

A questo blog non può essere applicato l'art. 5 della legge 8 Febbraio 1948 n. 47, poiché l'aggiornamento delle notizie in esso contenute non ha periodicità regolare (art. 1 comma 3, legge 7 Marzo 2001 n. 62). Esso é un prodotto amatoriale e non rappresenta una testata giornalistica , i post editi hanno lo scopo di stimolare la discussione e l’approfondimento politico, la critica e la libertà di espressione del pensiero, nei modi e nei termini consentiti dalla legislazione vigente. Tutto il materiale pubblicato su Internet è di dominio pubblico. Tuttavia, se qualcuno riconoscesse proprio materiale con copyright e non volesse vederlo pubblicato su questo blog, non ha che da darne avviso al gestore e sarà immediatamente eliminato. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi a me, nemmeno se gli stessi vengono espressi in forma anonima o criptata.