I sogni legati al ventolasciano i pensieri confusi
nella tormenta di ricordi
e se un tuo sorriso c’era
lo tenevi ben nascosto.
Suoni e ombre, colori d’Africa.
Scale di note per arrivare al soffitto
e lasciarsi andare all’ultimo volo,
corda troppo tesa e suono stonato.
Musica dolce tormento
amore infinito e
piano , forte, solo andavi
per tornare in un’Africa
oramai lontana
e suonare i ricordi
facendo sanguinare la tua mano
ed i tuoi pensieri
in una Firenze che sogna
e che domani saprà
che non riuscirà più a vedere
il tuo sorriso ben nascosto
perché i tuoi sogni confusi
han preso il volo con te
legati ad una corda troppo tesa
che da un suono solo stonato.
Non voglio dire che Luca Flores era un "pazzo", una persona con problemi psicologici, perchè secondo me non è così. Il dramma della morte della madre in un modo così violento, ha lasciato in lui(secondo me) un vuoto incolmabile, che non è riuscito a riempire nemmeno con la musica, malinconico, triste e solo... Non condanno il suo gesto, come non condanno Luigi Tenco...il togliersi la vita è stato per lui, per Luca Flores, quasi una liberazione. Amava la musica....
non ho molto da dire, se non ringraziare Rosalba per la pubblicazione della poesia, ma sopratutto far ricordare e far conoscere il grandissimo Luca Flore, musicista. ciao e buona giornata a tutti...
RispondiEliminaIn questi bellissimi versi il ricordo di Luca Flores, grande musicista che ho apprezzato per la sua stupenda musica, grazie Mario.
RispondiEliminaLa musica scorre con le sue note malinconiche mentre i versi della poesia mettono a nudo un animo inquieto che prefugura la fine, un vuoto oltre il quale sperar in una nuova vita, nell luce. Versi bellissimi di una tristezza che carpisce la comprensione, che annunciano un damma, lasciando dietro tanti ricordi re riflessioni profonde e nostalgiche. Non è la ricerca di asoluzione è il tormennto di un animo sensibile in cerca di una sua verità. La nostra riconoscenza a Luca Flores.
RispondiEliminaAntonio Lanza
il tuo sorriso ben nascosto
RispondiEliminaperché i tuoi sogni confusi
han preso il volo con te
legati ad una corda troppo tesa
che da un suono solo stonato.
Tristi versi per descrivere tutto il male che questo artista aveva dentro e che ha sacrificato alla morte, impiccandosi.
Grazie a te caro Mario, per averci ricordato un grande artista, le sue mani sul piano fanno sognare, la sua musica sopravviverà nel tempo. Grazie.
Buon Giorno a tutti gli amici di questa 'Oasi' Grazie a Pietro e Antonio già presenti, come sempre, con i loro graditi commenti e grazie a tutti quelli che commenteranno.
toccante poesia...mi è capitato tempo fa di vedere il film e le tue parole riproducono in breve la sua storia ..grazie!
RispondiEliminaGiovanna
Dire di te, mio carissimo amico Mario, che sei un artista dotatissimo, è riduttivo, a mio parere. Tu sei prima di tutto un Uomo generoso, sensibile. Buono. La musica, la poesia, l'arte è in te, in queste tue personali doti. Come non emozionarsi, leggendoti?
RispondiEliminaperché i tuoi sogni confusi
RispondiEliminahan preso il volo con te
legati ad una corda troppo tesa
che da un suono solo stonato
Delicati versi che fluiscono lievi, rivelando un'acuta sensibilità,dolore e pietas per il musicista scomparso. .' E che la terra ti sia lieve sul corpo...' Gloria
Con la sensibiltà e la partecipazione da grande artista, Mario si identifica spiritualmente nel trascorso di Luca Flores cogliendone con estrema dignità i tratti finali di una esperienza di vita travagliata.
RispondiEliminaIl brano e l'immagine proposte rendono il tutto molto suggestivo.
Grazie dei bei commenti...siete davvero tutti gentili...amo tantissimo la Musica e i suoni di Luca Flores come di altri grandi artisti e potrei andare avanti per molto...ecco perchè è bello ritrovarsi qui, in questa isola felice, dove Gloria, Rosalba e Massimo continuano a rendere questo blog interessante e vivo con le poesie , i quadri ed i video che propongono...Grazie a tutti...
RispondiEliminaTriste e nello stesso tempo commovente, non facile commentare una poesia così bella di Mario Azad raccontata attraverso un susseguirsi di suoni e note per il colore dell'Africa, scale di note per arrivare al soffitto e la corda troppo tesa per una nota stonata, sono immagini descritte in una maniera meravigliosa che meglio non si sarebbe potuto fare, struggente anche l'immagine di Firenze che non avrebbe più rivisto il suo sorriso nascosto. L'autore spiega anche le ragioni di un gesto si tragico per un vuoto tanto tremendo che la natura spesso ci riserva. Sono rimasto incantato. Bella la canzone cantata da Luca Flores, soggetto della poesia che ho ascoltato anche in altre occasioni. Bruno Zapparrata
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